Rimedi naturali per la quotidianità di cani e gatti
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6 anni fa
Leggi un estratto da "Cure Naturali per Cani e Gatti" di Sylvie Hampikian e Amandine Geers
Non vi proponiamo qui una panoramica completa della farmacopea naturale che abbiamo a disposizione per curare le malattie degli animali.
Vogliamo piuttosto presentarvi i prodotti naturali più utili nella quotidianità, per favorire il benessere del vostro amico e alleviare qualche piccolo fastidio benigno.
Questi rimedi sono noti per la loro sicurezza d'uso e possono, nella maggior parte dei casi, essere impiegati senza restrizioni nel cane o nel gatto. A patto, ovviamente, di rispettare le posologie!
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Qualche definizione prima di cominciare
Oli essenziali
Sono estratti per distillazione con vapore d'acqua, spremitura a freddo delle scorze o con l'aiuto di solventi.
Assai concentrati, sono composti al 100% da molecole odorose volatili (principalmente terpeni e loro derivati, ma alcuni contengono anche fenoli).
Non sprovvisti di tossicità, vanno impiegati rispettando le precauzioni nel cane e con la maggior prudenza possibile nel gatto (v. più avanti).
Idrolati
Chiamati anche "acque floreali", sono ottenuti per condensazione dell'acqua di evaporazione durante la distillazione delle piante aromatiche. Molti si ottengono durante la produzione dell'olio essenziale corrispondente, ma certe piante che non producono oli essenziali vengono distillate per il loro idrolato (fiordaliso, amamelide, calendula, tiglio).
Gli idrolati presentano spesso proprietà prossime all'olio essenziale corrispondente (se presente), ma sono molto meno tossici, perché la concentrazione di molecole odorose, principalmente alcoli terpenici, è scarsa. Per questo motivo in genere si impiegano allo stato puro.
Non hanno alcuna controindicazione e possono persino essere usati negli animali giovani e nelle femmine gestanti o che allattano, compresi gli esemplari della specie felina. Inoltre, essendo a base d'acqua, non rendono appiccicoso il pelo e il delicato profumo non altera l'olfatto dei nostri compagni.
Constaterete senz'altro che cani e gatti apprezzano le frizioni a base di idrolato.
L'unico problema legato agli idrolati riguarda la loro conservazione. Assai delicati, è preferibile conservarli in frigorifero, in un flacone ben chiuso, rispettando la data limite di utilizzo.
Infusi o decotti di piante
Hanno proprietà interessanti e sono economici, soprattutto se si coltivano da sé le piante. Tuttavia, si conservano non più di 24 ore.
Per uso interno si possono proporre sotto forma di tisana, come acqua da bere. Certi animali li apprezzano, ivi compresi i gatti, altri no!
Per uso esterno li si può impiegare al posto dell'idrolato corrispondente. Occorrerà però rifarli a ogni utilizzo.
Elisir floreali
Chiamati anche "fiori di Bach", si avvicinano di più all'omeopatia. Si tratta di macerazioni di piante diluite e dinamizzate, destinate ad alleviare certi stati emotivi.
Benché la loro azione non si possa spiegare scientificamente, numerosi veterinari naturopati e altri professionisti di salute animale ne constatano l'efficacia nel gatto e nel cane.
Macerati glicerici
Sono ottenuti lasciando in infusione in una miscela di acqua, alcol e glicerina tessuti vegetali in crescita (gemme o giovani germogli).
Ne esistono di due tipi: macerati glicerici 1D della farmacopea francese (marca Boiron) e macerati concentrati o macerati-madri, fabbricati secondo il metodo del dottor Poi Henry, fondatore della gemmoterapia (marche Herbalgem, Equi-Nutri, Santarome, Vitaflor, Herbiolys ecc.).
I macerati 1D sono controindicati negli animali, perché contengono troppo alcol. È quindi necessario impiegare macerati concentrati. La dose media è di una goccia ogni 5 kg di peso.
In genere si raccomanda una cura di tre settimane, da ripetere se occorre dopo una settimana di pausa. Le indicazioni sono le stesse della gemmoterapia umana.
Gatti e oli essenziali: prudenza
Ogni anno il CNITV (Centro nazionale di informazione tossicologica veterinaria) riceve varie segnalazioni di intossicazione da oli essenziali nel gatto.
I sintomi sono in genere moderati, di natura cutanea (irritazione) o neurologica (tremori, prostrazione). Le intossicazioni mortali sono estremamente rare (un caso segnalato nel 2012).
Sia quel che sia, in base al principio di precauzione si ritiene che gli oli essenziali siano controindicati nel gatto.
Tale tossicità si spiega con il fatto che i felini presentano per natura un difetto nell'attività di un enzima (fenol-glucuronil-tran-sferasi). Questo enzima contribuisce alla glucuronoconiugazione, un meccanismo che svolge un ruolo importante nell'eliminazione di certe componenti degli oli essenziali (soprattutto i fenoli). Di conseguenza, nel gatto il fegato utilizza altre vie di detossificazione meno efficaci e che rischiano addirittura di produrre derivati tossici.
Alla fine la tossicità degli oli essenziali risulta notevolmente aumentata rispetto al cane e all'uomo. In particolare nel caso degli oli essenziali ricchi di fenoli, il cui uso va vietato nel gatto: basilico sacro, cannella, chiodi di garofano, dragoncello, origano, santoreggia, timo serpillo, timo carvacrolo, timo timolo.
Inoltre, il terpinen-4-olo del tea tree (melaleuca) sembra esercitare una tossicità particolare nel gatto (e in maniera più secondaria nel cane). Quest'olio essenziale va dunque impiegato con prudenza nei nostri compagni.
Pertanto, nel gatto non è opportuno improvvisare rimedi di automedicazione e soprattutto adattare formule destinate ad altre specie animali.
Tuttavia in linea generale le controindicazioni tollerano qualche sfumatura ed è possibile impiegare, con prudenza e rispettando bene le dosi, oli essenziali molto delicati (come la lavanda vera), nonché formule specificamente concepite dai veterinari o dai laboratori, come spray o repellenti antipulci spot-on, per esempio.
E nel cane?
Anche nel cane sono necessarie alcune precauzioni:
- rispettate strettamente le dosi indicate;
- non utilizzate oli essenziali non citati in questo libro senza verificare che siano adatti al cane;
- non applicateli mai puri, bensì diluiti o in dispersione, per esempio in olio o nel gel d'aloe (in media da una a cinque gocce in un cucchiaino di base);
- non somministrateli mai senza interruzioni, a lungo termine;
- evitate di somministrarli agli animali giovani (prima dei sei mesi) e alle femmine durante la gestazione o l'allattamento.