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Scienza contro evoluzionismo...Iniziamo a comprendere

Pubblicato 3 anni fa

Leggi un capitolo del libro "Einstein non credeva a Darwin"

Anche chi critica l'evoluzionismo, ne accetta alcune prospettive.

Gli scienziati cioè, già ben prima di Darwin, conoscevano il fenomeno che oggi viene frequentemente denominato microevoluzione. Esso è un adattamento anche molto evidente, un processo "evolutivo", non certo sufficiente però a condurre i soggetti "perfezionati" verso un'autentica trasformazione in tutt'altre forme viventi.

Esempio di microevoluzione è il lupo (o un suo progenitore) che "diventa" un cane. Come afferma la sistematica ufficiale, lupo e cane sono infatti, per quanto diversi, innegabilmente molto simili e si possono incrociare fra loro. Esempio di macroevoluzione (evoluzionismo autentico) è un animale simile al leone marino che "diventa" una piccola specie di balena, compiendo tanti passi microevolutivi. Fra una balena e un leone marino le differenze anatomiche, fisiologiche ed ovviamente genetiche sono radicali.

Il "salto sistematico" risulta estremamente rilevante, appartengono a gruppi alquanto diversi, è impensabile un loro accoppiamento. Nel caso della microevoluzione risulta evidente come la speciazione sia appunto una specializzazione per vivere in un determinato contesto naturale.

Assai frequentemente essa procede grazie alla selezione dell'informazione genetica, comunque mai con un arricchimento qualitativo del genoma da determinare il passaggio da un gruppo cosiddetto inferiore a uno cosiddetto superiore.  

La stessa parola selezione non implica forse il concetto di riduzione?

Se io seleziono, significa che tengo qualcosa e scarto qualcos'altro, non significa che aggiungo altri elementi a quelli che già possiedo. Ricordando, fra gli altri, il Proteus anguinus, consideriamo ad esempio la "negativa" riduzione della vista e della pigmentazione in alcuni animali delle grotte, che ora si rivela "positiva" per il risparmio energetico dell'organismo.

O ancora pensiamo, in vari batteri, alla "negativa" perdita della capacità di assumere certe sostanze, che ora però gioca a loro favore in presenza di sostanze velenose chimicamente molto simili alle prime o che si legano alle prime.

Il batterio rimane batterio, il Proteus rimane tale anche se ha subito una depigmentazione ed è diventato cieco. Le loro mutazioni, prove della microevoluzione, testimoniano una perdita d'informazione genetica, un impoverimento genetico; infatti se fossero costretti a vivere nei più numerosi e vari contesti naturali sarebbero svantaggiati nella sopravvivenza.

Anche l'acquisita capacità di alcuni microrganismi di degradare gli idrocarburi, s'inquadra perfettamente in un meccanismo micro-evolutivo.

Fenomeno del tutto analogo s'assiste negli animali domestici e in quelli d'allevamento, dove la selezione è diretta dall'uomo. Il nostro cane di razza, per diventare tale, è stato selezionato, dunque "specializzato" dagli allevatori per compiere determinate azioni, per essere più competitivo in particolari condizioni.

È chiaro che questo è un discorso generale, ma ognuno può ben comprendere come lontani dalle condizioni per loro ideali, i cani di razza incontrerebbero rilevanti difficoltà a sopravvivere in numerosi altri contesti naturali.

Nei medesimi contesti invece i cosiddetti bastardi riuscirebbero a vivere meglio, perché meno specializzati, dunque più adattabili, nonché, in genere, più resistenti alle malattie. Infatti dispongono di una maggiore ricchezza genetica. (II lupo o il tipico cane di media stazza, se adulto, non teme di essere predato all'interno delle foreste europee.

Invece fra i cani di razza, quelli di piccola taglia soccomberebbero presto ai predatori, altri a pelo corto difficilmente riuscirebbero a sopravvivere agli inverni, quelli di grande stazza, già bisognosi di maggior cibo, avrebbero seri problemi a catturare prede selvatiche, certo più agili di loro. Sono solamente alcuni esempi.)

Acquisire in specializzazione significa perdere in adattabilità, la selezione implica sempre e comunque molte rinunce. Un concetto non solo naturalistico, ma proprio della vita di tutti i giorni.

Se, selezionandoli dall'armadio, introduco nel mio zaino solo abiti estivi di varia tipologia, è ovvio che mi preparo a far fronte alle alte temperature, ma in caso di temperature medie, fredde, vento, pioggia, la mia vacanza non sarà per nulla piacevole... il mio zaino infatti (codice genetico) è solo specializzato per affrontare determinate condizioni, non è diventato una sorta di camper capace d'ospitare decine di vestiti e accessori adatti a molteplici situazioni.

Anche se vivrete per molte centinaia di milioni di anni, fra i discendenti del vostro cane vedrete sempre dei cani o comunque dei canidi, non canguri o topi o falchi o squali o vipere o trote o canirivi (mezzi cani e mezzi canarini); se siete d'accordo con me, vi state già distanziando da Darwin e seguaci.

Anzi, a raccontarla tutta, troverete dei cani con più fragilità fisiche rispetto a quelli odierni... Il capitolo "Entropia genetica": il nuovo scacco matto all'evoluzionismo" sarà una sorpresa per molti.


 


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