Pronto soccorso omeopatico per l'inverno per i nostri animali
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1 anno fa
I rimedi omeopatici per trattare rinite, faringite, tosse, geloni senza effetti collaterali
Da omeopata di formazione classica e unicista ritengo che il miglior rimedio omeopatico che possa aiutare ad affrontare l’inverno sia il proprio costituzionale, ovvero quel rimedio prescritto sulle caratteristiche generali e peculiari che contraddistinguono ogni soggetto, umano o animale che sia. Ma molto spesso nella pratica capita che o non si conosca il rimedio ottimale o che le circostanze esterne abbiano un impatto tale da scaturire sintomi molto comuni anche in soggetti costituzionalmente diversi.
Questa situazione in particolare può essere gestita con una prescrizione situazionale, ovvero con un rimedio sintomatico scelto nell’ambito di una ristretta rosa di rimedi noti per avere una spiccata efficacia per certe condizioni patologiche. Per questa ragione conoscere e tenere nella propria farmacia omeopatica domestica qualche rimedio “invernale”, può tornare utile in alcune situazioni che vi propongo.
Nel Repertorio Omeopatico, il testo che riporta tutti i rimedi conosciuti per la loro efficacia nel guarire le infinite sfumature sintomatologiche, vi è una voce specifica che elenca i rimedi per quelli che stanno peggio in inverno, ovvero quei rimedi corrispondenti ai pazienti che in questa stagione in particolare vivono un peggioramento della propria malattia o che si ammalano più facilmente. Si tratta di ben 102 rimedi che con le condizioni metereologiche caratteristiche di questo periodo dell’anno soffrono maggiormente. È chiaro che molti di essi si possono definire freddolosi, ma tanti altri non lo sono necessariamente. Ovviamente non affronterò qui la descrizione di un numero tanto elevato di rimedi, bensì cercherò di tratteggiare le principali caratteristiche di una piccola selezione rappresentativa di essi nell’ambito dei disturbi da raffreddamento.
Rinite
È il comune disturbo da raffreddamento che si manifesta con secrezione e/o ostruzione nasale eventualmente accompagnato da tosse.
Aconitum napellus: caratterizzato da esordio improvviso e intenso dei sintomi con uno stato di agitazione caratterizzato da ansia e che insorge dopo esposizione al freddo secco (tramontana) o improvvise emozioni. Il soggetto, solitamente di costituzione sanguigna presenta una condizione di congestione generale, sete, cute calda, pulsazioni avvertibili in tutto il corpo.
Allium cepa: è utile nei raffreddori che iniziano con il tempo freddo e umido e che presentano secrezione nasale copiosa ed escoriante che irrita le narici.
Dulcamara: il peggioramento dei sintomi avviene a seguito del freddo umido. È indicata in tutti quei soggetti linfatici predisposti a manifestazioni catarrali ed eruzioni cutanee. Ha la caratteristica specifica che condivide con Allium cepa di peggiorare in ambiente caldo.
Gelsemium: caratterizzato da estrema debolezza, tremore e prostrazione scatenate dal tempo umido, mialgie, rigidità e contratture dei muscoli del collo, spesso tremori; a volte c’è febbre con brividi.
Sanguinaria: starnuti a raffica con secreto acquoso soprattutto dalla narice destra. Talvolta si accompagna a diarrea.
Faringite
Il mal di gola è assai comune anche nei nostri animali durante l’inverno, spesso è di origine virale, ma può essere anche dovuto al passaggio dall’ambiente chiuso all’aperto durante le giornate più rigide, per il brusco cambio di temperatura.
Belladonna: con gola con aspetto gonfio, rosso e lucido in un soggetto a tendenza nervosa/aggressiva.
Mercurius solubilis: con gola bianca per la presenza di infezione alle tonsille con pus.
Tosse
Va sottolineato sempre che la tosse non è una malattia ma un sintomo talvolta di patologie anche gravi. In caso di tosse persistente, secca o grassa che sia, è meglio consultare il medico veterinario curante o l’omeopata per identificarne la causa e la miglior terapia del caso. In attesa della consultazione si possono somministrare i seguenti rimedi.
Aconitum napellus: per la tosse a insorgenza improvvisa, soprattutto notturna in soggetti agitati, che migliora bevendo acqua fredda.
Bryonia alba: la tosse secca con sete di grandi quantità di acqua a lunghi intervalli, l’animale preferisce stare immobile e si alza solo per bere.
Cuprum metallicum: tosse secca, con spasmo laringeo, possono esserci anche vomito e spasmi muscolari.
Drosera: attacchi ravvicinati, soffocanti con difficoltà a riprendere fiato fino alla cianosi.
Rumex crispus: tosse secca incessante soprattutto dopo le 23, scatenata dal respirare aria fredda.
Geloni e Congelamento localizzato
Apis mellifica: gonfiore edematoso con cute pallida, grande irrequietezza che spinge a muoversi di continuo.
Petroleum: geloni alle dita con articolazioni gonfie e fissurazioni sanguinanti della cute, formazione di vesciche con tendenza a ulcerare.
Pulsatilla pratensis: geloni cianotici molto dolorosi con prurito intenso.
È preferibile somministrare i rimedi in granuli nelle potenze 9 CH o 12 CH e, in relazione all’intensità dei sintomi, 4-6 volte al giorno.