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Salute e malattia secondo l'ayurveda

Pubblicato 3 anni fa

Dopo aver presentato le nozioni indispensabili alla comprensione dei concetti di base dell'ayurveda, possiamo affrontare una definizione della salute molto più ampia della semplice "assenza di malattie": una salute che concerne tutti gli aspetti dell'essere umano.

Indice dei contenuti:

Essere in buona salute

Secondo i principi di base estremamente dettagliati nei Veda e nelle Upanishad (vedi p. 13), la vera dimensione della salute si raggiunge quando le seguenti condizioni sono riunite:

  • i tre dosha (Vata, Pitta, Kapha) sono in equilibrio, in armonia;
  • i tredici agni, o Fuochi, funzionano;
  • i sette dhatu sono forti;
  • i tre mala (feci, urine, sudore) sono eliminati bene;
  • i cinque sensi funzionano bene;
  • l'affettivo, l'emotivo fiorisce;
  • il mentale è calmo e pacificato;
  • l'anima, o essere psichico interiore, si trova in stato di benessere, di gioia e di beatitudine, sul cammino dell'evoluzione.

Quando il corpo non ha alcun dolore, ci si sente entusiasti e vigorosi, la resistenza è praticamente illimitata, la malattia è sconosciuta e il terreno è solido. Quando l'affettivo è sviluppato, i sentimenti sono nobili. Quando emozionalmente la collera, la gelosia e il dubbio sono controllati, ci si sente carichi di energia, creatori di bellezza, armonia e amore. Quando il mentale è tranquillo, può concentrarsi più facilmente; allora la capacità intellettuale è viva ed efficace. Quando l'anima è nella coscienza di verità, l'essere interiore, spirituale, prosegue la sua evoluzione sul cammino che gli è proprio. Allora, e solo allora, si può veramente dire di essere in buona salute.

La malattia come segnale di allarme

La malattia non è altro che il lavoro del corpo e dello spirito per cercare un equilibrio migliore.

Le cause dello squilibrio sono molteplici:

  • inquinamento della terra, dell'aria, dell'acqua;
  • cattiva igiene di vita, alimentazione povera di nutrienti essenziali, modo di vivere in disarmonia con se stessi;
  • cambiamenti di stagione, eccesso di stress e stanchezza, emozioni disturbate, choc affettivi o psicologici, ostacoli e delusioni successivi a fallimenti o insoddisfazioni.

Lo squilibrio agisce sul piano fisico e psicologico, sul piano visibile e invisibile. Quando è disturbato nei piani sottili, questo malfunzionamento invia segnali al corpo e allo spirito.

Se, malgrado questi avvertimenti, non viene intrapreso nulla per tentare di correggere questo squilibrio, la malattia comincia a manifestarsi attraverso sintomi primari: mancanza di entusiasmo e di desiderio, tristezza, irritabilità o collera ecc. Poi, compaiono i sintomi fisici come febbre, mal di testa, di gola o di pancia ecc.

Perciò, secondo l'ayurveda, il dolore è il sistema di allarme dell'organismo e indica che sta per manifestarsi una malattia e che, se non si farà nulla, questo organismo «entrerà in sciopero», lasciando che si insedino patologie diverse.

Le tappe che portano alla malattia

I testi antichi descrivono sette tappe di insediamento della malattia.

La prima tappa è lo squilibrio dei dosha, ma a questo livello è ancora possibile agire per correggerlo. La seconda è quella dell'accumulo: la circolazione energetica comincia a essere disturbata dall'eccesso di tossine, provocando la malnutrizione dei tessuti periferici. La terza tappa è l'aggravamento: l'accumulo aumenta, la circolazione è totalmente bloccata.

Poi avviene la propagazione: l'energia non può più circolare nel suo canale abituale, prende altri circuiti, portando con sé tossine. La tappa successiva è quella della localizzazione: lo squilibrio si insedia in zone diverse da quella originale e appaiono segni precursori della malattia. E alla tappa della manifestazione che compaiono diversi sintomi. A quella della differenziazione, o della complicazione, questi sintomi tracciano il quadro di una determinata patologia.

Quindi, la medicina allopatica riconosce la malattia solo quando raggiunge il quinto stadio, quello della localizzazione. Si comprende quale campo immenso possa aprire l'ayurveda in termini di conoscenza dell'essere umano, di prevenzione e di guarigione. Spetta a noi identificare le prime tappe, arginarle e agire prima che la malattia colpisca!

Tuttavia, l'ayurveda non tratta tutte le malattie. In caso di patologie gravi o incurabili, il suo obiettivo non è necessariamente guarire, bensì migliorare il benessere e lo spirito positivo del malato (vedi box).


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