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Noi Homo sapiens siamo carnivori o erbivori?

Pubblicato 4 anni fa

C’è chi sostiene che, poiché le nostre abitudini alimentari erano quelle proprie di una popolazione di “cacciatori”, dovremmo cibarci di carne. Ma c’è anche chi dice che il nostro cibo di base sono i semi e la frutta, perché eravamo “raccoglitori”. Per altri, invece, saremmo semplicemente onnivori per natura, e questo è il motivo per il quale possiamo mangiare di tutto – e così via.

Tuttavia, prima di fare distinzioni di questo genere – prima, cioè, di poterci definire “carnivori” o “erbivori” – vorrei parlare di quale dovrebbe essere il nostro tipo di alimentazione, l’alimentazione adatta a individui della specie chiamata Homo sapiens, in base a semplici osservazioni empiriche.

Indice dei contenuti:

La mia esperienza personale

Da anni sono un “erbivoro” convinto.

Precedentemente ero stato un quasi-vegetarianista, poiché ammettevo latticini e uova nella mia dieta personale. Con qualche molto sporadico strappo per la carne (che però non consumavo pressoché mai, perché non mi piaceva il suo odore) e per un po’ di pesce (ma per il solo piacere del palato, non per gli omega-3). Mangiavo verdure cotte e crude, oltre alla frutta (ma anche qui per puro piacere, non per la vitamina C).

Da bambino non avevo mai mangiato verdure crude, perché mia madre non usava prepararci insalate alla maniera occidentale, e mangiavo frutta soltanto all’occasione e in stagione, cogliendola se mi capitava direttamente dagli alberi.

Bevevo poco, applicando una regola salutare personale.  Da quando sono diventato “erbivoro” a tutti gli effetti, ovvero vegano, cerco di bere ancora meno per mantenermi in buona salute secondo quelli che potrei chiamare i “dettami della nonna”.

Mangio il mio piatto principale, composto normalmente di cereali ben cotti (o addirittura ben bruciacchiati), dando la preferenza al riso e ad altri cereali in chicchi, e un po’ di verdure (anch’esse ben cotte e bruciacchiate, quasi mai crude, per rispettare la buona abitudine culinaria delle nonne: “il pane va con il companatico”).

Rendo i miei piatti assai gustosi condendoli con sale integrale (di preferenza marino, non rosa), salsa di soia, miso, accompagnandoli talora con una focaccia, che mi piace ben cotta (specialmente il bordo carbonizzato).

Perché sono vegano?

Perché sono diventato vegano, ossia “erbivoro”? Vedere la carcassa di un animale ucciso non mi piace, anzi mi addolora (l’unico animale che uccido volentieri, quantunque mi rincresca ammetterlo, è la zanzara).

C’entra forse la polemica sulla vivisezione? O magari il perché sta nella convinzione che la dieta vegana sia più salutare? Penso di sì in entrambi i casi; ma non è esattamente per queste ragioni che ho cambiato modo di pensare.

Semplicemente, ho scelto il veganismo dopo aver letto un articolo su una rivista macrobiotica in cui un Maestro giapponese diceva che noi tutti siamo animali dal sangue rosso, per cui cibarci di animali che hanno anch’essi il sangue rosso (quali il vitello, o il maiale) è un grave errore – e, così facendo, andiamo contro una legge di Natura.

Questa “semplice” frase, naturalmente a saperla intendere, rappresentava un messaggio chiaro. Fu il concetto che trovai espresso in essa a fornire una risposta al mio interrogativo: “come possiamo nutrirci per ottenere benessere fisico e mentale?” Mi rivelò una legge fondamentale, eppure talmente semplice che, per la sua stessa ovvietà, non mi si era mai presentata prima alla mente.

L'equilibrio yin-yang

All’epoca, essendo abbastanza versato nella conoscenza della Medicina Tradizionale Cinese e praticando il regime alimentare macrobiotico, preparavo i miei piatti applicando “tranquillamente” i principi dello Yang e dello Yin per armonizzare le vivande fra loro. Le equivalenze erano semplici: cibo buono = buona salute; cibo cattivo = malattia.


Una buona salute fisica e mentale non dipende solo dalla qualità del nutrimento, ma può dipendere anche dall’equilibrio di Yang e Yin.


I prodotti del regno animale sono Yang perché forniscono calore, mentre i prodotti del regno vegetale sono Yin in quanto rinfrescanti. Perciò si mangia la bistecca di manzo (Yang) accompagnata di preferenza da un contorno d’insalata (Yin), o il formaggio stagionato (dunque salato, Yang) con marmellata di mele (che è dolce, Yin), e così via – mi spiace non poter elencare qui tutti gli ingredienti Yang e Yin, che sono infiniti.

Il pomodoro (vegetale, quindi Yin) non si addice alla dieta di un infermo (poiché anche la malattia è Yin). Se la persona in questione è forte e in buona salute (Yang) può invece cibarsene tranquillamente.

