Smetti di fumare con l’auricoloterapia
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1 anno fa
Questo metodo, non invasivo e indolore, aiuta chi vuole liberarsi dalla sigaretta, eliminando anche i fastidiosi effetti collaterali da astinenza
Smettere di fumare, a volte, è più semplice a dirsi che a farsi. Sebbene ormai sappiamo che l’uso continuativo della sigaretta possa incidere in negativo sulla durata complessiva della vita media, dato che per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita (Fonte: Ministero della Salute) il numero dei fumatori rimane ancora alto. L’ostacolo più grande è dato dalla crisi di astinenza che può causare ansia, insonnia, aumento della fame e del peso, sudorazione, cefalea ecc.
L’auricoloterapia, una pratica antichissima di stimolazione dei punti riflessi dell’orecchio, poco nota in Italia, è uno strumento non invasivo che può aiutare con successo coloro che desiderano smettere di fumare, ritrovando il benessere di mente e corpo.
Auricoloterapia una pratica molto antica
L’auricoloterapia rappresenta una forma di trattamento terapeutico dalle radici molto antiche, che utilizza la stimolazione di determinati punti sui padiglioni auricolari per ristabilire condizioni di benessere e di salute.
Diversi ritrovamenti delle prime rudimentali mappe auricolari cinesi, risalgono al IV secolo a.C. Tracce storiche indicano come in epoca dinastica Ming l’auricoloterapia fosse utilizzata per il trattamento di convulsioni o di cataratta. Ippocrate descrisse alcune tecniche di puntura dell’orecchio per curare diverse problematiche legate al parto o all’impotenza maschile.
Nel X secolo Avicenna, famoso medico, filosofo, matematico, logico e fisico persiano, incideva il padiglione posteriore dell’orecchio per il trattamento del mal di testa.
Nel 1637 il medico portoghese Zacutus Lusitanus descrisse l’utilità delle cauterizzazioni dell’orecchio nel trattamento delle nevralgie del nervo sciatico.
Nel XVIII secolo il medico anatomista Antonio Maria Valsalva descrisse delle tecniche di auricoloterapia antalgica utile per le nevralgie dentali.
Nel XIX secolo queste ricerche furono riprese da vari medici fra cui Giambattista Borelli (Torino) e Luciani di Bastia (Corsica), quest’ultimo descrisse il “punto corso” utilizzato per le sciatalgie ribelli.
L’auricoloterapia moderna deve però la sua classificazione scientifica al medico lionese Paul Nogier che, a partire dal 1950, analizzando con metodo scientifico un’ampia casistica legata alla cura di forme di sciatalgia, iniziò a tracciare una cartografia dei punti riflessi dell’orecchio.
In particolare si accorse che numerosi pazienti, di provenienza còrsa, mostravano cicatrici sui padiglioni auricolari. Scoprì allora che quelle cauterizzazioni, frutto della tradizione popolare, venivano praticate con strumenti rudimentali, da personale non medico, ma in grado comunque di dare sollievo alle persone affette da sciatalgia.
Nel 1955 Nogier concepì l’idea del “feto rovesciato”, ovvero ricondusse la forma dell’orecchio alla sagoma di un feto rovesciato, in cui il lobo rappresentava la testa mentre la zona apicale del padiglione riconduceva ai piedi. Questa concezione lo portò a teorizzare una “somatotopia” auricolare, ovvero la localizzazione di ciascun punto sull’orecchio con preciso riferimento a organi e apparati. In sostanza un vero e proprio “microsistema” attraverso cui poter dialogare con ogni parte del corpo. Nel 1956 pubblicò la prima mappa riflessologica dell’orecchio contenente 40 punti.
Alla scuola francese di Nogier si affiancò ben presto quella cinese, dando origine a un singolare fenomeno di confronto, talvolta di contrasto dei saperi, favorendo nello stesso tempo l’integrazione di questa disciplina occidentale nel corpus dell’Agopuntura cinese, con cui si trovava a condividere solo in parte meccanismi d’azione e indicazioni terapeutiche.
In Cina l’auricoloterapia, ridenominata Agopuntura Auricolare, ebbe una rinnovata diffusione e tra i primi a riportarla alla ribalta furono i medici militari dell’Armata Popolare di Nanchino.
Questi ultimi diffusero una guida tascabile dedicata all’Agopuntura Auricolare, comprensiva di una semplice mappa auricolare, parzialmente sovrapponibile a quella disegnata da Paul Nogier.
Nel 1986 l’O.M.S. riconobbe formalmente l’efficacia dell’auricoloterapia come terapia microsistemica, in grado cioè di avere benefici su tutto il corpo pur agendo solo su una parte di esso.
Nel 1990 si stabilì la prima nomenclatura internazionale dei punti auricolari.
Nel 1994 si svolse a Lione il I° Congresso Internazionale di Auricoloterapia.
Giova tuttavia sottolineare che l’auricoloterapia cinese ed europea rappresentano due approcci simili che utilizzano la stimolazione dell’orecchio per trattare vari disturbi, ma che presentano diversità nella teoria, nella pratica e nei principi sottostanti.
A cosa può essere utile l’auricoloterapia
Trattamento del dolore: l’auricoloterapia può essere utile nel gestire il dolore sotto diverse forme, quali sciatalgie, emicranie, artrosi, nevralgie, cervicalgie, dolori muscolari, dismenorrea e numerose altre condizioni di dolore acuto e cronico. Inoltre numerosi successi si ottengono nel trattamento della pressione arteriosa, della ridotta fertilità maschile e femminile, delle allergie ambientali e delle intolleranze alimentari.
