Saponi-shampoo solidi - Estratto da "Saponi e Shampoo Solidi, Naturali, Fatti in Casa"
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10 anni fa
Leggi in anteprima il capitolo 7 del libro di Liliana Paoletti "Saponi e Shampoo Solidi, Naturali, Fatti in Casa"
Uno dei tanti aspetti positivi che riguardano il sapone è la possibilità di utilizzarlo per lavare i capelli.
Sostituirlo agli shampoo tradizionali non può che portare benefìci alla salute del capello e alla salute in generale.
Gli shampoo commerciali possono contenere delle sostanze potenzialmente cancerogene, nocive o semplicemente aggressive, irritanti e inquinanti. Spesso sono la causa di allergie, dermatiti, forfora e desquamazioni del cuoio capelluto.
In linea generale, sono da evitare gli shampoo che contengono petrolati, parabeni e siliconi; in particolar modo, quei prodotti in cui sono presenti i tensioattivi più aggressivi, come il sodium lauryl sulfate (SLS), il sodium laureth sulfate (SLES) e l’ammonium lauryl sulfate.
Sta diventando sempre più difficile non solo trovare degli shampoo privi di questi ingredienti, ma anche riuscire a individuarli dalla lettura dell’INCI. Ormai, per comprendere la composizione di uno shampoo, non è più sufficiente neanche l’avere conseguito una laurea in chimica!
Imparando a usare i saponi-shampoo, per detergere i capelli, risolverete tutti i problemi, perché sarete voi a decidere cosa mettere o non mettere nel vostro shampoo, sarete voi a determinarne le qualità e le caratteristiche.
L’importanza di alcuni ingredienti nei saponi-shampoo
Cos’è che differenzia un sapone per il corpo da uno per i capelli?
Dal punto di vista chimico, non ci sono distinzioni: un sapone per il corpo può essere usato tranquillamente per i capelli e un sapone-shampoo può essere usato tranquillamente per il corpo.
Un sapone per il corpo, però, non sempre soddisfa le esigenze dei capelli e li deterge in maniera ottimale. Al contrario, un sapone-shampoo andrà sempre bene per il corpo, perché la pelle è meno esigente dei capelli.
Trattandosi in entrambi i casi di saponi, si può dire che proceduralmente sono identici, cioè che si realizzano nello stesso modo. Ciò che li differenzia riguarda principalmente la presenza o assenza di alcuni ingredienti e la scelta corretta di oli, nutrienti ed erbe.
Sequestranti
In un sapone-shampoo non può mancare un sequestrante, che consiglio di mettere sempre e rigorosamente in forma naturale.
Il sequestrante serve ad addolcire l’acqua: ha la capacità di sequestrare i metalli, in particolare gli ioni di calcio e di magnesio, che sono i maggiori responsabili della durezza dell’acqua.
Un sapone-shampoo contenente un sequestrante produce più schiuma e meno scum, ossia meno precipitati (quegli antiestetici depositi grigi, che si attaccano sulle pareti di lavandini, vasche e docce dopo l’uso del sapone), rispetto a saponi analoghi che non lo contengono.
Questi stessi residui, nel caso dei saponi-shampoo, si incollano ai capelli, rendendo difficoltosa l’operazione di risciacquo.
Ecco i sequestranti più naturali da usare nei saponi-shampoo:
Acido citrico
Nel Capitolo 2 abbiamo visto le modalità di inserimento dell’acido citrico nel sapone, nella cui formula è prevista una quantità extra di soda caustica da sommare a quella necessaria per saponificare i grassi.
Quantità consigliata nel sapone: 10-20 g per 1 kg di grassi impiegati, che corrispondono all’1-2%, da sciogliere nell’acqua della soluzione caustica prima di aggiungere la soda all’acqua.
Citrato di sodio
Se non volete calcolare la soda extra da aggiungere a ricette già pronte di saponi, ma volete mettere un sequestrante, potete usare un prodotto in polvere: il sodio citrato, di cui si è parlato nel Capitolo 2.
Quantità consigliata nel sapone: 15-30 g per 1 kg di grassi impiegati, che corrispondono all’1,5- 3%, da sciogliere nell’acqua della soluzione caustica.
Soluzione sequestrante di citrato di sodio
Se non volete calcolare la soda extra da aggiungere a ricette già pronte di saponi e volete mettere un sequestrante, senza avere a disposizione il sodio citrato in polvere, potete preparare una soluzione sequestrante con l’acqua della soluzione caustica al momento di saponificare.
TABELLA N. 40
SOLUZIONE SEQUESTRANTE DI SODIO CITRATO PER SAPONI-SHAMPOO
Si può preparare la soluzione sequestrante in due versioni: con bicarbonato di sodio, oppure con carbonato di sodio (la comune soda Solvay da bucato).
Ingredienti soluzione 1
(per saponificare 1 kg di grassi)
300 g di acqua demineralizzata 15 g di acido citrico anidro (oppure 16,5 g, se monoidrato) 19 g di bicarbonato di sodio
Ingredienti soluzione 2
(per saponificare 1 kg di grassi)
300 g di acqua demineralizzata 15 g di acido citrico anidro (oppure 16,5 g, se monoidrato) 12 g di carbonato di sodio (soda Solvay)
Preparazione
Per 1 kg di oli da saponificare, misurare l’acqua, aggiungere l’acido citrico e mescolare con un cucchiaio per scioglierlo.
Quando si sarà completamente disciolto, aggiungere un po’ alla volta il bicarbonato o la soda Solvay. Il pH acido dell’acido citrico combinato con quello basico del bicarbonato (o della soda Solvay) genererà una reazione effervescente, da cui si svilupperà dell’anidride carbonica.
Mescolare con il cucchiaio.
Quando la soluzione non frizzerà più, sarà pronta.
Uso
Nella soluzione di sodio citrato appena preparata, aggiungere l’idrossido di sodio (NaOH - soda caustica) per la soluzione caustica, e procedere come di consueto.
Le due soluzioni conferiscono consistenze leggermente diverse al sapone: quella con il bicarbonato tende a rendere il sapone un po’ più morbido, rispetto a quella preparata con carbonato di sodio (soda Solvay).
Fermo restando che vanno bene entrambe, personalmente preferisco la soluzione con soda Solvay.