Pareri, piccoli prestiti e grandi pretese di tutti i tipi
Pubblicato
3 anni fa
Leggi in anteprima alcune pagine del capitolo "Favori" del libro "Col ca**o" di Sarah Knight
Ci tengo a precisare che se hai il tempo, l'energia, il denaro e la voglia di fare un favore a qualcuno, fallo: è segno di grande cortesia. Complimenti, ci stai dentro!
Ma ci tengo anche a precisare che rifiutare un favore a una persona che ami o con cui vivi, ma anche a uno sconosciuto nella hall dell'albergo, non ti rende automaticamente una persona scortese. Anzi, se sei un tipo scortese spero che tu non stia leggendo questo libro, perché io i soldi della gente scortese non li voglio. Gli scortesi possono andare a farsi fottere.
Il fatto è che nessuno, secondo me, riesce a dire sempre di sì. E non è giusto che gli altri, invece, se lo aspettino.
Perciò in questo capitolo spiegherò come dire di no a semplici commissioni e a impegni gravosi sul piano fisico; ai veloci trasferimenti di denaro e ai salvataggi finanziari in grande stile; e ai pareri lavorativi e di ordine privato/privatissimo/fatti i cazzi tuoi.
Analizzeremo le richieste di favori sulle quali c'è tempo di meditare e le pretese che richiedono un'azione immediata e decisa; i casi in cui chi chiede non offre nulla in cambio (perché non ha niente da offrire, perché si è dimenticato, perché è un po' stronzo); e quelli in cui chi domanda spera di poterti risarcire, prima o poi (quando è in ballo un prestito o un investimento), ma ai quali hai il diritto di dire di no se i termini non ti aggradano.
Ultimo, ma non meno importante, parlerò dei favori che ti vengono offerti e che preferiresti non accettare. Perché non tutti vogliono un'altra fetta di torta, Gretchen, e pazienza se è la strafamosa vecchia ricetta di famiglia (a meno che non si tratti di cioccolatini, nel qual caso accetterei volentieri il favore di costruire un nastro trasportatore che parta dal frigorifero e arrivi direttamente alle mie fauci spalancate. Grazie!).
Ehi, mi faresti un favore?
Favori ai quali grazie a questo libro saprete dire di no:
- Montare un mobile IKEA
- Condividere l'auto per andare al lavoro
- Trasportare carichi pesanti che "mi ero dimenticato"
- Dare un passaggio da/per l'aeroporto
- Fare pipì in un bicchierino per truccare un test antidroga
- Portare tu la griglia perché loro non ce l'hanno
- Tenergli le cose perché non ha il coraggio di comprarsi un borsello da uomo
Da: "Ti occuperesti del mio cane per sei settimane mentre sono via a fare hot yoga con la mia nuova compagna?" a: "Puoi finire tu questa presentazione prima della riunione di domani?
Ho i biglietti per la partita... grazie!", ci sono milioni di favori che chiunque potrebbe chiederti, ma le ore della giornata, o il carico che le tue vecchie ossa possono sopportare, hanno un limite.
Aiuto saltuario e d'emergenza? No problem! Stai all'occhio, però, se hai amici, parenti o colleghi che abusano della tua tendenza a fare favori: nessuno ti può obbligare a dire sempre di sì soltanto perché lo hai già detto qualche altra volta.
Meglio, invece, tenere l'ernia sotto controllo, il mercoledì sera libero e i calzini di spugna di ricambio del tuo ragazzo lontani dalla tua borsetta, usando una di queste facilissime risposte idonee alla maggior parte degli scenari-no in cui ti viene chiesto un favore.
"Ahimè, non sono disponibile."
"No puedo, amigo."
"Stavolta non posso aiutarti."
"Ah, mi spiace, questa settimana sono straimpegnata!"
"Nossignore."
O che ne dici dei favori grandi, giganteschi, impegnativi che richiedono grandi, giganteschi, impegnativi sacrifici da parte tua? Tipo... che so... aiutare qualcuno a fare un figlio?*
Donazione di sperma, maternità surrogata e altri tipi di pianificazione familiare assistita
Se qualcuno ti chiede di aiutarlo a fare un figlio o di averlo per lui/lei, è probabile che siate già abbastanza intimi da non considerarla un'eventualità assurda. O, perlomeno, questo potrebbe essere quello che pensa chi te lo chiede.
A ogni modo, è un terreno delicato, e se la richiesta salta fuori all'improvviso come il capezzolo di Janet Jackson all'intervallo del Super Bowl, puoi dire: "Mi lusinga che tu lo chieda proprio a me, ma ho bisogno di tempo per pensarci".
Poi, se decidi che i tuoi girini rimarranno confinati nello stagno o che l'ingresso nelle tue acque è vietato agli estranei, prova a vedere come ti sta una di queste risposte empatiche:
"Ti voglio bene e voglio il tuo bene, ma ci ho riflettuto a lungo e non penso di essere pronto a prendermi una responsabilità del genere".
"Vorrei poter essere io ad aiutarti a mettere su famiglia, ma ci ho pensato a lungo e ho capito che mi sentirei a disagio, per diverse ragioni. Se ti va possiamo parlarne e te lo spiego meglio, ma se preferisci lasciar perdere ti capisco".
Nota: vale all'incirca anche se qualcuno ti chiedesse di assumere la tutela legale dei suoi figli nel caso fosse colpito da una disgrazia. Stranamente nessun amico è andato mai sull'argomento con me, ma come dice il motto della Guardia costiera degli Stati Uniti: Semper paratus!