Non puoi dare ciò che non possiedi
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4 anni fa
Leggi un estratto da "Dieci segreti per il Successo e l'Armonia" di Wayne Dyer per scoprire come superare i tuoi limiti e realizzare i tuoi sogni
È ovvio che non potete dare ciò che non possedete! È talmente evidente che forse vi state chiedendo perché ho dedicato a questo concetto un intero capitolo.
La ragione è semplice: ho scoperto che la maggioranza delle persone che non conosce la pace interiore e il successo è incapace di padroneggiare questa semplice verità.
Pensate a persone di vostra conoscenza che donano amore in risposta all'energia negativa diretta verso di loro. Non sono molte, vero? Quelle capaci di rispondere con amore a una simile situazione possono farlo perché hanno amore da dare. Sanno che è impossibile dare ciò che non si ha, hanno percorso quel chilometro in più necessario per acquisire ciò che vogliono attirare e contemporaneamente donare.
Se ciò che volete elargire e ricevere sono amore e gioia, ricordate che non potete dare ciò che non possedete, ma che potete modificare la vostra vita cambiando ciò che avete dentro, se solo siete disposti a fare quel pezzo di strada.
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Cambiate ciò che avete dentro
Riflettete sul seguente concetto di realtà interiore.
I vostri pensieri creano la vostra realtà perché determinano il vostro modo di reagire alle situazioni quotidiane. Queste reazioni sono l'energia che avete dentro e che dovete offrire.
Come ogni altra cosa nell'universo, i vostri pensieri sono una forma di energia. Tutto ciò che percepite e sperimentate è il risultato di quello che io chiamo energie di attrazione. A voi ritorna ciò che avete immesso nel mondo. Di conseguenza, quello che avete attirato è quello che avete da donare agli altri.
Energia bassa attira energia bassa. Possiamo identificare come pensieri che producono energia bassa la collera, l'odio, la vergogna, il senso di colpa e la paura. Non solo vi indeboliscono, ma attirano pensieri analoghi!
Sintonizzando i vostri pensieri interiori sulle frequenze più elevate dell'amore, dell'armonia, della gentilezza, della pace e della gioia, attirerete le medesime energie e ne avrete da donare agli altri. Queste frequenze più veloci e più elevate automaticamente vanificheranno e dissiperanno le energie più basse, così come la luce fa scomparire le tenebre.
Amate e rispettate voi stessi
Assumendo un atteggiamento più amorevole verso voi stessi attirerete quantitativi maggiori di energie rapide ed elevate e comincerete a cambiare ciò che avete dentro.
Coltivate una voce interiore e un atteggiamento che sia per voi al cento per cento. Immaginate un aspetto di voi che vi sostiene e vi ama.
Potete programmare un momento della giornata in cui quello sarà il solo pensiero a cui presterete attenzione. Gradatamente, e anche se gli dedicate solo un minuto o due, questo atteggiamento interesserà anche gli altri. Comincerete a ricevere questa energia e alla fine sarete in grado di mandare pensieri di amore e di gioia a tutti e a tutto.
Prendete atto dei pensieri che vanno alla deriva verso la bassa energia del ridicolo, dell'odio o del senso di colpa e, se potete, modificateli immediatamente. Se non ce la fate, amatevi almeno per quello che avete fatto e di cui avete acquistato coscienza.
Tenete sempre a mente il segreto che non si può dare ciò che non si possiede, poi elaborate un programma individuale di amore e rispetto di sé, e create un inventario - il più lungo possibile - delle cose che vi piacerebbe dare.
Una lezione che non smetto mai di apprendere e di mettere in pratica è che l'universo risponde con la stessa energia che noi inviamo.
Se attirate persone che mirano ad approfittarsi di voi, forse è arrivato il momento di riflettere sul vostro comportamento e cercare di capire che cosa fate per attirare i profittatori. Se cedete spesso alla collera, dovete esplorare i pensieri di collera che ospitate dentro di voi.
Se siete consapevoli di un'energia basata sul "Datemi! Datemi! Datemi!" attirerete nella vostra vita ogni sorta di energie fondate sull'esigere. Ve ne accorgerete dal numero di scadenze non rispettate, di principali esigenti, e dalla sensazione di essere una vittima. Inviate all'universo un'energia "Datemi! Datemi! Datemi!", e questo sarà ciò che otterrete in risposta.
Se invece quello che donate è rispetto e amore per sé, tramite l'energia di attrazione l'universo vi restituirà amore e rispetto.
È davvero molto semplice. Non potete dare ciò che non possedete.
Il paradosso del dare
Se volete donare una dozzina di arance al vostro vicino come espressione d'amore, è ovvio che dovete possedere i dodici frutti. Se avete intenzione di regalare una nuova auto ai vostri genitori perché siete loro grati per avervi mantenuto alla facoltà di medicina, è evidente che dovete avere il denaro necessario.
Analogamente, non potete donare amore agli altri se non ne nutrite per voi. Non potete mostrare rispetto agli altri se non rispettate voi stessi. Non potete dare gioia se siete infelici. E ovviamente, è vero il contrario.
