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Pasta fermentata: gusto e benessere

Articolo sponsorizzato

Pubblicato 4 anni fa

Più digeribile e dai profumi inediti, la pasta biologica fermentata arriva sulle tavole italiane

La pasta biologica fermentata è finalmente una realtà per il mercato italiano, una vera conquista biotecnologica capace di sintetizzare al proprio interno gusto e benessere. In tutta la storia dell’uomo possiamo individuare dei momenti che hanno portato a scoperte fondamentali per il sapere moderno, consentendo vere svolte epocali nei costumi e nella vita di tutti i giorni.

La scoperta del vino, della birra e soprattutto del pane hanno sicuramente rappresentato un vero salto di qualità nel modo di alimentarsi per l’intera umanità. È interessante notare come pane, vino e birra hanno in comune il fatto di essere tutti alimenti figli di una fermentazione da matrice (farina, uva, orzo).

I CIBI FERMENTATI

Oggi sappiamo bene che i cibi fermentati costituiscono una vera opportunità sia in termini organolettici che salutistici. La conferma degli innumerevoli vantaggi del consumo di cibi fermentati è sia dimostrata scientificamente, sia confermata dall’ampia gamma di prodotti diffusi in tutto il mondo: un esempio noto è lo yogurt.

E LA PASTA?

Adesso la domanda che sorge spontanea è: come mai la pasta – pur essendo realizzata con farina di grano duro – non ha mai incontrato la fermentazione lungo il proprio percorso? Cosa succede esattamente durante la fermentazione della semola di grano duro? Quali sono i vantaggi che questo processo aggiunge a un prodotto così consolidato nella nostra tradizione?

LA PASTA TRADIZIONALE

Oggi tutti i pastai presenti sul mercato, per realizzare il proprio prodotto, impastano la semola di grano duro con l’acqua (e altri ingredienti, come per la pasta all’uovo). Dopo aver dato una forma all’impasto, provvedono ad asciugarlo e a sottoporlo a un’essiccazione più o meno prolungata, che ne determina la conservazione per periodi lunghi.

Tutto il processo può essere interpretato come il tentativo ben riuscito di dare una forma piacevole e duratura alla semola di grano duro.

L’EVOLUZIONE DELLA PASTA FERMENTATA

Per ottenere una pasta fermentata, invece, è necessaria una lavorazione diversa: bisogna bagnare le semole, aggiungere lieviti e batteri fermentanti, lasciare riposare a lungo e consentire la trasformazione – naturale e biologica – della sostanza di cui è composta la semola in nuovi composti, più digeribili e gradevoli dal punto di vista organolettico.

Ovviamente questa trasformazione comporta, da parte dell’azienda, l’adozione di diversi accorgimenti tecnologici, così da poter consentire al processo di svolgersi naturalmente e garantire una conformità del prodotto agli standard riconosciuti dal consumatore. Il risultato è una vera rivoluzione nel nostro quotidiano. Già al momento della cottura la pasta fermentata rivela i suoi nuovi profumi, inediti per il mondo della pasta.

Così come per il pane ben lievitato, anche per la pasta è arrivato il momento di esprimere il proprio carattere, i propri aromi, tipici della materia prima e della sapiente arte della fermentazione. Una pasta buona, sana, gustosa. Il suo obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita di chi la sceglie.


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