Papaya fermentata: i benefici
Pubblicato
5 anni fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Scopri le proprietà di questo frutto ricco di antiossidanti e vitamine
Fra i frutti tropicali che sono diventati più noti per le proprietà benefiche c’è la papaya, che viene coltivata in Sud America, Africa e India. Ha un sapore particolarmente dolce, apprezzato ingrediente per dolci al cucchiaio, che viene utilizzato anche in erboristeria, in forma fermentata, per le sue proprietà. Scopriamo i benefici.
Le proprietà della papaya
Questo frutto tropicale dal colore arancione acceso è particolarmente ricco di:
- enzimi (soprattutto papaina, chimopapaina e papaialisoma),
- minerali (i più presenti sono fosforo, calcio e ferro),
- vitamine (in particolar modo, A, C, E, B1, B2 e B3).
Viene indicata come un elisir di lunga vita, soprattutto da quando gli studi hanno messo in evidenza le proprietà antiossidanti e antinvecchiamento, dovuti alla presenza dei nutrienti che aiutano a contrastare l’azione dei radicali liberi, che danneggiando le cellule, causano invecchiamento precoce. I radicali liberi sono infatti favoriti dalla proliferazione degli ossidanti che, rubando un elettrone alle cellule che lo cedono, provocano uno squilibrio che si traduce nella perdita della funzionalità dei tessuti.
La papaya può essere utilizzata tal quale oppure fermentata, per avere ancora maggiori benefici.
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La papaya fermentata: benefici ancora più concentrati
Dalla macinazione del frutto e dalla sua successiva fermentazione si ottiene una polvere che vanta nutrienti in quantità concentrate rispetto a quelle contenute nel frutto fresco. La fermentazione alcolica viene infatti fatta a basse temperature e protratta per circa 10 mesi. Questo processo consente al prodotto finale di essere più concentrato rispetto al frutto fresco.
Grazie alla presenza di questi nutrienti, la papaya fermentata è:
- antiossidante: la capacità di contrastare gli effetti dannosi dei radicali liberi si traduce in una migliore risposta dell’organismo nei confronti dell’invecchiamento precoce (non a caso viene anche definita il frutto del ringiovanimento o anche frutto della vitalità) poiché consente alle cellule di mantenere la loro funzionalità ottimale, così che l’organismo non vada incontro a processi degenerativi. In questo modo svolge anche un ruolo protettivo, soprattutto ad opera dei flavonoidi e dei carotenoidi (quello più presente è il licopene), che sono sostanze che aiutano a mantenere l’apparato cardiovascolare in salute;
- di sostegno all’organismo: è in grado infatti di stimolare il sistema immunitario in due modi. Da un lato, grazie a vitamine come la A e la C supporta le nostre difese e dall’altro, grazie all’effetto alcalinizzante della papaina, aiuta l’organismo a ritrovare il proprio equilibrio acido-base. Quando l’organismo è troppo acido (acidosi) a causa di stress, alimentazione squilibrata, farmaci, inquinamento, fumo e sedentarietà, diventa terreno più fertile per le infiammazioni, che provocano indebolimento del microbioma, in gran parte responsabile delle nostre difese immunitarie. Poiché contiene vitamina A, il frutto è benefico anche per mantenere la funzionalità degli occhi e della vista, quindi aiuta anche in questo senso;
- un aiuto naturale per la digestione: grazie alla presenza degli enzimi che favoriscono la degradazione delle proteine e rendono più semplice il processo digestivo.
Un aiuto per l’Alzheimer?
Negli ultimi anni gli studi sulla papaya fermentata si sono concentrati sui benefici che può avere su coloro che sono affetti da una malattia degenerativa, come Alzheimer e Parkinson. In particolare, viene segnalato uno studio del 2013 condotto dall’Università di Palermo su 40 pazienti, 28 dei quali con Alzheimer allo stadio iniziale e di grado lieve, mentre i restanti 12 non erano affetti da malattia ma comunque tenuti sotto controllo. L’età media dei partecipanti era intorno ai 78 anni.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: mentre a un gruppo non è stato somministrato nulla, l’altro ha assunto papaya fermentata alla dose di 9 grammi al giorno per 6 mesi. Lo scopo dello studio era valutare il possibile ruolo antiossidante di una preparazione di papaya fermentata nel contrastare l’eccessiva produzione di radicali liberi nei pazienti con Alzheimer.
In fase iniziale i pazienti affetti da Alzheimer avevano valori più alti di 8-OhdG, o 8-idrossi-2’-deossiguanosina, uno dei principali prodotti dell'ossidazione del DNA e le cui concentrazioni all’interno della cellula misurano lo stress ossidativo, rispetto ai pazienti senza Alzheimer.
Alla fine della sperimentazione, i valori dell’8-OhdG si sono sensibilmente ridotti nei pazienti trattati con papaya fermentata, mentre non ci sono state modificazioni significative nel gruppo che non era stato trattato con papaya fermentata.
Le conclusioni dello studio hanno portato i ricercatori ad affermare che:
- l’Alzheimer si associa a un aumento dello stress ossidativo,
- la papaya fermentata può essere utile nell’aiutare a contrastare l’eccessiva produzione di radicali liberi presente nei pazienti con Alzheimer, anche se ovviamente sarebbero necessari nuovi studi più approfonditi per poter valutare completamente le potenzialità della papaya fermentata.
Controindicazioni
In genere la papaya fermentata, alle dosi consigliate, non presenta particolari controindicazioni.
Può però interagire con l’assunzione di alcuni farmaci e non è indicata in gravidanza e allattamento. La papaya fermentata è sconsigliata anche nei bambini al di sotto dei 12 anni.