Per fare un esempio molto facile, adatto a capire il meccanismo dello Yang e dello Yin, immaginiamo di prendere una lampadina: per accenderla dobbiamo unire le polarità positiva e negativa. Se le polarità che vengono a contatto sono identiche (positiva + positiva, o negativa + negativa) e non opposte, la lampada rimarrà spenta, non si accenderà.

Se mangio carne, va bene abbinarla alla verdura. Ma associare la carne rossa (Yang) con la verdura (Yin) non è sufficiente a garantire armonia nel mio microcosmo, poiché chi mangia quei cibi sono io stesso, un animale a sangue rosso (Yang).

Fu proprio dall’istante di quella illuminazione che, senza il minimo indugio, decisi di impegnare ogni sforzo nel diventare un animale totalmente “erbivoro”.

E il rispetto delle verdure?

Sopprimere violentemente la vita di un animale innocente non è certamente una buona azione.

Eppure non possiamo dimenticare che anche la verdura vorrebbe essere lasciata crescere fino alla fine della sua stagione, in modo da poter godere ancora del sole e della pioggia fino al termine dei suoi giorni di vita vegetale. Purtroppo, però, noi la sradichiamo, o la tagliamo, intenzionati di norma a ricavare da essa le vitamine, il ferro, il magnesio etc. di cui pensiamo di aver bisogno.


Se non c’è cibo, non ci può essere vita.


Sono una creatura eterotrofa, e per sopravvivere devo mangiare qualcosa che mi fornisca energia. Ma dovrei scegliere gli alimenti che accendano il mio motore (la lampadina) creando il minor attrito possibile con le mie componenti costitutive. A questo punto, la scelta obbligata è quella di diventare integralmente un “erbivoro”. È la mia opzione naturale.

In casi di anemia da carenza di ferro, un po’ di carne di cavallo potrebbe andare bene per sentirsi rinfrancati e più carichi di energia, benché la medesima patologia si possa contrastare egregiamente anche con una dieta da “erbivoro”.

L'equilibrio yin-yang nella pratica

Ma come potrebbero praticare una dieta simile popolazioni come quella degli eschimesi che, abitando le regioni artiche, faticherebbero non poco ad approvvigionarsi di cibi vegetali? Dal momento che i loro alimenti basilari sono forniti quasi esclusivamente dal mondo animale, compresi i pesci, stanno forse andando contro le leggi di Natura?

Per evitare attrito tra i loro organismi e gli alimenti di cui usano nutrirsi (sostanzialmente Yang), sono soliti mangiarli crudi: questo perché, non cuocendoli, mantengono i loro cibi “freddi” (Yin).

Qualcuno sarebbe peraltro capace di obiettare che ciò è inevitabile, poiché in quell’ambiente non è possibile trovare legna da ardere; oppure potrebbe dire che, data l’assenza di limoni e frutti ricchi di vitamine, per non distruggere queste e altre sostanze nutritive evitano studiatamente di cuocere i loro cibi per poterne trarre il massimo fabbisogno. Ma a essere veramente importante non è il motivo per cui non cuociono la carne o il pesce di cui si nutrono, bensì il fatto che carne o pesce debbano mantenersi “freddi” (debbano, cioè, essere mangiati crudi) per non andare contro Natura.

Mangiare l’insalata fresca durante la calura estiva rappresenta una combinazione naturale perfetta. Ma mangiarla nel pieno dei rigori invernali? Secondo la mia diretta esperienza, e le conoscenze empiriche che ne ho tratto, non è armonioso.

L’uovo fresco di gallina da bere crudo è un cibo molto energetico, perché è facile da digerire e conserva intatte le sue sostanze nutritive. Ma che dire dell’uovo bollito? L’effetto è completamente diverso. Ci saranno pure dei motivi in più per preferire il primo al secondo, oltre alle ragioni ovvie (digeribilità e presenza di nutrienti).


Confucio dice: l’uomo felice è colui che sa vivere in armonia con la natura.


Dio nella Bibbia assegna all’uomo quale cibo i semi delle piante: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e ogni albero che produce seme. Questo sarà il vostro nutrimento”.

Gesù ha sfamato quattromila fedeli con sette pani e pochi pesci. Il pane si ricava dal grano, per cui direi che la sua scelta principale è ricaduta sull’alimento adatto a una creatura erbivora. Ma perché vi avrebbe associato i pesci e non, ad esempio, un agnello? La costituzione degli animali acquatici è diversa dalla nostra; il loro sangue è rosso-verde. Gli animali terrestri – e dunque anche l’Homo sapiens – sono strutturalmente molto simili a noi: nelle nostre vene circola il medesimo sangue rosso-rosso. Due simili non vanno d’accordo. La “scelta alimentare” di Gesù è in perfetta sintonia con la Natura.

Se ci pensiamo bene, anche il leone è erbivoro, poiché cattura solo gli animali che mangiano erbe e foglie. “Istintivamente”, non mangerà mai carne di altri carnivori.

