Rivelazione del Mistero di Isaia
Pubblicato
2 anni fa
Leggi un estratto del libro L'Effetto Isaia di GreggBraden
Per quasi tre millenni gli studiosi hanno setacciato gli indizi lasciatici da Isaia per comprendere che cosa possiamo attenderci dal futuro.
Col cambiare delle culture, è cambiata anche la nostra interpretazione della sua profezia. Le traduzioni fatte all'epoca dell'Inquisizione spagnola, ad esempio, riflettono i limiti stringenti imposti dalla Chiesa sull'interpretazione mistica.
Oggi il linguaggio della scienza dei quanti ci fornisce una nuova e più ampia prospettiva sulle visioni del futuro lasciateci da Isaia. Forse, il mistero delle profezie di Isaia è stato anticipato all'epoca in cui furono scritte.
Come se invitasse la gente del futuro a guardare al di là dell'ovvio, il profeta scrive: «Per voi ogni visione sarà come le parole di un libro sigillato: lo si dà a uno che sappia leggere dicendogli: "Leggilo", ma quegli risponde: "Non posso, perché è sigillato"».
In questo raro passo, uno dei pochi del genere, Isaia fa una sottile osservazione sull'atteggiamento delle generazioni future nei confronti della sua visione profetica.
Egli sa che le genti del futuro, coloro che "sanno leggere" la sua profezia, hanno la capacità di capirne il messaggio. Tuttavia essi non la riconoscono, perché il contesto non è mai stato rivelato loro.
Il "sigillo" di Isaia potrebbe forse essere costituito dalla nostra scoperta delle leggi fondamentali della creazione, quelle della natura stessa del tempo?
Se davvero Isaia stava offrendo tali squarci di conoscenza a una generazione del lontano futuro, come poteva la sua visione essere compresa senza gli elementi della fisica del ventesimo secolo? Inoltre, quali parole avrebbe potuto usare ai suoi tempi, per trasmettere alle future generazioni un messaggio così potente ma così astratto?
Il profeta ci offre un indizio su questo apparente mistero quando descrive il modo in cui i futuri abitanti della terra potranno scegliere quale delle sue visioni sperimentare. Nel fare ciò, Isaia apre l'accesso a un sentiero che può cambiare per sempre l'atteggiamento dell'umanità e, di conseguenza, riscrivere addirittura il corso della storia umana.
Isaia delinea cautamente una forma di comportamento che ci permetterà di sfuggire all'oscurità di cui egli è stato testimone. Comincia riferendosi a una chiave mistica attraverso cui la gente di qualunque generazione può cambiare il corso degli eventi che stanno per accadere nel probabile futuro. Nella sua visione la chiave viene identificata sotto forma di un «monte»?
Isaia descrive l'interno di questa montagna come «sostegno al misero, sostegno al povero nella sua angoscia, riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo». In un brano particolarmente interessante, il profeta racconta di un tempo in cui, in presenza della montagna, «il velo che vela tutti i popoli, la rete che è stata tessuta sopra tutte le nazioni» verrà distrutta.
Qui troviamo una delle prime chiavi di questa particolare profezia. Isaia si riferisce alla montagna intendendola come chiave del rifugio e dell'acquisizione di potere. Cos'è esattamente la montagna delle profezie di Isaia?
Alcuni ricercatori credono che il riferimento indichi un luogo fisico, un punto di potere e un santuario per coloro che sono tanto fortunati da scoprirlo. Altri ritengono che la montagna di Isaia rappresenti una specie di codice, un comando a tempo che assicura che il suo messaggio venga rivelato solo quando i principi per l'uso di questa saggezza siano stati compresi. Sebbene entrambe le possibilità possano essere ugualmente valide, forse il mistero della profezia può essere spiegato in termini più semplici.
L'identificazione della montagna di Isaia può essere un meraviglioso esempio di come il passaggio del tempo e l'evoluzione delle culture abbiano eroso il contesto originale, a tal punto che il messaggio è andato perduto o si è offuscato.
