Verso una nuova agricoltura
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2 anni fa
Come orientarsi nella scelta di un alimento di qualità superiore
L’agricoltura che oggi il mondo ci sta proponendo è una agricoltura meccanicistica sempre più legata a tecnologie avanzate: a trattori e ad attrezzi meccanici e motorizzati di ogni tipo si aggiungono oggi droni, sensori ottici o ad infrarossi, internet delle cose, robot e manipolazione genetica sempre più spinta.
Se da un lato tutto questo apparentemente può fornire strumenti utili agli agricoltori dall’altro, sostituendosi sempre di più all’azione diretta dell’essere umano, ne allentano il legame col vivente e quindi con gli esseri degli altri tre regni: viene sempre meno il rapporto diretto tra uomo e suolo (regno minerale), tra uomo e piante colturali e spontanee (regno vegetale), tra uomo e animali domestici, allevati e selvatici (regno animale).
I 4 Regni della Natura
Come noto dalla Scienza dello Spirito di Rudolf Steiner, i rappresentanti di questi regni sono degli esseri a stadi evolutivi diversi. Si può comprendere facilmente come il regno minerale sia costituito da materia e quindi dotato di un corpo fisico, il regno vegetale sia altrettanto dotato di un corpo fisico, proprio del regno minerale, ma con evidenza si esprima anche sul piano della vita: i vegetali nascono, crescono, si riproducono e muoiono. Possiamo quindi affermare che il vegetale è dotato di 2 corpi: quello fisico e quello vitale chiamato anche “corpo della vita” o “eterico”. Gli animali innegabilmente hanno una fisicità per cui sono portatori di un corpo fisico come i minerali e i vegetali, sono dotati di vita e quindi di un corpo eterico come i vegetali, tuttavia si distinguono da quest’ultimi per la capacità di esperire attraverso i loro sensi diverse emozioni come dolore e piacere, paura e tranquillità. Sono quindi portatori di un terzo corpo, chiamato “corpo animico” . Il genio della lingua italiana ce lo conferma con grande chiarezza: animale deriva dalla parola latina anima, quindi portatore di un’ anima sede delle emozioni. Il corpo animico è detto anche corpo astrale perché è collegato ai corpi celesti e da questi ne è influenzato.
Considerando infine gli umani come regno a sé stante possiamo riconoscere un corpo fisico come nei minerali, nei vegetali e negli animali, un corpo della vita (eterico) come nei vegetali e negli animali, un corpo animico che ci accomuna agli animali, un quarto corpo rappresentato dal nostro Io, la nostra autocoscienza, la scintilla divina in noi, il “corpo spirituale”. Oltre a questi 4 regni da noi ben conosciuti in quanto legati alla materia, abbiamo tutti sentito parlare di un ulteriore regno, non più legato alla materia, che nella nostra cultura è chiamato” regno angelico” e che rispetto a noi uomini si pone ad un ulteriore gradino evolutivo.
È questo il regno che alimenta la nostra coscienza e ci indica la strada per fare scelte vere buone e giuste, cosa che gli animali non sono ancora in grado di fare in quanto agiscono solo secondo istinti e moti dell’anima. Come Dante menziona nella sua Divina Commedia, oltre agli Angeli esistono altre entità spirituali celesti in senso ascendente conosciute come Arcangeli, Arcai - Potestà, Virtu’, Dominazioni - Troni, Cherubini e Serafini. In questa scala gerarchica gli uomini occupano il decimo gradino in basso e a loro sono affidati gli altri 3 regni con manifestazione terrestre ( minerale, vegetale, animale) perché vengano accompagnati nel giusto cammino evolutivo.
Gli allevamenti e le monocolture intensivi, l’utilizzo di sostanze di sintesi tossiche e inquinanti, ogni sorta di inquinamento del suolo, dell’aria, delle acque, le tecnologie di manipolazione genetica, l’ibridazione sono esempi di azioni illecite e forzature che compiamo nei confronti degli altri regni e che non ci sono certo ispirate dalle gerarchie superiori. Esiste quindi un altro regno che ci ispira a compiere tutto questo e che potremmo definire il “regno dell’ostacolo”, il cui compito è quello di deviare le nostre mete evolutive.
