Stop ansia e stress con la mindfulness
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1 anno fa
Come utilizzare il respiro in modo consapevole per gestire lo stress e favorire la calma, sia negli adulti che nei bambini
Emozioni difficili, pensieri depotenzianti, stress, difficoltà a concentrarsi possono essere gestiti efficacemente con la respirazione. Approfondiremo come adulti e bambini possano trovare nel respiro, attraverso la pratica della mindfulness, un valido alleato per portare più benessere nella propria vita.
“Respira che ti passa!”
Il respiro è una risorsa preziosa sempre a nostra disposizione, di cui spesso però ignoriamo le reali potenzialità e come utilizzarlo al meglio. Ci basta soffermarci un attimo su alcuni modi di dire per comprendere quanto il respiro sia collegato alle emozioni: “respira che ti passa”, quando siamo di fronte a qualcuno molto arrabbiato; “ho tirato un respiro di sollievo”, dopo aver risolto una situazione particolarmente difficile che ci creava preoccupazione e affanno; oppure ancora “sono col fiato sospeso”, mentre si attende con ansia e paura l’esito di qualcosa.
Provate a pensare per un attimo a cosa succede quando siete arrabbiati, agitati, ansiosi, impauriti. Probabilmente potreste notare che il vostro respiro tende a essere veloce, corto, affannoso o addirittura potreste scoprire di essere in apnea. Cosa completamente diversa da quando si è tranquilli e sereni, in questi casi la respirazione è lenta, profonda e calma.
Calmare la mente e gestire le emozioni con il respiro
Respirazione ed emozioni sono dunque strettamente correlate. Una correlazione che si esprime in modo bidirezionale: le emozioni possono influire sulla velocità, sul ritmo e sulla profondità del respiro. La bella notizia, però, è che anche il respiro può agire su uno stato emotivo. Portando un’attenzione consapevole al respiro è possibile abbassare la soglia dall’ansia, della rabbia, della paura e tornare con più facilità a uno stato di calma e tranquillità. Ma non è finita qui. Nel momento in cui cambiano le emozioni, anche la qualità dei nostri pensieri si modifica. E quando ci si sente bene emozionalmente e mentalmente si è più portati a vedere il bicchiere “mezzo pieno” piuttosto che “mezzo vuoto”, è più facile raggiungere gli obiettivi, mettere in campo comportamenti propositivi, ricercare soluzioni creative, predisporsi con un’attitudine diversa di fronte alle difficoltà.
Come portare un’attenzione consapevole al respiro?
In questo ci può venire in aiuto la pratica meditativa della mindfulness (parola inglese che può essere tradotta in italiano con “consapevolezza, presenza mentale”). La mindfulness, i cui benefici sono riconosciuti da un’ampia letteratura in campo medico e scientifico, ci permette di focalizzarci sul qui e ora, di essere presenti a ciò che accade in noi con un atteggiamento gentile e accogliente. E uno dei modi che questa disciplina ci offre, per ancorarci al momento presente, è proprio attraverso la focalizzazione sul respiro. Non occorre modificare, né forzare il respiro, ma semplicemente portare attenzione alle fasi di inspirazione ed espirazione, ad esempio, notare il movimento che il respiro produce nel torace e nell’addome, sentire il flusso dell’aria nelle narici. Nel momento in cui contattiamo il respiro, anche solo per pochi minuti, ecco che le emozioni difficili si stemperano, i pensieri si quietano e uno stato di calma si diffonde in noi. Il respiro è il nostro posto sicuro, a cui ritornare per ritrovare serenità e pace.
Benefici di un respiro consapevole
Ci sono tanti studi scientifici sulla mindfulness che dimostrano come un’attenzione consapevole al respiro apporti numerosi benefici a livello mentale, emozionale e fisico. Vediamo in che modo può essere utile ad adulti, ragazzi e bambini:
- rilassa e calma la mente;
- migliora la concentrazione e l’attenzione;
- riduce lo stress e l’ansia;
- favorisce la gestione di emozioni difficili: rabbia, paura, aggressività;
- migliora la qualità del sonno;
- allevia il dolore;
- rinforza il sistema immunitario;
- favorisce uno stato di benessere psico-fisico.
La pratica del “respiro che calma”
E ora è tempo di passare all’azione, pratichiamo una tecnica di respiro basata sulla mindfulness: il respiro che calma. Adatta non solo ad adulti e ragazzi, ma anche ai bambini. Possiamo praticarla stando seduti, in piedi o stendendoci su un tappetino, sul letto o su un bel prato. Se siamo a nostro agio chiudiamo gli occhi oppure teniamoli socchiusi.
Portiamo l’attenzione al respiro e notiamo com’è in questo momento: lento, veloce, calmo.
Ora, osserviamo l’aria che entra ed esce dal naso. Potremmo forse notare che l’aria che entra è un pochino più fresca e l’aria che esce un po’ più calda.
Spostiamo adesso l’attenzione alla pancia e notiamo il movimento che il respiro produce in questa zona del corpo: osserviamo la pancia che si solleva e si abbassa ogni volta che inspiriamo ed espiriamo, come fosse una piacevole onda del mare.
Per trarre il massimo dei benefici è consigliabile praticare questa tecnica alcune volte a settimana, cosicché nei momenti di difficoltà sia più semplice contattare il respiro e riportarci in uno stato di calma.