Orto in inverno: consigli pratici anche per chi coltiva in giardino e sul balcone
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2 anni fa
I consigli dell’Almanacco di Barbanera per l’orto invernale, la dispensa e l’autoproduzione
Forse è la stagione meno amata dell’anno, con i suoi giorni più brevi e bui e la colonnina di mercurio che scende precipitosamente. Le giornate rallentano il loro ritmo e noi con loro, un po’ annoiati, pigri e malinconici, sia per il freddo che non ci invoglia a uscire, sia per l’assenza di luce che riduce la produzione di serotonina, l’ormone della felicità. Tutto vero, ma a saperlo prendere per il verso giusto, anche l’inverno ha i suoi momenti bellissimi, come la calda intimità delle case, l’allegria delle feste e tanti altri lati positivi. Per esempio, con il freddo diminuisce la ritenzione idrica e con un po’ di movimento e una buona dieta si può restare in forma e in salute per tutta la stagione.
L’AGENDA DELLE BUONE PRATICHE CON LA LUNA
Nell’orto, nel giardino, sul balcone
Soprattutto prima delle feste di Natale, la natura può offrire una piacevole occasione per andare a passeggiare nel bosco a raccogliere rami e pigne per realizzare delle belle ghirlande, oppure degli addobbi con bacche rosse come quelle della rosa canina, evitando ovviamente quelle di agrifoglio e pungitopo che sono specie protette. Per quanto riguarda l’orto, in Luna crescente iniziate a raccogliere i cavolfiori e i cavoli da broccolo con temperature sopra allo 0 °C. Seminate in semenzai protetti il radicchio da taglio, fave e piselli. Raccogliete le ultime foglie delle officinali per il consumo e i cardi. Nel giardino è invece il momento di trapiantare le viole e gli iberis a fioritura primaverile. Piantate i viburni. A dicembre, portate gradatamente in casa l’albero di Natale perché si abitui alle temperature dell’interno. Piantumate nuovi alberi e cespugli in giornate soleggiate e non rigide. Proteggete le rose ancora in fiore con il tessuto non tessuto. In Luna calante nell’orto piantate i bulbi di aglio e cipolla e mettete a dimora in semenzai protetti lattughe e valerianella. Si raccolgono per la conservazione i cavolfiori. Controllate con attenzione che i teli di serre e tunnel siano integri e ben ancorati a terra. Lavorate il terreno quando non è bagnato. Vangate in giardino intorno alle rose e agli arbusti a fioritura precoce. Trapiantate le talee attecchite senza irrigarle per evitare che l’apparato radicale geli.
Nel cestino dell’inverno
Ortaggi: aglio, carciofi, cardi, carote, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cicorino da taglio, cime di rapa, cipolle invernali, finocchi, indivie, lattughe, porri, radicchi rossi, rape, sedano, spinaci, valerianella, verza.
Frutta: arance, bergamotto, cedri, cotogne, clementine, kiwi, limoni, mandarini, mele, nocciole, pompelmi.
Aromi: alloro, rosmarino, prezzemolo, salvia.
TRA IL DIRE E IL FARE
Erbe contro il freddo
Con il freddo arrivano anche i classici disturbi di stagione: raffreddore e tosse. La rosa canina è una fonte naturale di vitamina C, combatte le infezioni e aumenta l’energia. Ottimo l’infuso, una tazza tiepida al giorno con miele di eucalipto e qualche goccia di limone, è davvero salutare. Anche il timo aiuta contro la bronchite, la laringite, il raffreddore. Se ne può trovare lo sciroppo balsamico oppure si usa una goccia dell’olio essenziale per massaggiare il petto, diluita in un cucchiaio di olio di sesamo. Attenzione alla pelle sensibile, perché è molto forte. Se invece, come sarebbe auspicabile, si pensa ad un’azione preventiva, per mantenere libere e forti le alte vie respiratorie, adottate la buona abitudine di fare dei suffumigi alla sera, versando in un litro di acqua calda e fumante due gocce di olio essenziale di pino, due di eucalipto e una di timo.
Semine d’inverno nel giardino: la petunia
Provenienti dal Sud America, le petunie sono piante annuali che ben si adattano alla coltivazione sia in vaso che in terra. Poco costose e di facile coltura, fioriscono generosamente per tutta l’estate. Nel linguaggio dei fiori, con le sue generose e multicolori corolle, è simbolo di speranza. Le petunie si seminano da gennaio a marzo, in Luna crescente, in piena terra o in semenzaio. Amano terreni leggeri, ben drenati, ricchi di humus. Sempre in crescente, ad aprile, si fa il trapianto nel caso si sia scelto il semenzaio. Crescono bene in pieno sole o in luoghi molto luminosi. Chiedono annaffiature frequenti con acqua a temperatura ambiente. Ma attenzione, temono il freddo quanto i ristagni d’acqua.
SOSTENIBILI SI DIVENTA
Verdura e fiori, come decorare senza sprechi
Per un pranzo o una cena speciali, potrete decorare la tavola o il buffet con la verdura che, dopo la festa, finirà in pentola senza sprechi. Per esempio in un vaso bianco, un po’ largo, farà davvero bella figura un cavolfiore bianco circondato da lunghi peperoncini verdi, sistemati come fossero foglie. Risultati raffinati si ottengono anche con i carciofi violetti, messi come fiori, inframmezzati da chiari gambi di cardo. Oppure, se in giardino avete piantato il profumato Calicantus, pianta resistente al freddo e adatta anche al vaso, utilizzatene alcuni rami, così decorativi con quei piccoli fiori che sembrano di cera. Devono essere colti con i fiori ancora ben chiusi e in pochi giorni sbocceranno, seguiti dalle belle foglie.
Come far vivere l’albero di Natale
Ormai trascorse le festività natalizie, in casa rimane un ospite “scomodo”: l’albero di Natale. Provate a farlo vivere. In giardino, in una giornata mite e con la Luna crescente, scavate una buca poco più profonda del contenitore scegliendo un punto ombreggiato. Collocatevi uno strato di torba e poi l’albero con il vaso. Sul terrazzo invece, inserite il vaso con l’abete in un vaso poco più grande, colmando lo spazio con torba e sabbia. Annaffiate regolarmente. All’arrivo del prossimo autunno l’albero potrà essere trapiantato in un vaso di dimensioni maggiori.
NELLA DISPENSA
Tradizionale cotognata
Sbucciate 2 kg di mele cotogne, togliete il torso e fatele in quattro. Bollite in un litro di acqua per 30 minuti torsi e bucce, scolate e gettateli via. Unite all’acqua le cotogne. Cuocetele, passatele, aggiungete chiodi di garofano e cannella a piacere e 750 g di zucchero per ogni chilo di composto. Cuocete a fuoco lento per 3 o 4 ore. Fate solidificare in piatti fondi coperti con un foglio di carta velina bagnato di acquavite. Mangiate tocchetti di cotognata e caciotta fresca.