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Parole in apertura

Pubblicato 4 anni fa

Leggi un estratto da "Parla come Ami" di MariaGiovanna Luini e scopri l'infallibile potere delle parole

Le parole risvegliano codici già presenti in noi, riattivano archetipi e simboli che abbiamo dimenticato: un mantra è la chiave per una serratura che finalmente abbiamo ritrovato.

Abituatevi a credere a ciò che non potete vedere e toccare: sicuramente siete capaci di sentire, e questo è l'unico trucco magico per arrivare ai risultati di tanti sognatori.


Esiste un'energia che tutti dichiarano di conoscere ma pochissimi decidono di usare: si chiama amore.


Non alludo a un concetto astratto che fluttua in modo temporaneo e soggettivo, parlo di una vibrazione, cioè un insieme di onde che sa creare, distruggere, plasmare, modificare la realtà. L'energia - tutta l'energia, di ogni tipo - si comporta come una vibrazione: là dove agisce crea differenze a ogni livello e ha un effetto materiale; nel corpo fisico ha corrispettivi ormonali e chimici, mediatori che influenzano le funzioni degli organi e degli apparati.

Vi siete chiesti perché una forte emozione acceleri il battito del cuore? Accade in seguito alla produzione di alcuni mediatori, che sono l'espressione fisica dell'emozione.

Stai leggendo un estratto da:

Le parole creatrici: parole d'amore

L'amore rientra appieno nel gruppo delle energie creatrici, è in grado - molto più di altre forme energetiche - di alterare l'equilibrio (o lo squilibrio) di ciò che incontra. Può generare e influenzare, per esempio, tutti gli aspetti delle parole: il contenuto, il tono, il momento, la mimica o la modalità con cui sono trasmesse. Su questo rifletteremo: non siamo immersi in un mondo che ci trascina in modo casuale verso accadimenti, relazioni e pensieri che ci dominano, ma abbiamo il potere di influire su noi stessi e sulla realtà grazie alla scelta delle parole.

Da un lato questa constatazione è eccitante, perché ci dona la certezza di non essere in balia degli eventi, dall'altro incute timore, perché indica chiaramente che ognuno di noi ha, in buona parte, la responsabilità di sé e della propria situazione.

Quando mi trovo ad affrontare una difficoltà, la prima domanda che mi pongo è cosa abbia pensato e provato nelle settimane e nei mesi precedenti: dove sono andata con le emozioni, con le idee, con l'umore, con le parole che ho scelto per vivere?

Conosco la vostra prima obiezione: a volte succedono cose che non dipendono da noi e sconvolgono l'esistenza. I lutti, per esempio, oppure le malattie più gravi. Concordo, ma anche in queste situazioni ci è data la libertà di reagire in un modo o in un altro, adottando strategie energetiche che alleviano la sofferenza spingendo verso una forma di guarigione oppure no. Le parole hanno un ruolo fondamentale nella percezione dei traumi e nella via che si sceglie per uscirne, e anche una tragedia irrimediabile è compatibile con un processo di elaborazione in grado di ricostituire una forma di equilibrio.

L'energia si comporta come un insieme di onde e ha effetti che sono stati studiati per le radiazioni ionizzanti: pensate all'uso dei raggi X per «leggere» dentro le persone, oppure ai trattamenti di radioterapia, e potrete trasporre il concetto a ogni altra forma energetica che raggiunga il sistema psicofisico. Cambiano l'energia e la frequenza, è sicuro, ma i meccanismi di base sono analoghi: quando le onde in arrivo toccano il corpo (in tutte le sue componenti) interagiscono con le particelle, scindono in parte l'acqua, rompono alcuni legami nei nuclei cellulari e di fatto riorganizzano l'intero sistema, perché una modifica in un singolo organo implica il rapido cambiamento in tutto il corpo. E le parole sono potentissime forme di onde energetiche.

Non è più il tempo delle parole a caso: a pensarci bene, non lo è mai stato.

Se trascrivessimo su un quaderno tutte le parole che nel giro di un'ora escono dalla nostra bocca ci stupiremmo constatando che molte avrebbero potuto restare nel mare immenso delle possibilità, senza diventare vibrazione sonora. Perché le parole sono realtà, potrei addirittura definirle tangibili. Sicuramente hanno un effetto immediato su chi le riceve, ma agiscono anche nel medio e lungo periodo: diventano un balsamo per il cuore, un rinforzo continuo quando le rievochiamo, una dimostrazione di amore, amicizia, credibilità, fiducia, oppure un veleno a lento rilascio, fatale.

