Policoltura? Altro che Biologico!
Pubblicato
3 anni fa
Carlotta Bernabini
Dott.ssa in Scienze e Tecnologie Alimentari
Scopri il metodo di coltura più virtuoso e sostenibile del mondo!
In natura è assolutamente normale osservare diverse piante crescere contemporaneamente sullo stesso terreno. Non esiste la monocoltura, anzi, in natura regna la biodiversità.
Madre Natura è Policoltura.
Scopriamo insieme quello che viene considerato uno dei metodi di coltura più virtuosi e sostenibili del mondo!
La coltura delle tre sorelle
La Policoltura è una delle forme di agricoltura più antiche e più diffuse nel mondo e sta ritornando ad essere sempre più popolare sia per i suoi benefici ambientali e per la salute. Un esempio di policoltura utilizzata dai nativi americani è la cultura delle tre sorelle. Si tratta della consociazione (ovvero, la coltivazione contemporanea) di granoturco, fagioli, e zucche. Così combinati, il mais fornisce la struttura su cui cresceranno i fagioli, i fagioli forniscono azoto a tutte le piante e le zucche sopprimono le erbacce sul terreno.
Lo sviluppo dei vari trattamenti chimici (pesticidi, erbicidi, fungicidi, fertilizzanti, ecc.) ha fatto sì che la monocoltura diventasse una delle forme agricole predominanti. Questo perché si iniziò a ritenere la policoltura meno produttiva e richiedente più manodopera.
Oggigiorno, per far fronte alla crisi climatica, la policoltura sta tornando ad essere una valida alternativa per produrre alimenti riducendo l’impatto ambientale e proteggendo la salute della popolazione.
Che cos’è la Policoltura
In pratica, la policoltura è semplicemente osservazione: osservare per comprendere il suolo, le sue caratteristiche, il clima, i tempi delle semine, ecc.
Alla base della Policoltura c’è l’autoproduzione spontanea dei semi (pratica pensata per restituire il vigore tipico delle piante selvatiche) e il recupero di varietà antiche ed autoctone.
L’obiettivo è quello di applicare pratiche agronomiche semplici e naturali. Per questo motivo, la raccolta avviene manualmente e l’aratura è superficiale e leggera. Gli sfalci, le potature e le parti non raccolte vengono lasciate “marcire” in campo (in questo modo, oltre a limitare la crescita di erbe indesiderate, si fornisce nutrimento).
La policoltura è un’alternativa vantaggiosa ed efficace che prevede:
- la totale assenza di trattamenti chimici di sintesi (concimi, fertilizzanti, diserbanti, ecc.),
- rotazioni colturali e consociazioni tra colture vegetali (Leguminose, Crucifere, Graminacee, ecc.) perché ogni singola pianta è preceduta, accompagnata, seguita, controllata, da altre piante,
- il recupero dell’ambiente di coltivazione con la piantumazione di alberi, arbusti cespugli ed erbe spontanee
Non ci sono limiti alle varietà di piante o animali che si possono coltivare all’interno di una policoltura e sono previste anche relazioni asimmetriche tra le piante (alcune dipendono dalle altre più a lungo di quanto sia ricambiato)
I Vantaggi della Policoltura
La Policoltura favorisce il controllo dei parassiti, delle erbe infestanti e delle malattie senza imporre indispensabili ed eccessivi trattamenti chimici.
Infatti, una maggiore densità delle piante e una maggiore diversità delle colture comportano:
- attacchi parassitari meno predominanti;
- fitopatologie meno intense (diverse piante sono suscettibili a diverse malattie);
- competizione tale da rendere le policolture particolarmente inospitali per le erbacce.
Riuscendo a tenere sotto controllo parassiti, fitopatologie ed erbe infestanti senza l’uso di trattamenti chimici non verranno rilasciati nell’ambiente. La Policoltura ha un impatto ambientale inferiore rispetto all’agricoltura moderna e alla salute umana.
Avendo le piante a disposizione tutti i nutrienti del suolo, anche i fertilizzanti sono utilizzati in minore quantità riducendo così conseguenze come, ad esempio, l’eutrofizzazione dell’acqua. Inoltre, la Policoltura non prevede un’eccessiva lavorazione del terreno che rischia di impoverire il terreno di microrganismi e sostanze nutritive. Inoltre, la Policoltura aumentando la biodiversità, richiama un'ampia di impollinatori.