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Scegliere l'amore come risposta a ciò che ci accade

Pubblicato 4 anni fa

Leggi un estratto da "Il Sentiero della Gioia" di Thomas Torelli e scopri come vivere una vita piena e creare un mondo diverso

In questa epoca, gli anni Venti del terzo millennio, la nostra vita è attraversata da immagini e parole che scandiscono ogni nostro pensiero, azione, decisione. Isolate, ci trasmettono informazioni, emozioni, input. Combinate, amplificano la portata del messaggio.

Consapevoli di essere immersi in un universo fluido, connesso, siamo istintivamente coscienti di vivere in un mondo di manipolazione mediatica, che costruisce ad arte i nostri bisogni per poi soddisfare le nostre pulsioni.

Stai leggendo un estratto da questo libro...

Se qualcuno di voi ha iniziato a preoccuparsi lo rassicuro subito: non sono un "esperto" di relazioni pubbliche né di strategie di comunicazione. A dirla tutta, non sono nemmeno uno scrittore. Sono un regista e, nella mia esperienza professionale, ho cercato di indagare la storia e il sapere delle popolazioni native, la loro visione del mondo.

La scrittura è una conseguenza di questa ricerca, uno strumento per rappresentare con le parole una nuova prospettiva con la quale interpretare la realtà. I temi dei quali mi sono occupato sono i più disparati: dal Messico del subcomandante Marcos airil settembre, dai popoli nativi all'emergenza delle risorse alimentari a livello planetario.

Ma la ricerca che, più di ogni altra, ha fatto nascere in me queste prime riflessioni è quella che mi ha condotto alla realizzazione di Choose Love.

Mentre lavoravo a questo documentario mi sono chiesto: è possibile creare una società di persone che scelgono l'amore come risposta a quello che accade nella vita?

La mia risposta è sì. Guardandoci attorno, abbiamo però la percezione che questo non avvenga. Perché?

La percezione che abbiamo del mondo - influenzata dai mass media - è fondata su paura, separazione, odio. Ma questa è, appunto, una percezione indotta. Modificando lo stimolo, cambierebbe la sensazione derivante e, forse, il mondo sarebbe diverso. Siamo stati educati all'odio e la società che conosciamo è il risultato diretto di questo sentimento.

Per questo motivo i miei ultimi film e questo libro cercano di vedere il mondo da un'altra prospettiva. Di dimostrare che si può educare all'amore. Non è forse questo il nostro stato naturale? La condizione di quando nasciamo?

L'insegnamento più importante che il mio lavoro mi ha trasmesso è proprio questo. La rappresentazione della realtà è demandata a immagini e parole che, unitamente alla volontà che soggiace a ogni racconto, rappresentano i pilastri sui quali si ergono i confini del nostro universo. Oltre questi limiti, si profila un cammino. Ho scelto di chiamarlo "il sentiero della Gioia": non una meta, ma un viaggio che si compie con i passi di coloro che lo intraprendono.

Ogni capitolo di questo libro sarà una tappa su questa via che, al pari del Dao cinese, è al contempo cammino e parola, nella consapevolezza che ciò che diciamo e ascoltiamo può diventare il nostro personale modo di avanzare nell'infinita potenzialità dell'esistenza. In questa chiave, immagini e parole influenzano la percezione che abbiamo del mondo e possono trasformare la nostra esistenza in un miracolo irripetibile di coscienza, istante per istante.

Se davvero è esistito ed esiste un potere così grande di controllo, in grado di orientare il pensiero di milioni di persone, perché non viene utilizzato per creare una società dove l'amore prevale sull'odio, dove la fiducia sconfigge la paura? Detto in un altro modo: perché non optare per un'altra narrazione? Una prospettiva che invece di instillare paura e divisione miri alla felicità?

Questo è il filo conduttore del mio primo documentario Un altro mondo, che propone una visione della vita basata sulla cooperazione e l'amore. Il film cerca di dimostrare come la filosofia, la saggezza dei popoli nativi e la scienza parlino la stessa lingua e giungano alla stessa conclusione: tutto è connesso. Questa evidenza è però stata vista come sospetta e quando ho presentato il film per organizzarne l'uscita ho trovato buona parte delle porte chiuse. I rappresentanti della distribuzione hanno rifiutato Un altro mondo dicendo che era "difficile parlare di questi argomenti". Tate rifiuto si è però trasformato in un'incredibile occasione: è stato il pubblico stesso a organizzare le proiezioni in tutta Italia.