Le gerarchie superiori, se non esortate a farlo, non intervengono, perché ci lasciano liberi di scegliere ed agire (libero arbitrio) in quanto in questo sistema evolutivo è nostro compito conquistare libertà e amore.
Perché scegliere un alimento di qualità superiore che sia in grado di nutrire i nostri 4 corpi e che ci sostenga per il giusto cammino evolutivo sopradescritto?
Di sicuro dobbiamo orientarci verso un alimento prodotto senza l’ausilio di alcuna sostanza chimica di sintesi. Ma questo è solo un primo passo, il requisito minimo per non danneggiare l’uomo e l’ambiente, utilizzando metodi propri dell’agricoltura biologica. Tuttavia in biologico le normative permettono l’utilizzo di alcune sostanze in certi dosaggi come ad esempio il rame, dosaggi tra l’altro spesso insufficienti a causa di malattie e parassitosi sempre più incalzanti. Per non perdere fette di mercato, parte dell’agroindustria produce oggi anche in biologico e vende questi prodotti tramite la grande distribuzione. Queste scelte, probabilmente dettate più per logiche di profitto che per convinzione, possono portare comunque ad un calo della qualità dovuta ad esempio alle grandi estensioni coltivate (monocoltura), alla maggiore meccanizzazione, al massimo utilizzo possibile delle sostanze consentite dai regolamenti, alle importazioni di materie prime da paesi meno attenti al rispetto dei disciplinari. Nonostante questo, non dimentichiamone comunque i vantaggi: molte più persone possono fruire di prodotti migliori, e una maggiore superficie del suolo non viene più inquinata come nell’agricoltura convenzionale. Madre Terra ringrazia!
L’agricoltore pronto ad ampliare la sua coscienza e quindi disponibile a riconoscere l’esistenza di mondi sottili e superiori, può compiere ulteriori passi in avanti.
Rudolf Steiner nelle sue conferenze per il progresso dell’agricoltura ci dà delle indicazioni per istaurare un dialogo con gli altri regni. I preparati da lui suggeriti possono essere interpretati come un supporto fisico in grado di aprire la comunicazione tra il mondo spirituale e il mondo fisico incarnato e quindi darci la possibilità di dialogo. Questi preparati si possono vedere come stampelle necessarie alla nostra incapacità di dialogo. Perché tutto questo possa avvenire l’azienda agricola deve essere strutturata, come suggerito da Steiner, in un organismo a sé stante composto da organi essenziali (frutteto, seminativo, bosco, orto, animali domestici, insetti, uccelli, organismi del sottosuolo …) che interagiscono fra loro in armonia e che sono complementari gli uni agli altri come in un organismo vivente. L’azienda agricola nella sua completezza si eleva così ad uno stadio superiore,” l’organismo agricolo” nel quale se s’indebolisce o viene a mancare un organo, si genera una disarmonia e ne risente tutto l’organismo (anello mancante).
Più l’azienda agricola si avvicina a queste caratteristiche, supportate in ogni caso dalla coscienza dell’agricoltore, più cresce il livello di armonia e più si amplia la possibilità di dialogo con l’ambiente esterno sia terreno che celeste. Quanto appena detto vale anche per la nostra intera esistenza che dovrebbe essere caratterizzata da un continuo fluire di forze armoniche, da un dare e ricevere, da ricevere grazia e ringraziare, dove un’azione fatta solo per tornaconto personale diventa una strada senza uscita non in linea con l’evoluzione.
Questo tipo di agricoltura viene denominata agricoltura biodinamica.
Il futuro dell’agricoltura: un ampliamento della comprensione della biodinamica
Non di rado Steiner nei suoi scritti e nelle sue conferenze fa degli accenni ad ulteriori possibilità per sviluppare capacità di dialogo sia con gli esseri incarnati sia con le entità del mondo dello spirito. Queste possibilità sono state da lui divulgate in maniera più approfondita solo a ristretti gruppi di studio esoterico.
