Se il tuo cane non gradisce i farmaci tradizionali prova l'omeopatia
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2 anni fa
I rimedi omeopatici non danno effetti collaterali, interazioni con altri farmaci e, a differenza dei farmaci tradizionali, sono sempre ben graditi dall’animale
Ogni essere vivente ospita una certa energia che permea tutto l’organismo. L’acqua presente nella materia viva (acqua biologica) trasporta e trasferisce questa energia come vibrazione, sotto forma di onda elettromagnetica, ad ogni singola cellula dirigendone i processi biochimici, fino all’espressione del DNA.
Come si prepara il rimedio omeopatico
Il rimedio omeopatico viene preparato a partire da qualsiasi tipo di sostanza inizialmente posta a macerare in una soluzione idro-alcolica e sottoposta successivamente a una serie definita di diluizioni e succussioni fino a ottenere la potenza desiderata. Il rimedio non necessita di essere metabolizzato per esplicare la sua azione all’interno dell’organismo: essa avviene per un fenomeno biofisico, di risonanza istantanea con l’acqua biologica.
Come agisce
Se il rimedio omeopatico è correttamente scelto nel rispetto del principio di similitudine, la sua energia interagisce e stimola l’energia vitale del malato che reagisce avviando i processi di auto-guarigione intrinseci a tutta la materia vivente, noti come vis medicatrix naturae. Di fatto, al di sopra di una certa diluizione rappresentata dalla 12 ch (dodicesima centesimale hahnemanniana) il malato non assume nulla di chimicamente diverso dall’acqua.
Il rimedio omeopatico entra in risonanza solo con i soggetti a esso sensibili; per questa ragione si dice essere privo di effetti collaterali. Se nell’individuo non vi è una sensibilità alla specifica frequenza del rimedio, non avviene alcuna reazione apprezzabile nell’organismo. I rimedi omeopatici, quindi, hanno la capacità di stimolare l’organismo a livello della sua energia vitale. Il principio, o energia vitale o dynamis, rappresenta la frequenza specifica di ogni essere vivente che, con il sopraggiungere della morte, abbandona la materia (corpo fisico). Di fatto la materia non più vitale, lasciata a sé stessa, si decompone; dunque a essa va attribuita la capacità di mantenere in dinamico equilibrio ogni funzione dell’organismo vivente.
Omeopatia e medicina informazionale
I concetti di salute e malattia sono dinamici: lo stato di equilibrio è un alternarsi continuo di processi distruttivi e costruttivi grazie ai quali la materia si rinnova di continuo. Quando nel sistema subentra la rigidità si sviluppa la malattia. Dietro la perdita della capacità di adattamento c’è un’energia vitale compromessa o ridotta, che non regola in modo armonioso i processi anabolici e catabolici da cui, nel tempo, originano le disfunzioni degli organi e degli apparati. Essendo i sintomi espressione di un’energia dinamica, sembra logico che per guarirli occorrano farmaci-energia quali i rimedi omeopatici, per esempio, ma anche i rimedi floreali e ogni pratica terapeutica che veicoli un’informazione: si parla infatti di medicine informazionali.
Acqua biologica e acqua informata
Solo in epoca recente gli studi sulle proprietà dell’acqua biologica ci hanno chiarito come essa sia un eccellente trasportatore di informazioni elettromagnetiche grazie alla plasticità della sua molecola, la proprietà di formare clusters e alla sua ubiquitaria presenza nella materia vivente. Per questa ragione si considera che il rimedio omeopatico sia costituito sostanzialmente da acqua informata: ovvero acqua che trasporta un’informazione elettromagnetica grazie alla particolare polarizzazione delle sue molecole.
Perché scegliere l’omeopatia per il tuo animale
Sin dagli esordi l’omeopatia applicata all’uomo si è sviluppata a fianco dell’omeopatia veterinaria: infatti un allievo diretto di S. Hahnemann era un medico veterinario ippiatra. Da almeno trent’anni l’omeopatia si è sempre più diffusa in medicina veterinaria, anche nella cura degli animali d’affezione. Ma è bene ricordare che non sempre la scelta omeopatica è una richiesta diretta del cliente; talvolta l’animale non tollera la terapia e non si hanno protocolli farmacologici alternativi da proporre.
Altre volte la terapia convenzionale semplicemente fallisce e non ottiene il controllo previsto sulla sintomatologia.
Altre motivazioni che spingono a ricercare un approccio diverso alla cura dell’animale sono:
- la scarsa efficacia sul lungo periodo della terapia convenzionale;
- la poca collaborazione dell’animale ad assumere quotidianamente farmaci di sapore sgradevole e la complessità delle manovre coercitive necessarie che lo “stressano”;
- le inevitabili interazioni tra diversi i farmaci, nell’ambito di una sempre maggior casistica di animali in politerapia per lunghi periodi o “a vita”, con l’aumento delle reazioni avverse e della tossicità.
Utilizzando l’omeopatia la compliance dell’animale è sempre ottima poiché i rimedi sono inodori e insapori; si possono somministrare direttamente in bocca, nell’acqua, su una mollica di pane o con un cucchiaino di yogurt generalmente lontano dai pasti. In ambito veterinario l’utilizzo dei rimedi omeopatici nella cura delle patologie degli animali da produzione trova vantaggi di massima rilevanza: costi ridotti e assenza dei tempi di sospensione poiché non vi è fenomeno di accumulo. Si può intuire come ciò vada a garantire una maggior salubrità degli alimenti, tema di grande attualità se si pensa all’aumento delle patologie allergiche e dei fenomeni di antibiotico-resistenza.