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Ustioni: l'omeopatia ci viene in aiuto

Pubblicato 2 anni fa

Quali sono i migliori rimedi omeopatici per affrontare questi traumi fastidiosi in modo naturale ed efficace?

L'omeopatia è una forma di medicina alternativa che utilizza sostanze naturali per aiutare il corpo a guarire.

Ci offre soluzioni semplici ed efficaci per i molti, piccoli problemi della vita odierna: i rimedi omeopatici sono utilizzati per trattare sintomi comuni come mal di testa, raffreddore, tosse e problemi digestivi, ma anche ad esempio le ustioni (ed è proprio di queste ultime che parleremo oggi).

 

 

Indice dei contenuti:

Ustioni

Si tratta di una forma di trauma in cui il trattamento prioritario non è omeopatico.


L'urgenza maggiore è infatti raffreddare la parte bruciata. Più velocemente lo si fa, più possibilità si hanno di limitare i danni.


Il metodo migliore è irrigare la zona colpita sotto un rubinetto d'acqua fredda aperto al massimo. Immergere in acqua fredda non è sufficiente, e il ghiaccio si sposa ancora peggio con il sollievo della pelle.

Se la superficie interessata è estesa, bisogna andare sotto la doccia senza esitare. Vale la pena farlo anche molti minuti dopo l'incidente. L'irrigazione deve durare dieci minuti, anche se è sgradevole o dolorosa.

I 3 gradi delle ustioni

Per comprendere meglio la terapia, bisogna ricordare i tre gradi delle ustioni:

  • 1° grado

La pelle diventa rossa su una superficie spesso estesa, tipica del colpo di sole. In questo caso, lo stato di salute generale può essere colpito da dolore, febbre, ecc.

Per questa situazione è indicato usare la Belladonna, un rimedio omeopatico spesso utilizzato per trattare le insolazioni, in quanto è stata utilizzata a lungo nella medicina tradizionale per il suo effetto analgesico e antinfiammatorio. Può aiutare a ridurre il dolore, la febbre e l'infiammazione. La nome botanico della Belladonna è Atropa belladonna, in cui Atropo è il nome di una divinità greca che presidiava la morte. 

  • 2° grado

Le ustioni di secondo grado sono lesioni cutanee più profonde rispetto alle ustioni di primo grado e possono causare vesciche, arrossamento, gonfiore, dolore e bolle su sfondo rosso, per esempio per effetto di acqua bollente. Queste lesioni richiedono Cantharis.

Cantharis è un rimedio omeopatico derivato dalla mosca spagnola che si trova comunemente in Europa e in alcune parti dell'Asia. La polvere di questa mosca essiccata viene spesso utilizzata per trattare una serie di problemi di salute, tra cui le ustioni di secondo grado. Il rimedio omeopatico Cantharis può aiutare a ridurre il dolore, il prurito e l'infiammazione associati a queste ustioni.

  • 3° grado

Le ustioni di terzo grado sono lesioni cutanee estremamente gravi che coinvolgono tutti gli strati della pelle, incluso il tessuto sottocutaneo. Questo tipo di ustione richiede cure mediche urgenti e può comportare cicatrici permanenti, deformità o addirittura la morte.

Purtroppo per le queste ustioni la cicatrizzazione è difficile e di cattiva qualità. Esempio: l'olio per friggere, il fuoco, ecc.

Qui, è Arsenicum album a essere utile.

Al momento dell'incidente, il calore può penetrare in profondità, ma la lesione dei tessuti è differita di qualche minuto e può dunque essere interrotta dal freddo. I primi due gradi guariscono senza conseguenze, ma il terzo grado è lungo a guarire e lascia cicatrici spiacevoli che si possono prevenire con degli innesti di tessuti. Ma all'inizio, non si sa sempre se si tratti di un secondo o terzo grado, e non si sa quale rimedio sia migliore.

In particolare per le ustioni gravi, il liquido linfatico e il sangue formano croste spesse che non bisogna staccare. Solo quando le croste cadranno una settimana dopo potremo sapere se è stato raggiunto il terzo grado. Quindi, nel dubbio, in caso di ustione grave, in particolare con olio bollente, bisogna somministrare Arsenicum (ovvero sale di arsenico, incolore e insapore), che contribuirà a limitare la distruzione dei tessuti profondi. Ma nel frattempo avrete avuto il tempo di coinvolgere un medico.

Applicazione locale

Dimenticate questa brutta abitudine di spalmare subito sulla bruciatura una pomata grassa. Questa impedisce il raffreddamento della pelle e trattiene il dolore. Invece, se il dolore persiste dopo l'irrigazione regolamentare, possiamo mettere per qualche ora un cerotto impregnato di alcool medico, acquavite, whisky, rhum, secondo i gusti e la disponibilità della farmacia e del bar, e lasciate all'aria.


Il grasso è da limitare alle lesioni di 2° grado quando le bolle si sono aperte, per evitare che la benda si incolli (non scoppiatele, ritarderete la guarigione).


In questo caso, ottima è la pomata alla calendula che attiva la guarigione.

Una curiosità: i tagliatori del fuoco

Sono persone che avrebbero il potere di neutralizzare o diminuire gli effetti di un'ustione, anche a distanza, al telefono.

Ho raccolto molte testimonianze positive a tal proposito, e alcuni centri ospedalieri per grandi ustionati ricorrono ai loro servizi! Quindi è opportuno avere sottomano il numero di telefono di uno di questi personaggi che abita nella vostra regione. Rifiutano qualunque compenso, sembrano convinti di perdere il loro "dono" se accettassero una mancia.

 

Continua ad approfondire l'argomento leggendo il libro:


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