Prevenzione e terapia delle malattie del cane conoscendo la sua costituzione
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3 anni fa
Leggi l'introduzione del libro Biotipi a 4 zampe di Alessandro Prota
Con la mia pratica professionale, visitando le varie razze di cani avevo intuito che, così come avviene nell'essere umano, anche nell'animale ogni organismo ha una sua unicità e manifesta la malattia a seconda della costituzione a cui appartiene.
La costituzione rappresenta il complesso dei caratteri fisici e psichici che un organismo possiede in un determinato momento della sua vita, comprende caratteri genotipici legati alla struttura genetica e caratteri fenotipici risultanti dall'interazione dei caratteri genotipici con l'ambiente e la dieta. Ed è proprio l'appartenenza a una costituzione che determina l'esistenza di punti in comune tra diversi animali, pur nella diversità che caratterizza ogni singolo organismo.
Già attraverso una visione di insieme, osservando la conformazione, il colorito delle mucose, la temperatura della cute e l'atteggiamento comportamentale del cane, ci si può fare un'idea della tipologia e della predisposizione verso alcune malattie.
La medicina veterinaria si è da tempo concentrata eccessivamente sulla diagnostica strumentale specialistica, perdendo così di vista l'osservazione del paziente nella sua globalità; insomma, ci si affida troppo e unicamente alle indagini di laboratorio e diagnostiche per immagini senza osservare come l'animale che abbiamo di fronte manifesta la malattia. Dunque, si concentra l'attenzione sulla malattia e non sul malato.
Riuscire a inquadrare un cane da un punto di vista costituzionale significa comprendere la sua modalità reattiva e poterlo aiutare attraverso una serie di interventi nutrizionali, comportamentali, prescrizioni di attività fisica, adeguata integrazione e sostegno metabolico, con una chiave di lettura sistemica a 360° senza limitarsi all'analisi di un solo organo, bloccando magari i sintomi come spesso fa la medicina veterinaria moderna, condizionata da un'informazione del farmaco sempre più presente nei convegni scientifici.
È quindi importante uno studio costituzionale per valutare, secondo le caratteristiche morfologiche funzionali neuropsicoendocrine, come quel paziente manifesta la malattia. Senza questo tipo di valutazione non si può individuare una terapia efficace perché gli integratori e i relativi dosaggi devono rispecchiare il metabolismo e la sensibilità individuale tipica di ogni costituzione.
Il biotipo
Il biotipo è l'espressione genotipica e fenotipica di un organismo, cioè il complesso dei caratteri morfologici, fisiologici e psicologici propri di ciascun cane, risultati dall'interazione del patrimonio genetico con le condizioni ambientali in cui vive e cresce e che lo rendono qualcosa di unico e diverso dagli altri.
Con questo libro ho voluto adattare lo studio della biotipologia umana in una chiave moderna sulle varie tipologie di razze canine. Ho cercato di raggruppare le razze canine in quattro biotipi principali, in base alla morfologia, alla fisiologia e al comportamento. Questi biotipi sono: linfatico, sanguigno, bilioso, nervoso, oltre al biotipo melanconico che fa parte della deviazione patologica soprattutto del nervoso e appartiene a biotipi misti con dismorfismo costituzionale (come ad esempio la costituzione omeopatica fluori.).
I biotipi puri, seppur esistenti, sono molto rari, mentre la maggioranza delle razze appartiene a biotipi misti, con caratteristiche morfologiche di un biotipo e neuroendocrine di un altro. Il biotipo è come una impronta digitale che segnerà la tipologia corporea e psichica ma anche:
- Il comportamento e il rapporto con il cibo
- La capacità di digestione e assimilazione
- La reazione allo stress
- La produzione e distribuzione delle tossine.
Conoscendo a fondo la costituzione di un cane si può prevenire il tipo di malattie a cui andrà soggetto e si può fare un lavoro di prevenzione sia in termini di integrazione alimentare che di stile di vita, cercando di limitare i fattori di rischio.
Esempio
Per esempio, per un soggetto bilioso nervoso, che ha un sistema nervoso particolarmente sensibile, la tossicità degli antiparassitari sarà particolarmente pericolosa: diverse razze presentano un'alterazione della membrana ematoencefalica con carenza di una proteina e ciò permette il passaggio del farmaco nel tessuto cerebrale con conseguenti alterazioni molto importanti. I soggetti nervosi, a causa della prevalenza dell'ectoderma, presentano maggiore vulnerabilità e sensibilità del sistema nervoso centrale e periferico.
Nel biotipo misto esiste sempre una costituzione prevalente e va considerata quella che prevale in quella determinata fase della vita. Peraltro, ciò che fa bene a una costituzione può fare malissimo per un'altra e non si può ristabilire un equilibrio se non si conoscono le cause che hanno causato lo squilibrio in quella precisa costituzione.
Si può cambiare biotipo?
Le costituzioni nel tempo possono cambiare in conseguenza di modifiche neuroendocrine e metaboliche (sterilizzazione, castrazione, influenze ambientali e nutrizionali); in tali casi bisogna identificare le alterazioni e intervenire su di esse. Anche quando la costituzione resta la stessa, possono emergere con l'età caratteristiche prima non presenti.
Classico è l'esempio del Labrador che da sanguigno in giovane età, iperattivo e con una buona spinta metabolica, in vecchiaia tende poi ad accumulare peso e tossine assumendo le caratteristiche del linfatico, con un rallentamento metabolico e cerebrale, specie se si adottano stili di vita (come sedentarietà o ambiente poco stimolante), regimi e integrazione sbagliati.