Una visione olistica della persona nel trattamento di ansia e depressione
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5 anni fa
Scopri come PNEI e Naturopatia possono aiutarti a ritrovare il tuo equilibrio psicofisico
Premessa di Nicoletta Merli
L’approccio scientificamente olistico considera la persona come unità di corpo-biochimica, anima-psiche, e spirito quale reale conoscenza della ghiandola pineale e dei suoi indoli.
Tale approccio appartiene ad una logica ampia di aiuto a chi soffre delle suddette patologie e vede coinvolti più specialisti quali medici funzionali esperti in PNEI, psichiatri, psicoterapeuti ed operatori del benessere tra cui naturopati, massaggiatori olistici, operatori shiatsu.
Da tale approccio nasce il “Metodo NADS” (No Anxiety And Depression System) che vuole essere una modalità innovativa, ma soprattutto integrata, di porsi di fronte a patologie che portano ad una profonda sofferenza l’essere umano.
Tale metodo, applicabile a tutti gli individui e personalizzabile a seconda delle caratteristiche specifiche, si fonda sul fatto che un approccio pluridisciplinare, che valuta la persona nella sua interezza fisica, psichica e spirituale e che offre strumenti di guarigione interconnessi, risulta essere maggiormente efficace nel migliorare significativamente la qualità di vita della persona.
Ogni operatore che approcci una persona affetta da ansia o depressione dovrebbe fornire un’informazione completa sul disturbo e sull’efficacia dei vari strumenti terapeutici.
I medici e gli psichiatri dovrebbero presentare i limiti di un trattamento farmacologico soprattutto prolungato e proporre un trattamento integrato, e allo stesso modo anche gli psicoterapeuti dovrebbero fare presente che un cambiamento nei fondamenti della vita non può basarsi solo sull’approccio psicologico: l’asse centrale della cura dovrebbe basarsi su un approccio olistico alla persona, con integrazioni scientificamente affidabili (fitoterapia e altre metodiche olistiche validate) ed in relazione con altri professionisti che condividono il metodo di cura.
Il metodo NADS nasce dunque con l’obiettivo di rendere integrato l’approccio PNEI a metodologie olistiche e naturali per la gestione di ansia e depressione.
Tale modalità si basa su una valutazione medica PNEI del paziente, con esami specifici di laboratorio e con lo scopo di riequilibrare l’assetto psico-neuro-endocrino ed immunologico della persona. A tale valutazione seguirà un’integrazione fitoterapica, floriterapica o micoterapica con la proposta dell’utilizzo di piante specifiche a seconda che si tratti di ansia o depressione.
La persona poi verrà inserita in un percorso di riequilibrio psicofisico attraverso l’utilizzo della parola grazie all’ausilio della psicoterapia, e dell’ipnosi qualora ci fosse una dominanza dell’inconscio sulla coscienza ed infine potranno essere proposte tecniche di rilassamento manuali quali il massaggio olistico o lo shiatsu e tecniche meditative.
Prefazione di Paolo Lissoni
La PNEI (Psico-neuro-endocrino-immunologia) è diventata negli ultimi anni una delle discipline più interessanti dell’intera ricerca medica e scientifica. L’unica disciplina in grado di superare i limiti del paradigma medico tradizionale.
La PNEI nasce come convergenza di discipline scientifiche diverse quali le scienze comportamentali, le neuroscienze, l’endocrinologia e l’immunologia.
La base della disciplina consiste nello studio delle interazioni reciproche tra attività mentale, comportamento, sistema nervoso, sistema endocrino e reattività immunitaria.
La valutazione neuroendocrina del paziente consiste nell’analisi dei due sistemi principali cerebrali di neuro-modulazione: il sistema oppioide e quello cannabinergico con la ghiandola pineale quale integrazione fra i due sistemi.
La funzionalità della ghiandola pineale avviene mediante la produzione circadiana (luce-buio) di melatonina MLT; è possibile rilevare i livelli di MLT su sangue o urine. Il sistema cannabinergico, invece, si valuta mediante la determinazione dei livelli ematici dei due principali cannabinoidi endogeni: arachidonoiletanolamina AEA e 2-arachidonoilglicerolo 2-AG.
Infine, il sistema oppioide può essere indagato per via indiretta attraverso la somministrazione di un antagonista oppioide, il naloxone, analizzando la conseguente risposta endocrina che nello stato di salute consiste in un aumento di cortisolo e LH (ormone luteinizzante). Nel caso di mancato aumento si può parlare di ipertono-oppioide-cerebrale; viceversa in presenza di una risposta ormonale anche a basse dosi di antagonista oppioide si può parlare di ipotono-oppioide-cerebrale.
Tutto ciò non è da immaginare in termini morali, considerando il bene come il sistema cannabinergico e il male come sistema oppioide. Entrambi i sistemi sono fondamentali e la patologia si determina solo quando un sistema diventa iperattivo rispetto all’altro.
Il punto chiave è che grazie ad un sistema PNEI attivo e ben funzionante si ottiene un’efficace prevenzione delle malattie.
È evidente che la mente è da intendere come una realtà che agisce e opera sul corpo e che anche viceversa il corpo è dotato di meccanismi e proprietà chimico-fisiche autonome che influenzano la mente.
Questo libro vuole essere un primo spunto di riflessione per un approccio PNEI per comprendere e curare fenomeni complessi quali ansia e depressione alla luce di un piano bio-psico-sociale integrato basato su evidenze scientifiche.