Consigli per chi non vuole rinunciare alla carne

Io sono vegano (“erbivoro”), e perciò – per avere più energia (calore) dai cibi vegetali li cuocio a lungo, al punto di bruciacchiarli.

Mangiare il bordo della focaccia carbonizzato, oltre a darmi un certo gusto, nasce dal mio istinto di voler essere in armonia con la Natura; un istinto che ho ereditato da mia madre e dai miei nonni, i quali pure facevano così, anche senza avere alcuna competenza di scienza alimentare. Facevamo a gara per mangiare anche l’ultimo residuo di riso annerito e bruciacchiato che incrostava il fondo della pentola.

Ma voglio anche aggiungere che questa pratica alimentare nasce da un gusto e da un’idea basati sulla pura esperienza personale, e non voglio dire che sia la miglior cosa da fare.

Ma nel caso in cui l’Homo sapiens non voglia (o non possa) rinunciare alla carne, per motivi basati su presunte necessità fisiologiche o per mera golosità, che cosa fare per non incorrere in una violazione della legge di equilibrio universale? È sufficiente rifarci alla pratica empirica, quella che abbiamo appreso dalle nostre nonne.

Una delle pietanze a base di carne che meglio armonizzano i principi opposti e complementari della Natura è lo spezzatino:

  • si soffrigge la carne con parecchia verdura (fondamentalmente cipolla, carota e sedano, più altre verdure a piacere);
  • se viene soffritto con il burro, il quantitativo di verdure dev’essere abbondantissimo; se invece si utilizza l’olio, può bastarne di meno;
  • gli ingredienti vanno cotti a fuoco lento per una giornata intera: la lentezza è passiva (Yin), mentre la rapidità è attiva (Yang);
  • lo spezzatino va cucinato in un recipiente di terracotta, aggiungendo acqua e gusti a piacere (sale, pepe, alloro, rosmarino etc.);
  • è meglio cuocere lo spezzatino sul fornello di una stufa a legna: il legname è un prodotto vegetale, dunque Yin).

In questo modo, l’anima della verdura (Yin) entra nel corpo della carne (Yang).

La nonna poteva non essere a conoscenza dell’esistenza dei principi dello Yin e dello Yang, ma sapeva comunque equilibrare le energie alla sua maniera.

Per approfondire puoi leggere...


Ultimi commenti su Noi Homo sapiens siamo carnivori o erbivori?

Recensioni dei clienti

Mattia D.

Recensione del 09/01/2025

Valutazione: 4 / 5

Data di acquisto: 09/01/2025

La risposta alla domanda per me è piuttosto semplice: siamo onnivori. E in quanto tali, dobbiamo nutrire il nostro corpo con una dieta variegata, equilibrata e il più possibile sana. Tanto di cappello, ammirazione sincera, a chi riesce a essere vegano. Lo rispetto moltissimo, ma anche se in minima parte (molto minima) mangio prodotti animali. Negli anni ho ridotto sensibilmente la quantità, ma credo che per essere sani e in salute sia necessario non privarsi degli alimenti, bensì sceglierli e dosarli.

Baristo T.

Recensione del 25/10/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 25/10/2024

Io continuo a credere che bisogna mangiare di tutto e non esagerare, in più sarebbe meglio mangiare quel che il pianeta ci dà nelle nostre zone di origine perché il fabbisogno dipende anche e soprattutto dal clima in cui si vive. Il vero problema di oggi è che si mangia troppo in alcune parti del mondo e non ce n'è il altre. Se si muore di fame di sicuro non interessa se il cibo è cotto yin o yang! Poi, de gustibus...

Gilia M.

Recensione del 08/10/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 08/10/2024

Il dottor Yagisawa sa sicuramente di cosa sta parlando e adotta il suo punto di vista. Ad oggi penso che l'essere umano sia onnivoro, mentre cannibale lo è sempre stato in caso di necessità, solo che non lo si dice per chissà quale pudore. E' vero che abbiamo iniziato il nostro percorso come raccoglitori di frutti selvatici e via via ci siamo specializzati, ma se dobbiamo veramente andare fino in fondo e la vita in generale è nata dal mare allora dovremmo mangiare tutti pesce! La realtà è che l'essere umano trasforma tutto quel che usa e, allo stato attuale, stiamo ricercando il naturale proprio perché lo abbiamo denaturalizzato e quindi si ritorna al "moderno raccoglitore di frutti". Credo non esista specie più contraddittoria della nostra, o forse è solo perché abbiamo troppo di tutto.

Luca V.

Recensione del 01/09/2023

Valutazione: 3 / 5

Data di acquisto: 01/09/2023

Articolo lungo, pieno e denso: lo stile è molto scorrevole ed è tipico di quello delle pubblicazioni macrobiotiche di fine ani 1970. I consigli sono ottimi, specie perchè sono molti e per differenti scelte di vita. C'è una contraddizione, purtroppo: richiamare questi contenuti al taoismo in modo implicito va bene, ma accostarli in modo esplicito a Confucio provoca confusione.

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