Probiotici in gravidanza e allattamento
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2 anni fa
Migliorano l'assorbimento di acido folico, ferro, magnesio e calcio: ecco quando integrarli e perché
Da diversi anni si parla sempre di più di microbiota, vista la sua ormai innegabile rilevanza in molti scenari fisiopatologici anche complessi. Il microbiota intestinale è rappresentato da un consorzio microbico formato da almeno 1000 miliardi di batteri, ma non solo, che vivono in equilibrio dinamico e in simbiosi con noi e il nostro organismo, assolvendo ad una molteplicità di funzioni fondamentali, come ad esempio:
- mantenere un corretto equilibrio immunitario,
- sintetizzare preziose vitamine,
- favorire la digestione degli alimenti,
- produrre neurotrasmettitori del buonumore e della ricompensa,
- produrre acidi grassi a corta catena, una fonte di energia preziosa per mantenere in salute il nostro apparato gastroenterico.
Il microbiota dipende da quello della madre
Nonostante abbia questa importanza, si sente parlare meno della genesi del microbiota, quindi della sua formazione ed origine, che risulta prevalentemente materna. I batteri che lo compongono, infatti, almeno nei primi anni di vita derivano proprio dalla madre. Già durante la fase fetale, a livello placentare, sembra che si instauri il primo legame indissolubile tra mamma e bimbo per quanto riguarda il trasferimento di preziosi batteri intestinali, in particolare durante l’ultimo trimestre di gestazione, attraverso l’asse entero-placentare e un transitorio aumento della permeabilità intestinale della donna in gravidanza.
Un enorme contributo poi viene fornito dal tipo di parto, se cesareo oppure vaginale, quest’ultimo in grado di fornire una molteplicità di batteri lattici (Lattobacilli) che svolgeranno un ruolo fondamentale per lo sviluppo del microbiota del neonato, proteggendolo dalle prime infezioni e contribuendo alla digestione del lattosio che, se non ottimale, può aumentare le fastidiose coliche intestinali con frequenti crisi di pianto.
A sostenere la traslocazione batterica dalla madre al neonato dopo il parto interviene l’asse entero-mammario, e specifiche cellule dendritiche che favoriscono la traslocazione batterica dall’intestino della mamma alla ghiandola mammaria, in particolare per quanto riguarda i preziosi Bifidobatteri, batteri anaerobi obbligati, che devono essere passati dalla mamma al bimbo solo attraverso il latte e non attraverso il microbiota cutaneo, e che rappresentano i veri “allenatori” del sistema immunitario, fondamentali per la prevenzione delle dermatiti atopiche e delle allergie nei primi anni di vita.
L’importanza della biodiversità
I Bifidobatteri e l’allattamento al seno sono poi stati associati positivamente ad una salute metabolica migliore del bambino e del ragazzo, prevenendo fenotipi obesogeni, patologie immunitarie e dismetaboliche anche in età puberale e adulta. Il microbiota del neonato viene poi influenzato dallo stesso microbiota cutaneo della mamma e anche da quello orale, prevalentemente colonizzato da Stafilococchi e Streptococchi, che anch’essi hanno la loro rilevanza, purché rimangano in adeguate proporzioni con Bifidi e Lattici, cosa che non avviene se manca l’allattamento al seno e se il parto è cesareo.
A differenza dell’adulto, quindi, nel neonato la biodiversità microbica del microbiota deve rimanere bassa, per far sì che prevalgano i Bifidobatteri e i Lattobacilli, a differenza invece dell’età adulta, dove un microbiota è tanto più robusto e stabile quanto più è biodiverso. Ovviamente ciò che determinerà la biodiversità, che diventerà poi fondamentale nei primi anni di vita dopo lo svezzamento, è rappresentato da molteplici fattori, in primis l’alimentazione, lo stile di vita e non abusare di antibiotici.
Un sostegno durante la gravidanza
La letteratura scientifica sostiene che la supplementazione di probiotici può quindi avere una sua logica nel supportare la mamma nell’ultimo trimestre e nella fase di allattamento, soprattutto se ha una storia di dermatiti atopiche, se è sottopeso o sovrappeso, se ha avuto aborti spontanei, se ha una alimentazione non adeguata, oppure qualora voglia semplicemente fare prevenzione.
La supplementazione specifica ha lo scopo di potenziare l’asse entero-mammario, e di conseguenza prenderci da subito cura indirettamente, attraverso la mamma incinta o che allatta, del microbiota del neonato, migliorare l’assorbimento di nutrienti come acido folico, ferro, magnesio e calcio, purché si utilizzino specie batteriche studiate come il L. reuteri, L. gasseri e una componente di Bifidi come il B. breve, che hanno dimostrato di intervenire favorevolmente nei processi sopra descritti.