Spesso nei moderni riferimenti ad antichi testi biblici troviamo parole caratterizzate da una nota a margine che ne indica ulteriori usi, interpretazioni o significati. La montagna di Isaia ne è un esempio. Oltre alla possibilità di errori introdotti dalle traduzioni, a questo punto vi è un altro fattore che ne camuffa il significato originale: l'uso della metafora e dei simboli.
Gli studiosi indicano che all'epoca della scrittura del testo la parola montagna era simbolica e veniva usata per rappresentare la «Gerusalemme celeste». Le note mostrano chiaramente che anziché essere un luogo fisico — in questo caso la città di Gerusalemme — la parola montagna costituisce un riferimento metaforico. Tuttavia, il significato di "città celeste" rimane in qualche modo nebuloso, fino a che ulteriori ricerche non rivelano un'altra chiave di lettura.
La Bibbia moderna è il prodotto di traduzioni dall'originale in ebraico. Se paragoniamo questa frase con l'originale in lingua ebraica, scopriamo che questa parola ha un significato inatteso, anche se forse non sorprendente.
In ebraico, Gerusalemme si dice Yerushalayim. È qui che la definizione diviene molto chiara: significa "la visione di pace". Finalmente il misterioso significato del messaggio di Isaia appare esplicito. La montagna di Isaia non è un luogo fisico, bensì un riferimento al potere della pace! Con questo chiarimento, possiamo leggere così la sua profezia: «La visione di pace fornisce sostegno al misero e al povero nella sua angoscia, riparo dalla tempesta e ombra contro il caldo. In presenza della visione di pace, il velo che vela tutti i popoli, la rete che è stata tessuta sopra tutte le nazioni, verranno distrutti».
Questa nuova comprensione della profezia di Isaia ci offre una nuova percezione del potere del suo antico messaggio. Osservando dei momenti chiave del nostro futuro, Isaia è stato testimone di due distinte possibilità, molto diverse tra loro: una è un tempo di guarigione, l'altra è un tempo di distruzione. Proprio come faremmo noi oggi, il grande profeta ha descritto la sua visione con le sole parole che conosceva a quel tempo, mettendoci in guardia contro una possibilità futura basata su un dato corso degli eventi.
Allo stesso tempo, egli ha ammonito coloro che avrebbero letto la sua profezia affinché riprendano in considerazione le scelte di vita che fanno, evitando in tal modo la sofferenza di cui egli era stato testimone in un futuro possibile.
Oggi stiamo entrando in una nuova era di comprensione delle scienze interiori della preghiera e della profezia e degli agenti di cambiamento che Isaia e altri hanno citato nei loro scritti. Le profezie di Isaia sono semplici solo in apparenza e ci ricordano due cose: primo, attraverso la scienza della profezia possiamo percepire conseguenze future di scelte effettuate nel presente; secondo, noi impersoniamo il potere collettivo di scegliere quale futuro vogliamo sperimentare.
È attraverso la considerazione dimostrata verso il prossimo nella vita quotidiana, che accumuliamo le esperienze capaci di mettere a fuoco i nostri futuri. Questo è l'Effetto Isaia -l'espressione di una scienza antica secondo cui possiamo cambiare il risultato del nostro futuro attraverso le scelte che facciamo in ogni momento del presente.
Oggi la fisica dei quanti ci fornisce il linguaggio necessario a dare un significato nella nostra vita a questa sofisticata tecnologia. Nel fare ciò, noi diamo potere alle famiglie, alle comunità e ai nostri cari, attraverso il semplice ed efficace messaggio di rendere onore a tutta la vita del nostro mondo. Facendo una scelta di pace nelle nostre vite, assicuriamo la sopravvivenza della nostra specie e il futuro della sola dimora che conosciamo.
Abbiamo già osservato il potere dell'Effetto Isaia. Sappiamo che funziona. Ora la domanda che ci poniamo è: come possiamo mettere in atto quotidianamente questo principio di scelta quantistico attraverso il nostro ruolo di membri della famiglia globale?