Trigliceridi alti
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2 anni fa
La soluzione naturale è negli Omega 3
Lo stile di vita è fondamentale per mantenere o riportare i trigliceridi nella norma. Fra tutti i nutrienti, gli Omega 3 (EPA e DHA) sono particolarmente utili. Fortunatamente, il pesce non è l’unica loro fonte e anche chi non può o non desidera mangiarlo ha modo di farne il pieno.
Nel nostro sangue circolano tanti tipi diversi di grassi. I più comuni sono i trigliceridi, che dopo essere stati assorbiti nell’intestino possono essere utilizzati come fonte di energia o immagazzinati come scorta per periodi “di magra”.
Capita, però, che i livelli dei trigliceridi nel sangue aumentino troppo. Questa situazione (detta di ipertrigliceridemia) può mettere in pericolo la salute di cuore e pancreas, ma correre ai ripari è possibile. L’alimentazione rappresenta un’arma naturale e altamente efficace contro i trigliceridi alti. Fra tutte le sue componenti, quelle più utili da questo punto di vista sono i grassi polinsaturi Omega 3.
Quando i trigliceridi aumentano per colpa del cibo
In effetti, spesso l’aumento dei trigliceridi affonda le sue radici in una causa assolutamente naturale: un’alimentazione troppo abbondante o sbilanciata, ricca di zuccheri semplici, cibi dall’indice glicemico elevato e grassi ben diversi dagli Omega 3 (i grassi saturi abbondanti in molti alimenti di origine animale). Non solo, sia sovrappeso e obesità sia il diabete di tipo 2 (una patologia strettamente dipendente dalle abitudini alimentari) sono associati all’ipetrigliceridemia.
Per questo quando l’obiettivo è abbassare i trigliceridi, agire sull’alimentazione è sempre importante.
Trigliceridi: quando sono pericolosi?
Per iniziare a fare qualcosa non è necessario aspettare che i trigliceridi raggiungano concentrazioni molto elevate: sono sufficienti livelli lievemente alti, compresi tra 150 e 199 mg/dl. Basta infatti superare la soglia dei 150 mg/dl per considerare il cuore in pericolo.
Quando, poi, i trigliceridi salgono oltre i 500 mg/dl è bene iniziare a preoccuparsi anche per la salute del pancreas.
Come abbassare i trigliceridi in modo naturale
Gli Omega 3 rappresentano un valido aiuto naturale per riportare e mantenere i trigliceridi nella norma. Questa capacità non è però riconosciuta a tutti gli Omega 3, ma solo all’acido eicosapentaenoico (EPA) e all’acido docosaesaenoico (DHA), cioè agli Omega 3 biologicamente attivi presenti nelle fonti di Omega 3: il pesce grasso (come salmone, tonno, acciughe, sarde e sardine), l’olio da esso derivato e quello di fegato di merluzzo, di krill e di microalghe del genere Schyzochytrium.
Quest’ultimo è una valida alternativa completamente vegetale ai prodotti derivati dal pesce per chi può o non desidera mangiarlo. Altre fonti di origine vegetale (come le noci e i semi di lino) non sono invece alternative altrettanto valide alle fonti di origine marina, perché non contengono EPA e DHA ma ALA, che per poter mantenere i trigliceridi nella norma deve prima essere convertito proprio in EPA e DHA.
Purtroppo nell’organismo umano l’efficienza di questa conversione è molto bassa e non consente di raggiungere i 2 g al giorno di EPA + DHA necessari per ottenere l’effetto desiderato.
L’assunzione di Omega 3 deve essere sempre inserita all’interno di una dietoterapia mirata alla riduzione dell’ipertrigliceridemia. In caso di sovrappeso od obesità, è consigliabile perdere il 5-10% del peso di partenza.
Inoltre, è bene limitare il consumo di alcolici, dolci e bevande zuccherate e preferire cereali raffinati e fonti di grassi insaturi (come l’olio di oliva e il pesce).