Olio essenziale di origano
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1 anno fa
Allevia cistite e candida e contrasta la diffusione di microrganismi dannosi, che possono indebolire la salute
Conosciute come “origano” ci sono almeno 61 specie e 17 generi appartenenti a sei diverse famiglie botaniche (tra cui Verbenaceae e Lamiaceae o Labiatae) originarie soprattutto del bacino del Mediterraneo.
Il nome Origanum deriva dal greco ὀρίγανος (origanon, oreiganon, origanos o oreiganos) formato dalle due parole “òros” (monte) e “ganào” (io mi compiaccio) - che potrebbe alludere al concetto di “delizia della montagna“ o “bellezza/ornamento della montagna” [1].
Esiste più di una leggenda che racconta l’origine di questa pianta, una delle quali narra che fu Afrodite – dea della bellezza, dell’amore e della “generazione” - a creare l’origano e che lo facesse crescere abbondante nei propri giardini e alle pendici del monte Olimpo (da cui probabile l’origine greca del nome “oros ganos”). Nei tempi antichi l’origano simboleggiava la felicità, ed era usato per combattere la tristezza e portare fortuna [2]. Per questo motivo veniva venerato.
I benefici dell’olio essenziale di origano
Al di là dei suoi usi in cucina, l’origano è considerato un bene vegetale prezioso da oltre 2.500 anni nelle varie medicine popolari di tutto il mondo. E il suo olio essenziale ha dimostrato innumerevoli effetti che spaziano dall’effetto antiossidante, a quello antinfiammatorio e antidiabetico.
Gli oli essenziali in generale sono una miscela di costituenti volatili prodotti da piante e/o erbe aromatiche; degli oltre 3.000 ben riconosciuti, 300 sono riconosciuti sicuri per l’uomo dalla Food and Drug Administration statunitense e hanno ampie applicazioni nella conservazione degli alimenti, negli additivi, nella cosmesi, come soluzioni orali antisettiche, dentifrici, detergenti e deodoranti per ambienti.
Questi prodotti naturali sono di grande interesse come “agenti antimicrobici verdi” sia per il (relativo) basso costo, sia per la biocompatibilità, e il rispetto delle nostre cellule e dell’ambiente.
Tra tutti questi oli essenziali, la maggior parte degli studi fatti negli ultimi anni dalla comunità scientifica si è concentrata proprio sull’olio essenziale di origano e sulla sua attività antimicrobica (antifungina, battericida e antivirale) [3].
L’emergenza moderna: l’antibiotico-resistenza
Perché questo notevole interesse per lo studio dei “materiali vegetali” come fonti di composti da trasformare in nuovi agenti antimicrobici? Perché a causa del fenomeno dell’antibiotico-resistenza [4] si sono sviluppati batteri resistenti agli antibiotici.
Più di 10.000 persone muoiono ogni anno in Italia, ed è un bilancio allarmante che pone la nostra Nazione in cima alla graduatoria dei Paesi dell’Unione Europea con più morti dovuti a questo fenomeno.
Il quadro è decisamente preoccupante: più di un terzo del totale europeo dei morti da antibiotico-resistenza è costituito da italiani. Se, da un lato, l’impiego degli antibiotici - a partire dalla seconda metà del XX secolo - ha rivoluzionato l’approccio al trattamento e alla prevenzione delle malattie infettive (permettendo l’evoluzione della medicina moderna), dall’altro, l’aumentato uso di antibiotici (soprattutto l’utilizzo non appropriato) in medicina umana e veterinaria, in zootecnia e in agricoltura, ha portato a quella “pressione selettiva ambientale” che ha favorito l’emergere, la moltiplicazione e la diffusione dei ceppi resistenti.
Perché i batteri non sono stupidi; sono su questo pianeta da oltre 4 miliardi di anni e, a differenza di noi umani, imparano rapidamente a difendersi dalle minacce ambientali.