Potete dare soltanto quello che avete, e tutto quello che donate ogni giorno proviene dal vostro personale inventario. Se elargite odio, è perché dentro di voi avete immagazzinato odio. Se elargite infelicità, è perché avete una riserva disponibile di infelicità a cui attingere.
Immaginate di spremere un'arancia. Quello che ne ricavate non può che essere succo d'arancia. Questo rimane vero chiunque sia a spremere il frutto, a prescindere dall'ora del giorno, dagli utensili utilizzati e dalle circostanze esterne.
Ciò che esce da noi è ciò che abbiamo dentro. E così per tutti.
Quando qualcuno vi "spreme", esercita una qualche pressione su di voi o avanza una critica, e da voi fuoriescono collera, amarezza, tensione, depressione o ansietà, è a causa di ciò che avete dentro.
Il paradosso sta nel fatto che non potete dare ciò che non possedete perché siete costantemente impegnati a dare ciò che invece possedete.
Se volete inoltrarvi nel reame dell'intento, e servire gli altri, chiedetevi: «Che cosa ho dentro?» e «Perché ho scelto di immagazzinare questo tipo di energie da dare agli altri?».
Trovate il vostro scopo
Con ogni probabilità anelate a sapere qual è il vostro intento nella vita. «Come posso trovare il mio scopo?» è la domanda che mi sono posto spesso. Chi la formula di frequente la elabora aggiungendo: «Sarei più felice se avessi uno scopo, ma qual è il mio?».
La mia risposta è che venite su questa terra senza assolutamente nulla e lascerete il mondo fisico nelle stesse condizioni. Acquisizioni e conquiste non potranno seguirvi. Di conseguenza, la sola cosa da fare è donare la propria vita.
Vedrete con chiarezza il vostro scopo se riuscirete a trovare la maniera di essere sempre al servizio degli altri.
Lo scopo ha a che fare con il servire. Ha che fare con il distogliere l'attenzione da se stessi e dai propri interessi per servire gli altri.
Costruite perché amate costruire, ma anche per rendere felici gli altri. Disegnate perché il vostro cuore vi spinge a farlo, ma i vostri disegni sono al servizio degli altri. Scrivete perché amate esprimere voi stessi in parole, ma queste parole aiuteranno e ispireranno i lettori.
Se ancora non sapete qual è il vostro scopo, non c'è che continuare a cercarlo attraverso le varie fasi della vostra esistenza.
Ci sono molti modelli diversi che descrivono tali fasi. In questo libro, utilizzo i quattro archetipi dell'atleta, del guerriero, dello statista e dello spirito per illustrare brevemente qual è il vostro scopo in ciascuna fase.
Nell'archetipo dell'atleta, l'attenzione è concentrata esclusivamente sul corpo fisico, sul suo aspetto e le sue prestazioni. L'archetipo del guerriero vuole competere, sconfiggere e ricevere il premio. Lo statista si concentra sull'esaudimento dei desideri altrui chiedendosi: «In che modo posso servire?».
Lo stadio finale (il più elevato che conosciamo) è quello dello spirito. In questa fase comprendete che cosa significhi essere in questo mondo, ma non di questo mondo. La parte spirituale di voi sa che né il corpo né il mondo sono il suo esclusivo domicilio. La parte spirituale vi invita a minimizzare le preoccupazioni terrene e a dedicare più energie all'essenza della vita, che è amore e servizio.
A mano a mano che procedete attraverso le quattro fasi archetipe, vi scoprirete a pensare sempre meno al vostro interesse personale e sempre più alla maniera di rendere il mondo un luogo migliore per tutti.
Scoprirete così una grande verità: più si inseguono i propri obiettivi e il proprio interesse, più essi vi eluderanno. Ma quando volgerete il pensiero e la vostra attività al servizio degli altri, obiettivi e interessi personali vi seguiranno ovunque andrete.
Quando avrete imparato a spostare completamente l'attenzione sugli altri, sembrerà che le forze universali cospirino tutte per offrirvi ciò che in precedenza avete inseguito per voi stessi. E allora, poiché non siete più attaccati a esse, fluiranno liberamente fuori e dentro la vostra vita.
In sostanza, vi esorto a smettere di prendere la vostra vita in modo troppo personale.
Potete mettere termine alle sofferenze ricordando a voi stessi che nell'universo nulla è personale. Ovviamente, vi è stato insegnato il contrario, ma è solo un'illusione. Domate il vostro ego, e rinunciate a prendere tutto sul piano personale.
Tenete a mente queste riflessioni, soprattutto quando vi sentite smarriti o insicuri del vostro scopo: «Il mio scopo è dare. Distoglierò i pensieri da me e dedicherò le prossime ore a cercare la maniera di servire qualunque creatura di questo mondo in pericolo». Questa meditazione vi permetterà di rammentare che poco importa cosa fate, a condizione che siate in grado di dare.
Per poter dare pienamente, essere al servizio e in ultimo acquisire coscienza del vostro scopo, dovete essere capaci di dire: «Sì» quando vi chiedete: «Possiedo realmente quello che desidero elargire?».
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