Risultato? Più di quattrocento serate, a dimostrazione del fatto che ci sono migliaia di persone pronte a impegnarsi per una nuova visione del mondo.

A differenza di Un altro mondo, questo libro rappresenta una sorta di istantanea di quello che sono in questo momento. È la summa dei miei trascorsi, delle conoscenze che mi hanno trasmesso le persone che ho avuto l'onore di incontrare e intervistare in questi anni, dei miei studi e, soprattutto, dell'evoluzione della mia coscienza. Non è un punto di arrivo, ma un viaggio alla ricerca della gioia che risiede dentro di noi.

La ricerca è iniziata quando mi sono interrogato sul reale significato del termine "gioia". Non sapendo da dove partire, ho sfogliato un vecchio dizionario e ci ho trovato un mondo. Ecco perché, in queste pagine, ci metteremo spesso alla ricerca del significato delle parole. So che a volte potrà sembrare pesante o, peggio, apparire come un semplice esercizio di stile. Ma non lo è. Le parole creano, la loro natura è vibrazione. Quando pronunciamo una parola entriamo in risonanza con la sua natura creatrice: l'onda che diventa sostanza. Comprenderle, e non limitarsi a usarle passivamente, è fondamentale per utilizzare la legge dell'attrazione che ci permette di attirare con le nostre forme-pensiero ciò che realmente desideriamo.

Il titolo Il sentiero della Gioia è frutto di questa riflessione: non si tratta di un manuale per raggiungere una meta, ce ne sono già tanti e non era quello che si agitava nel profondo della mia anima. È un "sentiero": un cammino che si crea a ogni passo, in ogni singolo istante della nostra vita. Con i suoi ostacoli, le sue salite ma, anche, con le sue splendide giornate di sole.

Parallelamente a questo libro, ho lavorato a un documentario che avrà lo stesso titolo. Non si tratta di due lavori sovrapponibili: il documentario si concentra soprattutto sugli argomenti trattati nell'ultimo capitolo mentre il libro abbraccia tutta la mia esperienza personale e professionale. Rappresenta ciò che la vita mi ha insegnato fino a questo momento. Tra dieci anni sarà sicuramente diverso.

Al pari di ogni altro viaggio, anche questo rappresenta una sfida: passo dopo passo ci porterà a conoscere sempre meglio noi stessi e il mondo nel quale viviamo immersi. Per questo ho avvertito l'urgenza di iniziare con un capitolo dedicato alla percezione, ossia al modo in cui la nostra coscienza interpreta la realtà. I due capitoli successivi sono dedicati alle coordinate secondo le quali la nostra vita si declina: lo spazio e il tempo. Questi assi cartesiani, che dettano i confini dell'esperienza umana, ci conducono al quarto capitolo, dove viene affrontato il tema dell'anima e del suo destino terrestre.

Se buona parte delle tradizioni culturali convergono sul fatto che l'anima sceglie di incarnarsi per rispondere alla sua personale necessità evolutiva, le strategie per affrontare le sfide che la vita ci propone sono in larga misura orientate verso il perdono e la sospensione del giudizio, preludi per l'esperienza della Gioia, come vedremo nel quinto capitolo.

I temi fin qui analizzati attraverso le esperienze delle persone che ho avuto modo di conoscere e intervistare e del sapere delle più svariate culture ancestrali trovano conferma nella moderna fisica quantistica: per questo, nel sesto capitolo, affronteremo gli stessi argomenti da una prospettiva che vede la scienza sfumare nella mistica. A conclusione del viaggio, scopriremo il significato della Gioia che si spinge ben al di là di un istante di felicità fugace, delineandosi come un sentiero che è al contempo viaggio e meta del nostro peregrinare umano.

Ogni capitolo viene introdotto da una storia raccontata in prima persona. Esistono molte strade per affrontare gli argomenti ma, personalmente, ritengo che le storie e i miti siano quelle più efficaci. Sono strategie utilizzate fin dagli albori dei tempi per far comprendere all'uomo la sua condizione e offrirgli una chiave di lettura di un mondo che è per sua natura complesso e mutevole. Ne troverete tanti lungo questo cammino, seguendo il fil rouge dettato dall'insegnamento del maestro Mahatma Gandhi: "La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia".

Da qui ha inizio il viaggio.


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