Sono suoni che porgono un contenuto e una vibrazione, non potrebbero uscire per caso nemmeno volendo: perché dovremmo emetterle se non ci fosse la necessità di farlo? Per quale ragione sono nate, a quale scopo continuano a rappresentare ima delle necessità più ovvie e basilari del vivere quotidiano? E non sono univoche: in ogni linguaggio c'è un contenuto manifesto, ma ne esiste anche uno nascosto.

L'origine di questo libro

Decido di iniziare a scrivere questo libro in un pomeriggio qualsiasi, un martedì, nel periodo straordinario e inquietante dell'incertezza legata al diffondersi mondiale di una sindrome che è stata chiamata Covid-19: è il famigerato corona virus, una semplice parola che indica un microrganismo invisibile, impossibile da toccare, annusare, ascoltare. È arrivato rapido, apparentemente inatteso, destinato a modificare nel profondo le relazioni sociali, la sicurezza delle persone, le idee sulla salute e sulla malattia, le vie di cura.

Ha creato uno smarrimento che dilaga e spacca l'armonia già precaria tra scienziati e medici, aumentando il livello d'ansia in tutto il mondo. E le parole stanno circolando frenetiche esattamente come il virus, con le loro conseguenze e con le influenze energetiche su chi le riceve.

Assistiamo a manifestazioni di rabbia, ironia, negazione, paura, apertura al dono, disponibilità verso gli altri, egocentrismo, falsificazione, dubbi su vaccini e terapie, volontà di sana condivisione: ogni smarrimento diventa parola, e la parola genera un'onda energetica conseguente.

Un virus rende l'idea di come agiscano le parole stesse: non si può toccare né vedere ma si infila ovunque, può essere del tutto innocuo oppure provocare sintomi di varia gravità; e può uccidere. Raramente ti lascia uguale a prima: nella migliore delle ipotesi ha cambiato qualche dettaglio nel sistema immunitario o si è addormentato nel corpo fisico, e ce ne accorgeremo mesi o anni dopo.

Quanto alla letalità, non so se sia peggio il virus o un discorso nato e rilanciato male. La parola è azione, è un preciso movimento della vibrazione energetica, quindi procurerà una conseguenza tangibile: con le parole possiamo modificare il mondo reale.

Un virus si può combattere con l'amore e con le parole? Secondo me sì, così come si possono curare anche altre malattie e tanti disagi psichici. L'amore, energia portentosa e salvifica, spinge a proteggere se stessi e gli altri senza chiudersi, senza rinunciare a porgere il sostegno, i mezzi di protezione, l'informazione. E dona sollievo a chi ha paura stimolando l'immunità, grazie al flusso continuo di mediatori chimici (neurotrasmettitori e ormoni) che si generano con la fiducia, il sorriso, la speranza.

Il sistema immunitario risponde alle emozioni, che per il corpo sono chimica. A livello cerebrale i segnali emotivi sono tradotti in mediatori e impulsi elettrici che raggiungono organi, apparati, vasi sanguigni e linfatici, producendo cambiamenti. Pensate a quanta salute potete dare a voi stessi e agli altri con le parole giuste, intrise di amore!

C'è chi considera tutto ciò una teoria bella ma vacua: si sbaglia, perché ogni emozione può essere rilevata sia direttamente dagli esami che studiano l'attività del cervello (come la risonanza magnetica funzionale) e la produzione di ormoni e neurotrasmettitori, sia indirettamente da una serie lunghissima di reazioni nel sistema cardiovascolare, respiratorio, endocrino, digerente (per citarne alcuni).

Le parole della rabbia, e le loro conseguenze


La parola qualche volta è rabbia, e la rabbia è parola.


Questa consapevolezza dovrebbe spingere a una riflessione: cosa si produce nel sistema psicofisico in risposta alla rabbia? A cosa serve introdurre nei nostri discorsi questa energia o quella del rancore e del disfattismo? Quale sarebbe lo scopo?

Non si tratta di uno sfogo - o, meglio, lo è solo negli intenti - perché il sollievo che si ricava dopo avere espulso il grumo della propria emotività è temporaneo e non agisce in profondità. E non è nemmeno un modo per influire sugli altri in maniera positiva. Casomai è un eccellente viatico per inabissarsi in uno stato di confusione e distruzione delle relazioni, della psiche, della creatività.

Del resto, come vi fa sentire chi vi investe con i suoi problemi in maniera esacerbata, cattiva, priva di luce?

 

Ogni volta che decidiamo di parlare dovremmo fermarci un momento per ricordare come ci sentiamo quando ascoltiamo gli altri. La prima, infallibile legge dell'energia è che riceviamo ciò che mettiamo in moto. Per questo dovremmo porgere solo ciò che vorremmo ricevere.

