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Stratagemma 7: Crea qualcosa dal nulla

Pubblicato 4 anni fa

Leggi un estratto da "I 36 Stratagemmi" di Sergio Peterlini e scopri alcune strategie cinesi da applicare alla vita di tutti i giorni

Interpretazione: È l'abilità di trasformare la debolezza in forza, rovesciando le sorti di un conflitto.

Verso la fine della dinastia Han, subito prima che iniziasse il periodo dei tre regni (221-265 d.C), Wu e Shu si allearono temporaneamente contro il generale Cao Cao di Wei.

Zhou Yu, il comandante in capo dell'esercito di Wu, avendo però constatato la geniale abilità strategica del primo ministro di Shu, Zhuge Liang, pensando al futuro, ne fu impensierito e cercò di trovare un modo per liberarsi di lui senza che fosse evidente, per non rovinare la momentanea alleanza tra i due stati.

A questo scopo convocò una riunione di ufficiali, tra cui Zhuge Liang, a cui chiese: 'Sto per affrontare i nemici sull'acqua, qual è l'arma migliore?' 'Su un grande fiume le frecce', rispose Zhuge Liang. 'Giusto! Vorrei ne procuraste 100.000 per lo scontro finale. Non declinerete questo servizio pubblico, spero?' disse il generale. 'No di certo, ma posso chiedere tre giorni?' 'Certo, però mi raccomando non si scherza con il codice militare.' 'Ovviamente' rispose Zhuge Liang, 'comunque oggi è già tardi e i tre giorni dovranno essere contati da domani. Mandatemi 500 soldati per raccogliere le frecce una volta pronte.'

Il generale era felice e confidò al suo attendente: 'Pensavo mi chiedesse almeno dieci giorni: ha firmato la sua condanna a morte davanti all'assemblea. Ordinerò ai lavoratori di ritardarlo e di non fornirgli i materiali.'

II consigliere Lu Su, che stimava Zhuge Liang, preoccupato, andò a trovarlo e gli chiese come avrebbe potuto mantenere l'impegno, in quel breve lasso di tempo.

Zhuge Liang gli rispose di non preoccuparsi, ma di fornirgli 20 vascelli con 30 uomini ciascuno e di far ancorare ai fianchi delle navi grosse balle di paglia, senza farlo sapere a nessun altro.

Il primo e il secondo giorno Zhuge Liang non fece nulla, ma alle 3,30 del terzo giorno inviò un messaggio a Lu Su, invitandolo a salire sulla sua nave. Appena giunto, Lu Su chiese dove stessero andando e la laconica risposta del Primo ministro di Shu fu: 'Andiamo a prendere le frecce.'

Verso le 5 arrivarono in vista dell'accampamento di Cao Cao. Con la prua della nave rivolta a ovest, Zhuge Liang diede ordine di suonare i tamburi e di urlare. Lu Su, che non capiva cosa avesse in mente, chiese: 'E se attaccano?' 'Non con questa nebbia' rispose Zhuge Liang.

I generali di Cao Cao si confrontarono con lui sul da farsi ed egli disse che se i nemici erano usciti con quella nebbia era di sicuro un'imboscata e che dovevano limitarsi a riempirli di frecce dalla riva. Disponendo le truppe in modo da impedire lo sbarco, furono impiegati 10.000 balestrieri e ci fu una formidabile pioggia di dardi.

Poi Zhuge Liang fece volgere la prua verso est, mentre i tamburi continuarono a risuonare sino al sorgere del sole e al contemporaneo diradarsi della nebbia. A questo punto le imbarcazioni erano crivellate di frecce da entrambi i lati e quando Zhuge Liang diede ordine di rientrare, non mancò di suggerire agli equipaggi di urlare i loro ringraziamenti per il gentile dono.

'Come sapevate della nebbia?' chiese Lu Su. 'Un capo deve conoscere i meccanismi del cielo e della terra. Avevo calcolato quattro giorni fa che ci sarebbe stata, per questo ho chiesto tre giorni pur sapendo di poterne ottenere dieci. Sapevo comunque che il generale non mi avrebbe fornito i materiali in tempo, ma il mio destino non è nelle sue mani.' 'Siete sovrumano!' Esclamò Lu Su.

Un'altra applicazione dello stratagemma

Durante il periodo della dinastia Tang, nel 756 d.C, il governatore An Lu Shan si ribellò all'imperatore Xuangzhong e inviò il suo esercito, comandato dal generale Ling Hu Chao, ad attaccare la città di Yongqiu. Il difensore della città era il generale Zhang Xun, le cui forze, poche migliaia di uomini, erano venti volte inferiori a quelle del nemico.

Dopo poco tempo che l'assedio era in corso, i viveri e le armi di cui disponeva Zhang Xun erano diminuiti in modo preoccupante: urgeva uno stratagemma. Il generale ordinò ai suoi uomini di preparare 1.000 fantocci a misura d'uomo e di vestirli di nero.

Durante una notte in cui la luna era calante e la visibilità scarsa li fece calare dalle mura e l'esercito avversario, prontamente avvertito dalle sentinelle che facevano buona guardia, scaricò sui pupazzi migliaia di dardi. Fu solo il giorno dopo che tutti si resero conto della beffa e del modo in cui il generale Zhang si era procurato delle frecce per i suoi uomini.

Alcuni giorni più tardi, in una notte ancora più buia, furono calati dalle mura gli stessi fantocci, ma dopo poco il trucco fu scoperto e quindi ignorato dal nemico. Vedendo che non venivano più lanciate frecce, il generale Zhang Xun fece calare 500 dei suoi uomini più valorosi e arditi, i quali irruppero nell'accampamento nemico colpendo all'impazzata e scatenando il panico, per poi incendiare quante più tende possibile ritirandosi immediatamente al sicuro, dentro le mura della città.

L'attacco fu devastante e l'esercito nemico, disorientato e terrorizzato fuggì nella notte. L'assedio era stato dimenticato.

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