Stress, ansia e insonnia: la stimolazione di determinati punti sull’orecchio porta alla produzione naturale di neurotrasmettitori quali le endorfine, influenzando positivamente il sistema nervoso, riducendo la tensione e facilitando il sonno.
Disturbi della sfera alimentare: l’auricoloterapia si dimostra particolarmente efficace come coadiuvante per la perdita di peso, nei casi di fame compulsiva, agendo positivamente sul controllo dell’appetito e dell’attività metabolica.
Lotta alle dipendenze: negli ultimi decenni si è indagato approfonditamente su come determinate combinazioni di stimoli auricolari portino alla produzione di endorfine serotonina e dopamina.
In particolare, fenomeni quali il tabagismo si sono dimostrati particolarmente adatti all’approccio auricoloterapico.
Fumo: un nemico che accorcia la vita
Il tabagismo certamente rappresenta un fenomeno molto preoccupante, soprattutto per le gravi conseguenze per la salute.
In Italia fuma il 20,5% della popolazione al di sopra dei 15 anni (10,5 milioni di persone, il 25,1% degli uomini e il 16,3% delle donne) ma aumenta la media del numero delle sigarette fumate: 12,2 sigarette al giorno e un quarto dei fumatori supera le 20.
Tra i fumatori l’81,1% consuma sigarette confezionate, l’11,2% sigarette fatte a mano, il 14% sigarette a tabacco riscaldato e il 5% e-cig (fonte: Ministero della Salute).
Un dato su cui riflettere: nel 2020 in Italia, il Covid-19 ha prodotto circa 78.000 morti, il fumo di tabacco ne ha prodotti circa 80.000.
Il fumo è responsabile del tumore al polmone, ma rappresenta anche il principale fattore di rischio per altre malattie respiratorie, fra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ed è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare: un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore.
Un individuo che fuma per tutta la vita ha il 50% di probabilità di morire per una patologia direttamente correlata al fumo e la sua vita potrebbe non superare un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (fonte: Ministero della Salute).
Le sostanze altamente tossiche, comunemente introdotte nell’organismo dal fumatore, sono numerosissime, fra cui toluene, acetone, metanolo, catrame, monossido di carbonio, naftalina, cadmio, formaldeide, cloruro di vinile, piombo, acido cianidrico, pirene, xilene, butano, polonio 210 (radioattivo) ecc.
Il metodo indolore per smettere di fumare
L’approccio auricoloterapico si dimostra efficace per lo svezzamento da ogni prodotto a base di nicotina, comprese le sigarette elettroniche e a tabacco riscaldato.
La stimolazione dei punti auricolari avviene sostanzialmente allo stesso modo, in quanto i recettori nicotinici reagiscono secondo una logica comune.
I punti comunemente stimolati coinvolgono le aree cerebrali deputate alla produzione di endorfine e al riequilibrio ormonale e dei neurotrasmettitori, che solitamente vengono compromessi dall’assunzione di nicotina.
Inoltre vengono interessati i recettori cerebrali di quelle aree del corpo che normalmente sono coinvolte nell’atto tabagico partendo dal cavo orale, dall’apparato respiratorio, investendo la sensibilità tattile e la gestualità tabagica. I risultati che normalmente si ottengono dopo il percorso auricoloterapico sono i seguenti:
- modifica immediata della percezione di odore e sapore del fumo o della miscela aspirata,
- migliore resistenza alle forti pulsioni tabagiche (craving),
- buon contenimento dei classici effetti da astinenza, quali ansia, sudorazioni, irrascibilità, insonnia, aumento di peso ecc.
- progressivo miglioramento della condizione psicofisica e della fiducia in sé stessi.
Un efficace e stabile percorso auricoloterapico contro il tabagismo deve però, a mio giudizio, essere integrato da una contestuale consulenza mirata a un rinnovato stile di vita, pienamente funzionale alla nuova condizione. Sono molto importanti consigli su alimenti preferenziali, attività fisica, relazioni sociali ecc.
Se ben condotto, un trattamento auricoloterapico anti-tabagico può raggiungere livelli di successo prossimi all’80%. Un risultato decisamente apprezzabile se si considera la non invasività e l’impiego di una procedura del tutto naturale e l’assenza di controindicazioni.
Auricoloterapia in Europa
Base teorica: l’auricoloterapia europea si basa su una mappa teorica che riflette “il feto rovesciato” ed è la combinazione di concetti occidentali, fra cui principi neurologici neuroanatomici e fisiologici. La teoria si riconduce spesso ad approcci di medicina convenzionale occidentale.
Punti specifici: i terapeuti dell’auricoloterapia europea individuano punti specifici sull’orecchio che sono collegati (attraverso le fitte innervazioni craniche) al cervello e attraverso il midollo spinale, a tutti gli organi e apparati. Basandosi su questo assunto, se una zona periferica è dolorosa, anche il corrispettivo punto auricolare diviene doloroso. Trattandosi di una relazione a due vie, la stimolazione del punto tende a eliminare il dolore.
Varie tecniche: l’auricoloterapia europea, quando praticata da medici agopuntori, può prevedere l’uso di aghi ma spesso si focalizza su metodi non invasivi, praticabili da operatori non medici (quali i naturopati), come la stimolazione meccanica, l’uso di semi di Vaccaria, di micro magneti, la cromopuntura, l’elettrostimolazione, la moxibustione.
Approccio: l’auricoloterapia europea viene spesso integrata con rimedi naturali, quali la fitoterapia, la floriterapia, ma anche mediante altri approcci terapeutici occidentali, ad es. la psicoterapia, la fisioterapia, l’ipnosi.