2 trucchi per iniziare a meditare
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4 anni fa
La meditazione è molto più vicina ai nostri usi di quanto possiamo immaginare: bastano dei piccoli accorgimenti e soprattutto accorgersi che si sta meditando.
La meditazione, per tutti noi nati in occidente, è qualcosa di apparentemente lontano dalle nostre abitudini e che magari pensiamo riservato solo ad asceti erranti o santoni solitari nelle caverne himalayane.
Un’immagine classica è il monaco seduto sotto una cascata gelata nella posizione del loto o un guru in trance meditativa sul cucuzzolo di una qualche montagna isolata.
Certo la meditazione è anche questo, può essere questo, ma anche tutt’altro.
In questo articolo parliamo di...
Tutti sanno meditare... anche tu!
Se manteniamo la mente aperta, come si addice a chiunque si ritenga un curioso ricercatore, ci possiamo facilmente rendere conto di come la meditazione sia di fatto già nella nostra quotidianità, ma con altri nomi e sotto altre forme.
Ti invito a pensare per esempio a quella volta che avevi una parola sulla punta della lingua, ma che ti sfuggiva; oppure alla soluzione di quel problema che ti sembrava così banale, ma che proprio non riuscivi a vedere in modo chiaro… E poi d’improvviso l’illuminazione: hai placato la mente, hai silenziato i mille pensieri e le molteplici emozioni e la risposta è arrivata, nitida come non mai. Ecco, quella volta hai meditato!
La meditazione è in primo luogo silenziare la mente, interrompere quel ciclo continuo di pensieri ed emozioni che ti accompagnano giorno e notte.
O meglio: non tanto silenziarla, che forse è impossibile, ma piuttosto ignorarla, il rendersi conto che c’è la mente e poi ci sei tu che sei altro e che puoi andare oltre. Ci sei tu nella tua essenza di Essere, di coscienza, di anima, di energia vitale che temporaneamente ha una mente e abita un corpo, in questa esperienza materiale sul pianeta terra.
Esercizio: la mente meditante
Il primo esercizio che ti propongo è di fermarti 10 minuti, in una posizione comoda: seduto su un cuscino o sul divano o sdraiato su un tappetino o dove ti è più naturale.
Stai lì e semplicemente respiri, semplicemente ti ascolti e semplicemente ti accorgi di quello che ti succede mentre fai questa cosa.
Probabilmente dopo pochi minuti la tua mente reclamerà le tue attenzioni come un gatto dispettoso e tu puntualmente ci cascherai perché quella è la tua abitudine.
Non ti preoccupare: accorgiti che hai deviato dalla tua intenzione e ritorna al tuo respiro, per tutte le volte che sarà necessario.
Dopo poche prove ti renderai facilmente conto di riuscire a fissare per sempre più tempo la tua attenzione sulla tua intenzione, senza distrazioni e senza fatica.
Esercizio: il corpo meditante
Abbiamo visto mente e spirito, ora è il turno del corpo.
Siediti 10 o più minuti in una posizione comoda, inizia a respirare in modo consapevole e inizia ad ascoltare il tuo corpo.
Accorgiti delle sensazioni che il respirare consapevolmente provoca nel tuo corpo, scorri ogni singolo centimetro del tuo corpo e rilassa ogni zona rigida, contratta o indolenzita che incontri. Sistemane le parti che avverti scomode e immagina l’aria come un ruscello di montagna che ad ogni espirazione attraversa il tuo corpo portando via con sé ogni tensione, ogni blocco e ogni dolore.
Con alcuni sarà semplice, con altri lo sarà meno e altri rimarranno a farti compagnia: accettali e cerca di comprenderne le cause, per poi liberartene in maniera definitiva.
Quando meditare
Ora hai imparato che attraverso il fermarsi e un uso consapevole del tuo respiro tu sei in grado di silenziare la tua mente e alleviare le sofferenze del tuo corpo: fanne tesoro e ricorri a questo gratuito e prezioso alleato ogni qualvolta ne sentirai l’esigenza!
A questo punto la domanda classica è: “Devo farlo tutti i giorni?”
Parto col dire che il ‘devo’ non fa parte né del linguaggio che solitamente uso, né tantomeno della meditazione: non può farne parte, altrimenti diventerebbe un altro lavoro, un altro impegno da assolvere per dovere, invece che un sano piacere!
La meditazione, come tutte le attività umane, può essere allenata: più la praticherai, più diventerai ‘bravo’ a rimanere fermo senza stare nella mente e senza l’esigenza di far correre il corpo.
Mi sento però di consigliarti di non trasformarla in un obbligo quotidiano che, alla lunga, potrebbe essere deleterio.
Un altro punto che puoi agevolmente mettere in pratica fin da subito è il tornare a te stesso e al tuo respiro consapevole ogni volta che ti accorgi che stai inseguendo un ritmo imposto da altri, ogni volta che ti senti sotto pressione, in ansia o pieno di stress: fermati, respira, ascoltati e riparti.
Aria dentro e tensione fuori,
aria dentro e problemi fuori,
energia dentro e fatica fuori.
Poi un bel sorriso a te stesso e alla tua bravura e torna con gioia alle tue buone azioni quotidiane.
Conclusioni
Il corpo ci indica sempre la via giusta, la strada da seguire per stare bene e vivere una quotidianità ricca di salute, ma noi troppo spesso ci facciamo ingannare dalla mente e da chi ce l’ha programmata per correre, per lavorare, per andare in palestra, a fare la spesa, a lavare l’automobile, a prendere la nonna etc..
Il corpo ci sussurra sempre le sue richieste e il modo per farlo star bene, ma se noi non siamo bravi e attenti nell’ascoltarlo lui è costretto ad alzare la voce per farsi sentire.
E allora succederà che per caso prenderemo dentro col mignolino in quel mobile che è sempre stato lì, che per caso batteremo la testa sull’antina della cucina che non ricordavamo di aver aperto 10 secondi prima, che per caso saremo stanchi, con il sistema immunitario in tilt e questo o quell’altro malanno ne godranno.
Il caso è la nostra frenesia, la nostra disattenzione e il nostro distacco dalla nostra vera essenza: il caso non esiste, facci caso!
Fuori e dentro, il viaggio continua...
Namasté
Per approfondire puoi leggere...
Il libro di Edoardo: