Tinta per capelli: tutto ciò che devi sapere per scegliere quella giusta per te
Pubblicato
4 anni fa
Giulia Loreta
Beauty expert
Come contrastare ricrescita, capelli bianchi o semplicemente cambiare colore con prodotti naturali in modo facile e veloce
Oltre il 70% delle donne in Italia ne fa uso, nonostante sia stato spesso oggetto di critiche e dubbi. Come fare allora per contrastare la ricrescita, coprire i capelli bianchi o semplicemente cambiare il colore della nostra chioma?
Capire i pro e i contro per poter scegliere i prodotti che fanno al caso nostro, sulla base della tipologia, della formulazione e dell’effetto che vogliamo ottenere, con un occhio di riguardo verso gli ingredienti presenti.
Guida alla scelta della tinta per capelli
Come per i prodotti della nostra skincare routine, anche quando parliamo di tinta per capelli bisogna saper scegliere il prodotto che più fa al caso nostro, prendendo in considerazione alcuni fattori, come la tipologia della tinta o la sua composizione.
Distinguere le varie tinture sulla base della tipologia è fondamentale, soprattutto per essere in grado di trovare un prodotto che risponda perfettamente alle nostre esigenze.
Le tinte in commercio si differenziano principalmente per la durata del loro effetto e per l'intensità della copertura del colore, capelli bianchi compresi. Possiamo classificare almeno 3 diverse tipologie:
- Tinta permanente: solitamente sono quelle che offrono la più ampia gamma di nuance tra colori e sfumature e sono in grado di coprire perfettamente i capelli bianchi;
- Tinta semi-permanente: offre una colorazione che resiste per alcuni lavaggi e tendenzialmente riesce a tonalizzare il colore pre-esistente, senza coprirlo del tutto;
- Shampoo o maschera riflessante: è una formulazione temporanea che non copre i capelli bianchi e i suoi effetti tendono a sparire al lavaggio successivo. È però molto utile per ravvivare il colore ed enfatizzarne lucentezza e riflessi.
Impossibile poi non nominare le erbe tintorie, ottenute dal processo di polverizzazione di foglie o radici di piante contenenti un pigmento colorante.
Tingono colorando i capelli tono su tono, andando quindi ad aggiungersi alla colorazione di partenza senza alterare la struttura del capello, ma anzi creando una sorta di rivestimento sul fusto che regala il caratteristico effetto volumizzante e rinforzante, soprattutto per i capelli più fini e deboli.
Il risultato finale dipende in gran parte dal colore di partenza e dallo stato della fibra capillare: lo stesso impacco tintorio potrà infatti avere effetti completamente diversi a seconda della tipologia di capello
L’approccio alle tinte vegetali non è facile né immediato: possono essere necessarie diverse applicazioni prima di ottenere i risultati sperati ed è altresì importante conoscere le caratteristiche delle singole erbe, avere pazienza e perseveranza, senza perdersi d'animo o pretendere risultati immediati.
L'ingrediente segreto, oltre ovviamente alla qualità della polvere (o delle polveri) che utilizzeremo è solo uno: la voglia di sperimentare. Sarà la scoperta di un nuovo modo di prendersi cura dei propri capelli, ammirando degli straordinari benefici delle erbe sulla nostra chioma.
Prima di procedere all’applicazione di qualsiasi tinta, seppur naturale, è fondamentale effettuare un test preliminare su una ciocca di capelli nascosta, sia per scongiurare eventuali reazioni allergiche sia per evitare colorazioni sgradite.
Come scegliere il colore in base alla carnagione
Scegliere il colore di capelli che ci valorizzi non è affatto un’impresa semplice: prima di decidere occorre valutare diversi fattori, come ad esempio il sottotono della pelle, la cartina tornasole per stabilire se si ha una carnagione dai colori caldi o freddi.
I sottotoni freddi corrispondono di solito a una carnagione bianca, lievemente rosata o diafana: in questo caso è meglio prediligere toni decisi, pieni e freddi. Chi invece ha pelle scura e un sottotono freddo, potrà puntare su un color moka o comunque su tonalità castane intense.
Alla pelle dai sottotoni caldi, invece, si addicono particolarmente colorazioni calde che possono virare dal color cioccolato, al caramello, al castano dorato o, perchè no, anche un rosso ramato. Per la tonalità olivastra, il nero è quasi sempre fra le scelte più gettonate.
Se la nostra esigenza invece è limitata a coprire i capelli bianchi, occorre individuare il colore che più si avvicina a quello dei nostri capelli per evitare di ottenere effetti indesiderati o un antiestetico ed evidente "stacco" di colore.
Come si applica la tinta?
Per poter fare la tinta a casa e ottenere un risultato degno delle nostre aspettative, bisogna seguire pochi e semplici accorgimenti:
- Per un semplice ritocco, andremo a lavorare solo sulle radici, separando adeguatamente i capelli e lavorando su ciocche sottili.
- Se invece vogliamo tingere completamente tutti i capelli, occorrerà stendere il prodotto su tutta la testa, accertandosi che tutte le zone siano ben coperte dall'impacco.
Dopo aver rispettato il tempo di posa indicato si potrà poi procedere al lavaggio, prediligendo shampoo che aiutano a mantenere un colore vivo e brillante, accompagnato poi dall'applicazione di una buona maschera idratante.
Beauty tip: come allungare i tempi tra una colorazione e l'altra
Soprattutto se si parla di ricrescita di capelli bianchi, un valido aiuto può fornircelo il mascara per capelli.
Grazie alla sua consistenza in gel e un pratico scovolino-applicatore, ritocca in maniera naturale la radice ed è in grado di coprire poche ciocche di capelli bianchi per evitare una colorazione completa.
Utile per ravvivare il colore con riflessi, colpi di luce o mechés tono su tono o con contrasti originali, è compatibile con tutti i tipi di colorazione, sia tradizionale che naturale.
Ammoniaca: si o no?
Può essere fatta un'ulteriore distinzione riguardo ai prodotti che contengono o meno ammoniaca. Utilizzata per aprire le squame del capello e far così "penetrare meglio" il colore, l’ammoniaca è una delle principali responsabili di reazioni allergiche collegate all’abitudine delle tinte.
Purtroppo però non basta cercare le tinte prive di ammoniaca: questa dicitura in etichetta potrebbe essere un classico caso di greenwashing (termine molto utilizzato che rappresenta un tentativo di tingersi di verde, dichiarando un prodotto green anche quando non lo è nella realtà), perché spesso viene semplicemente sostituita con sostanze simili, talvolta anche più dannose.
Come capire allora se si sta parlando di una tinta naturale oppure una tinta chimica "mascherata"? Semplice, imparando a leggere l'INCI riportato in etichetta e ricordandosi bene una serie di ingredienti che, oltre all'ammoniaca, proprio non dovrebbero comparire:
- PPD o Para-Fenilendiammina: utilizzata come reagente per il colore, è uno dei più potenti allergeni da contatto. La Commissione Europea ha stabilito che la sua concentrazione non deve superare il 2% all'interno di una formulazione.
- Formaldeide: la sua introduzione come ingrediente puro nei cosmetici è vietata dalla Commissione Europea, ma bisogna stare attenti che non ci siano ingredienti cessori di questa molecola.
- Resorcina: indispensabile per il processo di colorazione e spesso contenuta nelle tinte per capelli, il suo assorbimento può causare allergie e una probabile interferenza col sistema endocrino (in fase di studio).
- PTD o Toluene-2,5 Diamine Sulfate: altro potente allergene, ammesso all'interno delle colorazioni con una concentrazione massima pari al 4%. Anche in questo caso, come per le PPD, c'è l'obbligo di segnalazione in etichetta.
Tingere i capelli in gravidanza
La cute è una zona ad alto assorbimento così, come anche per alcuni cosmetici, sarebbe meglio evitare la tinta in gravidanza. È bene soprattutto evitare di colorare i capelli durante i primi tre mesi: le prime dodici settimane sono il periodo in cui si forma e sviluppa il feto.
È necessario quindi consultare il medico per capire meglio quali rischi possano intercorrere e quali alternative potrebbero essere eventualmente concesse.