La presenza di batteri patogeni resistenti contemporaneamente a più antibiotici (fenomeno che spesso riguarda infezioni correlate all’assistenza sanitaria, che si diffondono all’interno di ospedali e di altre strutture sanitarie) riduce ulteriormente la possibilità di un trattamento efficace, e mette a rischio i nostri parenti e amici soprattutto negli ospedali.
Oggi, l’antibiotico-resistenza è uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale con importanti implicazioni dal punto di vista dell’aumento della morbilità, della mortalità e della possibilità di sviluppo di complicanze e di epidemie. Ecco il motivo di questa ricerca spasmodica alla di “molecole” o composti di molecole funzionanti.
Un alleato naturale contro l’antibiotico resistenza
Da tempo, tra le tante molecole presenti negli oli essenziali, il carvacrolo (fenolo monoterpenico particolarmente presente nell’origano, ma non solo) è emerso per la sua attività ad ampio spettro estesa a funghi, lieviti e batteri patogeni umani; compresi quei microrganismi resistenti ai farmaci e che formano biofilm [5].
I batteri - per proteggersi dai fattori ambientali dannosi - sono in grado di creare strutture multicellulari chiamate biofilm, che consentono loro di sopravvivere a condizioni ambientali difficili: temperature estreme, elevata acidità e alcalinità, grandi concentrazioni di antibiotici [6].
La struttura del biofilm è difficile da rimuovere e favorisce lo sviluppo di batteri patogeni; per questo l’inibizione della formazione di biofilm negli ambienti medici (e di produzione alimentare) è molto importante. Nessun antibiotico è capace di sciogliere il biofilm; ma il carvacrolo dell’origano (come la cinnamaldeide della cannella o l’eugenolo dei chiodi di garofano) sì.
La maggior parte degli studi sul meccanismo d’azione del carvacrolo presente negli oli essenziali di timo e origano, mostrano che il “bersaglio principale” è la membrana citoplasmatica dei batteri; poiché la membrana citoplasmatica svolge un ruolo vitale per le cellule procariotiche (i batteri), la distruzione della membrana può spiegare la morte cellulare.
I risultati di questi studi presi insieme mostrano che il carvacrolo e i suoi derivati hanno proprietà antimicrobiche contro vari tipi di batteri e funghi; anche quelli antibiotico-resistenti [7].
Altri studi hanno riportato l’attività antibatterica dell’olio essenziale di origano e altri composti di origine vegetale in presenza di antibiotici convenzionali, la cui combinazione (sostanze fitochimiche e antibiotici) ha portato alla riduzione della dose minima efficace di antibiotici necessaria per il trattamento; il che può ridurre gli effetti avversi di questi farmaci. Così come potrebbe portare a cercare un trattamento “alternativo” agli antibiotici usando solo oli essenziali. E nella mia esperienza clinica, trovo l’olio essenziale di origano efficace (da solo, o in combinazione con timo e santoreggia, o con lavanda, o ancora con la menta) contro le cistiti recidivanti da Escherichia coli, o nel caso di candida intestinale.
Attenzione a pensare che qualsiasi olio essenziale di origano sia efficace in questo. L’olio essenziale è estremamente volatile, e per aumentare la stabilità fisica dei composti attivi (proteggendoli dalle interazioni con l’esterno per aumentare la bioattività) è stata messa in campo una tecnologia emergente: la micro- e la nano-incapsulazione [8].
A questo scopo sono stati proposti e testati diversi sistemi di “somministrazione farmacologica” (micro- e nano-particelle, micro- e nano-capsule, film o materiali nanocompositi) per incapsulare gli oli essenziali e migliorarne la stabilità e la biodisponibilità, riducendo i loro effetti “tossici” e fornendo – al contempo - un rilascio controllato dell’olio essenziale incapsulato.
Se l’incapsulamento, quindi, è una strategia interessante per aumentare le attività bioattive dell’olio essenziale e fornire proprietà aggiuntive (come quelle “retard” o diffusive) [9], l’olio essenziale agisce più a lungo e più a fondo.
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