Dentro di noi tale legge esiste, ne siamo istintivamente consapevoli. Pensate a quando date una pacca sulla spalla a qualcuno: modulate la forza, che può variare da una carezza a una violenta sberla. Lo fate per amore, per rispetto, ma anche perché sapete quanto possa fare male ricevere un colpo veemente. Con le parole è lo stesso, possiamo regalare o togliere energia a chi ci ascolta: ce ne rendiamo conto se siamo attenti e osserviamo la mimica del volto, il tono delle esclamazioni involontarie, il colorito della pelle, il ritmo del respiro.

«Quelle parole mi hanno fatto bene, non so perché ma mi sono sentito subito meglio.» «Ciò che hai detto mi ha fatto male, lo ricorderò per tutta la vita.» Emozioni e parole, energia vibratoria che interagisce e crea, interagisce e modifica, interagisce e distrugge.

Le parole della natura: il silenzio

Di questi tempi strani, a tratti sospesi e velocemente confusi a causa del comportamento imprevedibile di un virus, colpisce il silenzio che a volte cala su tutto: è come se la natura trattenesse il respiro, sincrona con il nostro sconcerto. Lo fa per seguire i nostri ritmi e per una condivisione inevitabile, ma non perché è stupita: conosce le proprie leggi e sa che noi le abbiamo solo dimenticate.

Saggia, ci offre uno dei più grandi strumenti di cura e autocura: il silenzio.

D'altra parte, in molte vie iniziatiche il primo periodo prevede che l'adepto resti in silenzio: non può parlare mai, non ha il diritto di farlo. Può osservare, ricevere insegnamento, vibrare insieme ai Maestri; riacquisterà la parola quando avrà dimostrato di evolvere interiormente e nelle azioni.

Ho aperto le finestre, poco fa, perché volevo ascoltare i rami degli alberi carichi di fiori rosa sbocciati prematuramente: li vedevo muovere, danzare, speravo di riceverne il fruscio. Uno dei migliori momenti di ricarica energetica per me è il contatto con la natura: gli alberi, il verde dell'erba e delle foglie, i colori e il profumo dei fiori. Mi sono lasciata andare al flusso del vento leggero, le orecchie si sono preparate a ricevere rumori simili a musica. Niente, non è arrivato altro che il silenzio. Un cane ha abbaiato, ma subito ha smesso: deve avere colto il medesimo messaggio, l'importanza e la potenza di restare senza le parole. Senza altro suono che il vuoto.

Da tempo ho deciso di proseguire nella mia personale via d'aiuto agli altri usando le parole: la scrittura di libri, la psicoterapia psicosomatica e gli approcci di cura non convenzionali prevedono che esplori l'immenso valore della vibrazione sonora e i suoi contenuti terapeutici. Usiamo le parole per esprimere un'idea, per metterci in connessione con gli altri e per ottenere ciò che vogliamo; le usiamo per aiutare, per realizzarci nella vita, per farci soccorrere e comprendere, per amare e odiare, per esaltare e distruggere. Le usiamo per ricordare e perfino per tentare di dimenticare. Conquistiamo un amore scegliendo le frasi che ci sembrano giuste, mettiamo fine a una relazione ormai esausta nella stessa maniera.

Se ci concentrassimo anche solo sulla metà dei dettagli che riguardano il potere delle parole, questo libro diventerebbe un'enciclopedia, e non è il suo scopo. Voglio riflettere con voi sul potere di cura, sul mistero antichissimo del Verbo nella creazione di ciò che siamo, ma soprattutto su ciò che sta sotto, dietro, dentro le parole che curano, cioè l'energia dell'amore.

Senza l'amore le parole non saprebbero curare: la loro vibrazione creerebbe effetti senza trasformarsi in magia.

E di magia abbiamo bisogno: l'importante è credere, aderire con il cuore e la mente a una visione che oltrepassi la materialità e diventi consapevole di quanto potere stia in ognuno di noi. Il potere vero, energetico e vibrazionale, il potere trascendente che deriva dall'essere anime incarnate in un'esperienza fisica che serve a un'evoluzione più grande.

Prendete da queste pagine l'energia che vi serve: siamo qui per questo.

Esercizio preliminare

Prima di andare avanti ripetete tre volte, senza chiedervi perché (per ora): «Parla come ami». E ogni giorno, per le prossime due settimane, ripetete tre volte: «Parla come ami».

Benjamin Gardner, ricercatore in psicologia sociale e abitudini sociali presso il King's College di Londra, ha spiegato molto bene che ripetere qualcosa di nuovo ogni giorno per due settimane crea un'abitudine automatica, e vedrete che «Parla come ami» si rivelerà un automatismo magico, salutare e creativo.


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