Partita a carte col destino
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5 anni fa
Leggi un estratto da "Lascia che Sanguini" di Fosco del Nero
Ogni persona nasce con alcune carte in mano e conseguentemente deve giocare con quelle carte.
L'annoso dilemma tra destino e libero arbitrio, che ha tanto assillato filosofi e pensatori di ogni tempo (ma solo loro, mentre mistici e risvegliati impiegavano il loro tempo in modo migliore che non le discussioni teoriche) si risolve semplicemente nel fatto ch'essi esistono entrambi: il primo è relativo a ciò che l'esistenza ci consegna, a livello di corpo fisico, intelletto, famiglia, cultura in cui si nasce, percorso di vita e percorso interiore, mentre il secondo è relativo alle scelte che effettua l'individuo, e dunque a come egli mette in gioco quanto ha ricevuto, che sia il corpo, la mente, o qualsiasi altra cosa.
C'è dunque un destino da fronteggiare e c'è una partita da fare: su questo non c'è dubbio alcuno e lo hanno testimoniato i maestri di ogni tempo…
… ma d'altronde basta il semplice buon senso nell'osservare che ogni persona inizia il suo cammino da un punto diverso e dunque per forza, in un universo che funziona secondo leggi precise e infallibili, essa giungerà da energie-esperienze differenti e avrà da effettuare un cammino differente.
Questa è semplice logica, semplice buon senso, intelligenza di base: sappiamo che nell'universo vi sono determinate leggi, che muovono le galassie, le stelle, i pianeti, l'aria, l'acqua, il fuoco e la terra… ma anche i minerali, i vegetali, gli animali e l'uomo stesso.
Banalmente, ogni cosa è governata da leggi ben precise: l'unica differenza per quel che riguarda l'uomo è se egli le conosce o mano.
Il fatto che alcune di queste leggi ancora non si conoscano non significa che non esistano, proprio come il fatto che i nostri occhi vedono solo una piccola frazione dell'universo visibile (qualcuno stima intorno allo 0,003% della materia, giusto per avere un'idea) non significa che tutto il resto non esista: semplicemente i nostri occhi non lo vedono, ma comunque c'è; l'uomo stesso è non-visto da molte creature, perché esse non hanno la struttura sensoriale adatta a scorgerlo, eppure esiste a prescindere da tale situazione (e viceversa: l'essere umano non si avvede dell'esistenza di alcune creature).
All'inizio della nostra vita ci vengono date delle carte, dunque, e quelle carte costituiscono il nostro destino: la nostra fisicità, la nostra emozionalità, il nostro intelletto, le nostre caratteristiche specifiche, i nostri talenti, i nostri desideri. Con quelle carte dobbiamo giocare ad un gioco che ha regole precise, che però noi conosciamo solo in parte, ciò che limita in misura corrispondente la nostra capacità di giocare bene quel gioco e di spendere bene le nostre carte, quali ch'esse siano.
Da ciò ne deriva che ancora più importante delle carte che si sono ricevute è il sapere come utilizzarle: per questo ogni sentiero esistenziale ha sempre sottolineato l'importanza del sapere, del conoscere la Verità.
Senza tale sapere, non si va da nessuna parte… o, perlomeno, si va molto meno lontano di quanto si potrebbe, e in modo certamente più penoso, da cui le molte migliaia di incarnazioni che solitamente servono alla singola anima per tornare alla Casa del Padre, quando teoricamente ne basterebbe solo una, come hanno ugualmente sempre sottolineato i maestri. Ma che sia una o un milione, è fondamentale aumentare sempre più la conoscenza di ciò di cui si fa parte.
Le carte ricevute sono il destino, la conoscenza delle regole del gioco è il percorso interiore di consapevolezza, il modo di giocare le carte è il libero arbitrio.