Vivere la sessualità come mai prima d'ora? Ecco come - e perché - smettere di giudicare e giudicarsi
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2 anni fa
Leggi un estratto dal libro "La Sacra Sessualità" di Salvatore Brizzi
Il dramma all'origine di ogni paura sessuale è il giudizio verso se stessi.
Ci auto-giudichiamo soprattutto per come siamo fatti fisicamente: «Ho i fianchi troppo larghi, ho le tette piccole, le gambe corte rispetto al busto, ho le spalle strette ...» e quant'altro ci può venire in mente.
La conseguenza è che abbiamo paura di mostrarci nudi, sia fisicamente che psicologicamente. Abbiamo cioè paura di leggere la delusione negli occhi dell'altro.
Stai leggendo un estratto dal libro:
L'auto-giudizio è un sabotatore
L'auto-giudizio è ciò che ci impedisce di superare i nostri problemi esistenziali in generale... E sessuali in particolare.
Il giudizio - rivolto verso se stessi o gli altri, è uguale - è il più grande disturbo psicologico dei nostri tempi. È una vera e propria malattia della psiche.
Bisogna partire da questa presa di coscienza per poter guarire dalle difficoltà sessuali.
Se non riesco ad avere un'erezione oppure ho il pene troppo piccolo o le tette piccole... allora ho paura di leggere la delusione negli occhi dell'altro, ho paura di leggere il giudizio negli occhi dell'altro. Così arrivo a immaginare cosa l'altro può pensare di me. E cosa può pensare non mi piace affatto.
Poi c'è la paura dell'eiaculazione precoce, per cui più sono teso prima arrivo all'orgasmo. Quindi è una paura che si autoalimenta. Insomma, quando mi trovo all'interno di uno di questi fenomeni, per me la sessualità, in questa incarnazione, diventa la cosa più importante... Il mio Guardiano della Soglia... letteralmente.
La sessualità come apertura del cuore
Allo stesso tempo la sessualità diventa anche la mia via principale per giungere all'apertura del Cuore. Non posso essere felice in nessun altro modo se non vado prima a risolvere quel problema, che sia d'erezione, di dimensioni o d’insoddisfazione.
Uscire dal giudizio è la strada che mi permette di abbandonare per sempre i miei problemi sessuali e, più in generale, uscire dal giudizio è una strada - decisamente sottovalutata e poco praticata - per giungere al risveglio spirituale, ossia all'apertura del Cuore (l'unica accezione che io fornisco al termine "risveglio").
Senza vergogna
Mi interessa portare avanti il discorso sul "leggere il giudizio negli occhi dell'altro", perché è questo l'aspetto più terribile di ogni problema sessuale, il momento in cui sprofondi nella vergogna: l'altro ti guarda ... ti vede in difficoltà ...
Una paura che hanno anche molte donne: il partner che ti vede nuda, che si accorge della cellulite sui fianchi, delle tette cadenti, e così via ...
Per esempio: «Ho paura di spogliarmi davanti a lui se c'è la luce accesa». Questa è una delle paure di cui mi parlano più spesso. «Perché se mi tolgo i vestiti mi vede tutte le "macerie"... e allora non può più desiderarmi. Meglio che non veda nulla».
Questo accade perché leggiamo il giudizio negli occhi dell'altro. Ma questo giudizio non può essere negli occhi dell'altro, non c'è un giudizio negli occhi dell'altro. La novità è che il giudizio lo avete voi, non gli altri.
Ripeto: quando leggete una certa espressione negli occhi dell'altro, una certa emozione negli occhi dell'altro, è qualcosa che avete voi, infatti siete voi che lo state leggendo, non l'altro; per cui non può che essere una stupida proiezione.
Si tratta della famosa Legge dello Specchio: io guardo l'altra persona e sento che mi sta giudicando, ma lo posso sentire solo nella misura in cui io stesso mi giudico.
Il giudizio che avverto non è oggettivo, non esiste fuori di me, perché è letteralmente creato da me, dal mio modo di vedere la vita.
