Star bene in inverno
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1 anno fa
I consigli dell’Almanacco di Barbanera per l’orto invernale, la dispensa e l’autoproduzione
È il periodo più freddo dell’anno, ma a scaldarlo ci sono il fuoco del caminetto e le castagne arrosto, ad accenderlo di allegria le feste natalizie. Il “Generale inverno” giunge insieme alle luminarie. In casa lo saluta l’abete addobbato, insieme ai colori e allo scintillio delle decorazioni e cresce la voglia di trovare o, perché no, creare un pensiero speciale per i nostri cari, abbandonandosi piacevolmente ai giorni del solstizio, quando il tempo rallenta il suo ritmo. E anche se fuori gela, in giardino, nell’orto e sul balcone mani indaffarate già pensano alla primavera. In cucina, invece, tutto è pronto per portare in tavola quei tanto familiari sapori della tradizione, accarezzando nuovi progetti per l’anno nuovo.
L’AGENDA DELLE BUONE PRATICHE CON LA LUNA
Nell’orto, nel giardino, sul balcone
L’orto sembra volersi riposare un po’? Sì, ma in Luna crescente si inizia a raccogliere i cavolfiori e i cavoli da broccolo con temperature sopra allo 0 °C. È il momento di riempire il cestino non soltanto di cavoli, ma anche di finocchi, porri, verze: in Luna crescente per il consumo fresco, in calante per la conservazione. Poi si può seminare in semenzai protetti il radicchio da taglio, le fave e i piselli, senza dimenticarsi di raccogliere le ultime foglie delle officinali per il consumo e i cardi. Nel giardino è invece il momento di trapiantare le viole e gli iberis a fioritura primaverile. L’albero di Natale va portato gradualmente in casa, perché si abitui alle temperature dell’interno. Proteggere le rose ancora in fiore con il tessuto non tessuto. Tornando poi nell’orto, piantare nei giorni di Luna calante i bulbi di aglio e cipolla e mettere a dimora in semenzai protetti lattughe e valerianella. Si raccolgono per la conservazione i cavolfiori. Controllare con attenzione che i teli di serre e tunnel siano integri e ben ancorati a terra. Lavorare il terreno, ma solo se non è bagnato. Vangare in giardino intorno alle rose e agli arbusti a fioritura precoce. Trapiantare le talee attecchite senza irrigarle per evitare che l’apparato radicale geli.
Nel cestino dell’inverno
Ortaggi: carciofi, cardi, carote, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavoli broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cicorino da taglio, cime di rapa, cipolle invernali, finocchi, indivie, lattughe, porri, radicchi rossi, rape, sedano, spinaci, valerianella, zucche.
Frutta: arance, bergamotto, cedri, cotogne, limoni, clementine, mandarini, mele, nocciole, pompelmi.
Aromi: rosmarino, salvia, santoreggia.
TRA IL DIRE E IL FARE
Energia dal mattino
In inverno può capitare di svegliarsi al mattino già stanchi. Ci vuole allora la melassa nera, residuo della lavorazione della canna da zucchero, fluido scuro, denso e dolce, che può essere utilizzato come dolcificante o spalmato sul pane. È una ricca fonte di calcio, magnesio, ferro ed enzimi che rivitalizzano il sangue e favoriscono anche l’eliminazione degli acidi urici. Ideale da assumere come integratore, a digiuno prima di colazione: 1 cucchiaino da sola o sciolta in ½ bicchiere di acqua tiepida. Contiene gli otto amminoacidi essenziali, acidi grassi, sali minerali e molte vitamine tra cui la A, necessaria per la vista, la pelle e il sistema circolatorio. Poi la D, utile alla salute delle ossa, e le vitamine del gruppo B, importanti per il metabolismo e il sistema nervoso.
Contro i mali di stagione
Contro i classici disturbi di stagione, raffreddore e tosse, nulla di meglio della Rosa canina, che è una fonte naturale di vitamina C, combatte le infezioni e aumenta l’energia. E quando le temperature scendono, il suo infuso, una tazza tiepida al giorno con miele di eucalipto e qualche goccia di limone, è davvero salutare. Anche il Timo aiuta contro la bronchite, la laringite e il raffreddore. Si può usare una goccia dell’olio essenziale per massaggiare il petto, diluita in 1 cucchiaio di olio di sesamo.
SOSTENIBILI SI DIVENTA
Fiori e frutti sul balcone
Ci vuole il pungitopo
Il pungitopo può essere facilmente coltivato in un angolo ombroso del terrazzo, in un vaso poco profondo e largo. Le rosse bacche compaiono a dicembre, pronte per le decorazioni natalizie. Sempreverde, si propaga per talea prelevata dai rami laterali in autunno o a primavera dalla pianta madre, e si trapianta in Luna calante. Un tempo serviva a tenere lontani i topi dalle scorte alimentari, mentre se ne mangiavano i germogli lessati, in frittate o sott’aceto.
Straordinario propoli
Le api lo producono e se ne servono come isolante protettivo dell’alveare e per mummificare i corpi di predatori che non riescono ad espellere. Può essere ben utilizzato come antisettico anche per le piante. Diluito in acqua, risulta molto utile contro funghi e batteri dei vegetali, e spennellato non diluito come cicatrizzante delle ferite da potatura.
E SE AVANZA
A tutta festa
Il cappone alle castagne è stato un successo e il purè di castagne una delizia che si può degnamente riutilizzare con salsicce o braciole di maiale cotte alla griglia, meglio ancora se alla brace. Oppure, se stiamo preparando i tortellini per Capodanno, il cappone sminuzzato per la farcia aggiungerà un pizzico di festa in più. Se ad essere avanzati sono invece i cardi lessati, cuoceteli in padella, “in guazzetto”, con olio extravergine di oliva, aglio, qualche pomodoro pelato, sale e aggiunta finale di parmigiano.