Proviamo a fare un modesto tentativo nel rapportarci ad esempio ad una pianta.
La pianta è portatrice, oltre che di un corpo fisico, anche di un corpo vitale o eterico. Questo corpo vitale è figlio di un sistema vitale molto più ampio la cui esistenza era intuita, seppur in maniera poco precisa, già dagli antichi Greci che usavano 2 termini per definire il concetto di vita, bìos e zoé.
Sappiamo dall’indagine spirituale di Steiner che la vita incarnata in ogni singolo essere vivente e quindi anche nella nostra pianta è una piccola goccia di una vita ben più ampia, diffusa e universale che al momento del concepimento di un essere s’incarna donando la vita ad esso. Questa vita universale, chiamata anche “eterico diffuso”, è una riserva infinita di possibilità disponibile a tutti gli esseri viventi che si incarnano sulla Terra. La pianta, oltre ai corpi fisico e vitale, incarnati, dispone anche di un aspetto animico spirituale non ancora incarnato chiamato “archetipo” o principio individuale di specie. Questo essere spirituale, al quale sono collegate tutte le piante di una famiglia (es. graminacee), per evolvere, ha bisogno dell’esperienza terrena che consegue attraverso l’esperienza delle singole piante.
L’archetipo di molte piante coltivate con metodi convenzionali, a causa dell’uso della chimica, dell’ibridazione, della manipolazione genetica, tende a ritirarsi da esse perché deluso da esperienze non in linea con le mete evolutive.
Chiedendo perdono con sincera apertura di cuore all’archetipo di queste piante per tutti gli errori commessi dal genere umano nei confronti del mondo vegetale, potrebbe ricollegarsi alla pianta figlia ridonandole le facoltà di attingere a quella riserva inesauribile di possibilità proprie della vita universale. In questo modo avremmo a che fare con una pianta non più sorda come invece lo sono molte piante coltivate con metodi convenzionali che rispondono soltanto a leggi ponderali: tanto concime, tanta resa ma poca qualità nutrizionale.
Ora rivolgiamoci ad essa con devozione, gratitudine e sincera apertura di cuore: la pianta potrà rispondere in assoluta libertà alle nostre richieste donandoci frutti abbondanti e di qualità superiore in quanto di nuovo collegata alla vita diffusa. A questo punto possiamo chiederci: “ Sarà superiore la qualità di un frutto di una pianta apertasi al dialogo e quindi disposta a donare o quella di un frutto estorto tramite manipolazione genetica in laboratorio?”
Possiamo vedere quindi un dono reciproco: da un lato i frutti donatici da questa pianta in grado di nutrire anche i nostri corpi sottili, dall’altro il nostro impegno di consapevolezza nel riconoscere la vera essenza della pianta aiuta il suo archetipo a evolvere.
Un essere che si sente riconosciuto amato e rispettato, indipendentemente dal regno di appartenenza, è sicuramente disposto a rispondere donandosi. Questo vale tanto nella relazione tra un uomo e una pietra quanto nella relazione tra 2 essere umani.
Ognuno nel suo piccolo otterrà dei risultati approcciandosi in questo modo, o similmente - il ben noto pollice verde ne è un aspetto -, anche solo ad una pianta di gerani o di basilico cresciute in vaso sul balcone o al proprio animale domestico, senza temere inadeguatezza. Ricordiamoci che il perdono e l’amore universale, incondizionato (in greco antico agàpe) possono aprire porte a eventi inaspettati.
Quanto descritto può essere visto come un tentativo ad una ampliata comprensione della biodinamica.
In ultima sintesi possiamo dire che un alimento di qualità superiore è un alimento che deriva da un’agricoltura di coscienza nei confronti di tutto il mondo che ci circonda, che rispetta tutti gli esseri viventi e se ne prende cura, che non inquina l’ambiente ma anzi lo migliora in cui è di fondamentale importanza il dialogo con i mondi superiori.
La conoscenza diretta del produttore e del suo modo di fare agricoltura può sicuramente darci importanti indicazioni sulla qualità dei suoi prodotti.