Qualunque cosa dica o faccia l'altro, io mi sentirò comunque giudicato. Perché questo giudizio risiede dentro di me.
Esattamente come è scritto nel vangelo: «Non giudicate per non essere giudicati. Non misurate per non essere misurati»; una regola che risulta di capitale importanza in tema di sesso.
È un fenomeno che ho riscontrato spesso: ci si sente giudicati dal mondo, ma noi per primi giudichiamo tutto e tutti. Solo che non lo vediamo, perché di norma quando sei completamente immerso in un comportamento, non lo registri.
Attiva la tua capacità di auto-osservazione
Per poterlo registrare devi sviluppare una certa capacità di auto-osservazione, qui le tecniche e le meditazioni non servono a nulla, devi imparare a guardarti dall'esterno. Devi uscire da te stesso per osservare i tuoi comportamenti compulsivi.
Più giudico e misuro gli altri all'esterno di me, più saranno importanti per me il giudizio e la misura degli altri. Ogni volta che giudico sto radicando il giudizio dentro di me, per cui sentirò sempre di più gli occhi degli altri che mi osservano e mi giudicano. Questa è una legge implacabile.
Più lo faccio agli altri - anche se lo faccio senza cattiveria, in maniera innocente - più sentirò che gli altri lo fanno a me; mi sentirò sempre sotto i riflettori, come dice giustamente Gesù, che di psicologia se ne intendeva.
Sia ben chiaro che mi sentirò giudicato in ogni caso, sia che gli altri mi stanno giudicando, sia che non lo stanno facendo. A volte mi potrò sentire giudicato anche se gli altri non mi stanno neanche considerando.
Se vedo tre o quattro persone che guardano nella mia direzione e ridono, mi sento giudicato. Magari non ero io il protagonista della loro discussione, ma se io sono pieno di giudizio, mi sentirò comunque preso in causa e giudicato.
Se la mia partner, mentre siamo a letto insieme, dice una frase, io mi sento giudicato. Qualsiasi frase dica!
Può anche dirmi: «Caro, sei l'uomo più bello del mondo», e io risponderei: «In che senso? Perché mi dici questo? Cosa intendi dire in realtà?».
E lei: «Ma no, ti ho solo detto che sei l'uomo più... » E di nuovo io: «Me lo dici solo per non farmi star male. Pensi che io sia un incapace, pensi che io abbia bisogno della tua compassione... ».
Capite cosa intendo quando dico che il giudizio è una vera e propria malattia mentale?
Il senso di colpa è un giudizio
Se il partner è immerso nel giudizio, nel senso di inadeguatezza e nel senso di colpa (che è sempre un giudizio), percepirà ogni frase, qualunque cosa dica l'altro, in modo negativo. Si sentirà sempre peggio e in quel caso non c'è verso di farlo sentire meglio, perché qualunque cosa tu gli dica, lui l'interpreterà secondo una modalità di giudizio.
L'unica possibilità di far sentire meglio questa persona sarebbe aiutarla a uscire dal giudizio. E per aiutarla a uscire dal giudizio è necessario che tu per primo sia uscito dal giudizio. Non è qualcosa che possono fare gli altri: l'unico al mondo che lo può fare sei tu.
Allora ti accorgi che nessuno in realtà ti stava giudicando o si stava giudicando. Allora qualunque frase lei o lui dicano, non verrebbe interpretata con giudizio, perché non esisterebbe più quella modalità nella tua psicologia.
Una persona che è uscita dal giudizio, anche volendo, non riuscireste a farla sentire giudicata. Qualsiasi cosa le dicano, non si sentirà più giudicata.
Accade cioè esattamente il contrario di quanto si verifica adesso, dove ogni commento viene interpretato come un attacco personale.
Questo è il vero problema all'origine di tutti i problemi. Per questo ribadisco che se smetteste di giudicare... Raggiungereste il risveglio del Cuore con un solo balzo.
E una volta che vi siete risvegliati, diventa proprio un altro modo di vivere.
Vivere fuori dal giudizio è rilassante ed è bellissimo!
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