Proprietà e utilizzi del Rafano
Pubblicato
6 anni fa
Simona Recanatini
Giornalista di fitness, wellness e food
Leggi un estratto dal libro "In Salute con Radici e Cortecce" di Simona Recanatini
La radice di rafano ha un sapore leggermente piccante, aromatico, tendente al dolce. Viene impiegata per diverse ricette regionali italiane, da Nord a Sud.
Un classico utilizzo del rafano? La piccante salsa cren che si usa per accompagnare i bolliti, preparata grattugiando la radice e riducendola in crema, diffusa in particolare nel Friuli Venezia Giulia, in Trentino-Alto Adige (immancabile abbinata allo speck) e in Veneto, specie nella zona di Treviso, dove è conosciuta proprio come cren (o kren).
La radice di rafano (fresca o essiccata) viene anche grattugiata direttamente sulle pietanze o aggiunta per esempio alle frittate per conferire una nota piccante.
Questo brano è estratto dal libro
Descrizione
Pianta della famiglia delle Brassicacee (Crucifere), il rafano, detto anche cren o barbaforte, è usato in Europa, Nord America e Asia Occidentale per la sua radice a rizoma biancastra e di forma cilindrica.
Ricca di vitamina C, povera di calorie e con un discreto contenuto di sali minerali, è ideale durante le convalescenze, in caso di tosse persistente, influenza o raffreddore e per favorire la diuresi.
La radice di rafano è utile quando si verificano strappi muscolari ed è un buon antinfiammatorio: si può applicare direttamente sulla parte interessata per alleviare il dolore.
Inoltre, è ricca di sinigrina, composto dalle spiccate proprietà antibatteriche, presente anche nella senape, con la quale il rafano condivide il sapore piccante e pungente. Tra le altre cose, è un buon espettorante e aiuta a sciogliere il catarro.
Segnaliamo anche le sue proprietà cardiovascolari: poiché migliora la circolazione sanguigna si rivela utile in caso di ipertensione. In fitoterapia sono molto apprezzate le sue qualità digestive.
L'oratore ateniese Demostene, vissuto nel 300 a.C, decantava le sue virtù mediche e afrodisiache. Santa Ildegarda, nel XII secolo, suggeriva di utilizzarlo in decotti contro avvelenamenti e malattie renali. Nel Medioevo era invece ritenuto un buon rimedio lassativo.
Nell'Europa del XVI secolo il rafano era usalo a scopi medicinali, ma anche culinari: il botanico dell'epoca John Gerard ci fa sapere che in Germania la radice di rafano è usata per accompagnare pesce e carne proprio come in Inghilterra si usava la senape.
Curiosità
Tagliando o grattugiando il rafano, il suo meccanismo di difesa naturale rilascia elementi amari e piccanti che faranno immediatamente lacrimare gli occhi e irritare le narici. Fate attenzione nel maneggiarlo.
Secondo la tradizione popolare, però, la radice di rafano rende le persone più belle proprio per via della sua spiccata nota piccante: gli occhi che lacrimano, infatti, diventano immediatamente più brillanti.
Utilizzi
CONTRO I DOLORI REUMATICI O LA SCIATICA
Per contrastare i dolori reumatici applicate la radice di rafano grattugiata e mescolata con aceto di vino o con grappa direttamente sulla parte interessata. Potete anche lasciar macerare per due giorni 50 g circa di radice di rafano in 250 mi di aceto di vino. Trascorso il tempo filtrate e usate questo liquido per fare dei massaggi sulle parti interessate dal dolore.
PER SCIOGLIERE IL CATARRO
Provate a fare un impacco utilizzando la radice di rafano grattugiata, appoggiandola sul petto su un pezzo di stoffa. Oppure provate a lasciar macerare per una settimana 40 g circa di radice di rafano in un litro di vino bianco secco. Bevetene un bicchierino al giorno, lontano dai pasti.
COME DIGESTIVO
Versate un pugno di radici di rafano tritate in un litro di acqua e fate bollire per una decina di minuti. Filtrate con un colino e assumete il decotto a cucchiai, dopo i pasti.
Salsa al rafano
Ingredienti
- 100 g di radice di rafano
- 2 cucchiai di pangrattato
- 2 cucchiaini di zucchero
- 1 mestolo di brodo di carne
- olio extravergine di oliva
- sale
Pulite la radice di rafano, grattugiatela e tenetela da parte. Mettete un po' di olio in una padella, scaldatelo e fatevi tostare il pangrattato, rigirandolo spesso. Unite il rafano grattugiato e lo zucchero, mescolate e regolate di sale. Unite il brodo e fate rapprendere la salsa sul fuoco.
La salsa al rafano è un ottimo accompagnamento per bolliti e arrosti ma anche per pesce e per uova sode.
Salsa cren
Ingredienti
- 150 g di radice di rafano
- 50 g di mollica di pane
- aceto di vino bianco
- 1 cucchiaio di zucchero
- olio extravergine di oliva
- sale
Pulite la radice di rafano, grattugiatela e mettetela in una ciotola. Aggiungete la mollica di pane spezzettata, un pizzico di sale, qualche cucchiaio di olio e di aceto e lo zucchero e mescolate gli ingredienti meticolosamente.
Utilizzare la salsa cren così ottenuta come accompagnamento per bolliti, lessi, arrosti.