Sai riconoscere i segnali dall'universo?
Pubblicato
1 anno fa
In questo articoletto non ti parlerò di segnali provenienti da Marte, Saturno, Nibiru o da qualche esserino grigio/verde disperso nello spazio infinito, bensì di quei segnali che a tutti noi capitano quasi quotidianamente e che molti di noi invocano a gran voce.
Quei segnali che ci indicano chiaramente la strada, che servono per farci comprendere se stiamo percorrendo il giusto sentiero o se siamo fuori rotta. O magari per farcela trovare, la rotta.
In Oriente hanno molto cari i concetti di consapevolezza e accettazione. E anche in questo caso disporre di queste due qualità aiuta molto nel cogliere e nell’interpretare i famosi segnali/messaggi dell’Universo.
Puoi interpretare la parola ‘Universo’ come meglio credi e, se lo ritieni più adatto e opportuno, puoi sostituire questa parola con Dio, energia…
Parto col dire che quando chiedi indicazioni all’Universo poi devi essere pronto a:
- accorgerti della comparsa delle risposte. In altre parole: cogli i segnali, facci caso!
- ad accettare qualunque risposta arrivi.
Chiedere segnali non vuol dire che le cose vadano come tu vorresti o ti immagini possano andare.
La risposta che chiedi non è la risposta che vuoi, ma è quella giusta per te e al momento che stai vivendo quando poni il quesito.
La risposta è quello che ti serve, la domanda è ciò che desideri. Fai la domanda e mantieni la mente aperta a qualunque tipo di risposta.
E, bada bene: prima di porre una domanda o LA domanda, assicurati di essere pronto ad accogliere ed accettare la risposta. Qualunque tipo di risposta. Altrimenti evita di fare domande.
Non porre domande di cui non sei certo di voler sapere la risposta! E questo ultimo punto vale sia verso l’Universo che verso qualsiasi essere umano.
“E se non colgo i segnali che succede?” Se non cogli i segnali finché sono semini, prima o dopo diverranno alberi e ti cadranno le pigne in testa!
Un passo fondamentale da compiere in questa direzione è quello di cominciare a fidarci del nostro cosiddetto sesto senso. Quello che in Oriente identificano con il terzo occhio, l’occhio che vede oltre il visibile. Non parlo di un qualche tipo di arcana o oscura magia, ma semplicemente di far caso e dar credito a tutte quelle sensazioni che tutti noi abbiamo.
In Occidente (nell’era moderna) facciamo un po’ fatica ad accettare questa comparsa delle sensazioni e gli abbiamo trovato nomi e definizioni anche piuttosto fantasiose, ma che in fondo descrivono esattamente ciò che è.
Mi riferisco ad espressioni quali: “a pelle quella persona non mi convince”, “di pancia quella situazione non mi è piaciuta”, “a naso quella cosa mi è subito puzzata” o anche: “avrei dovuto dar retta alla prima impressione”, “avevo subito avuto quella sensazione, ma poi non l’ho ascoltata” etc. etc.
Quindi, quando hai una di queste sensazioni, fidati di quello che senti! Tutto il resto viene dalla mente, dal pensiero e dalle parole, e da questi è fortemente condizionato! Mentre la tua prima impressione è quella che conta.
Ci azzeccherai al 100%? Naturalmente no, ma altrettanto certamente ti eviterai il 90% di futuri problemi!
Più riuscirai a prendere dimestichezza con il tuo sentire, più riuscirai anche ad accorgerti subito dei micro segnali che l’Universo ti sta mandando per farti percorrere il tuo Sentiero nel migliore dei modi possibili.
Mentre appunto, se li ignori, diverranno sempre più grandi e sarà allora che per caso ho fatto un incidente, per sfortuna sono andato a sbattere col mignolino contro quel mobile che è sempre stato lì, chissà perché mi viene sempre mal di gola, non so come mai capitano tutte a me… Facci caso!
La strada c’è ed è pure illuminata, ma se vai nella direzione sbagliata continuerai a cadere nel fosso dando la colpa alla sfortuna.
Prendi in mano la situazione e con fiducia nei tuoi mezzi e nelle tue capacità inizia a camminare. Un passo alla volta, con il sorriso.
Fuori e dentro, il viaggio continua
namaste
Per approfondire puoi leggere: