Mindfulness per arricchire l'interazione coi figli adolescenti
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2 anni fa
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Non è soltanto uno slogan incoraggiante. È scienza. La ricerca, infatti, suggerisce come la pratica della mindfulness possa aiutare le mamme e i papà alle prese con l’adolescenza dei propri figli a navigare meglio questa fase così intensa e complessa della loro crescita.
L’essere genitori è un viaggio unico, appassionante e destabilizzante al tempo stesso, che, indipendentemente dall’età dei nostri ragazzi, ci inonda di volta in volta di amore, preoccupazione, rabbia o tenerezza. Tuttavia, quando il treno della vita dei nostri figli raggiunge la stazione dei 12 anni — e di lì in avanti per un decennio circa — il percorso rischia di farsi particolarmente accidentato.
Cosa accade in adolescenza: biologia e relazioni
Le ragioni sono sia di natura biologica che sociale. L’adolescenza è un vero e proprio momento di rivoluzione. La morfologia del cervello cambia a causa di un fenomeno che prende il nome di "potatura sinaptica".
Esiste, inoltre, una discrepanza maturativa tra il sistema limbico, che governa le emozioni, e la corteccia prefrontale che è implicata nel controllo dell’impulsività e che assume la sua architettura definitiva soltanto in un secondo momento. Questo disallineamento fa sì che i teenager siano più propensi a infilarsi in situazioni pericolose, tanto che questi anni sono anche definiti come il risk period.
Per lo stesso motivo, però, gli adolescenti sono naturalmente flessibili e in grado di adattarsi prontamente alle richieste dell’ambiente. A livello sociale, sentono il bisogno di trovare una propria identità, attivando una ricerca a volte esasperata di modelli in cui identificarsi, un vero e proprio “turismo psicologico”, come lo definisce Erikson.
Questo processo viaggia di pari passo con il desiderio di confronto e appartenenza, cui si accompagna il bisogno di intimità affettiva e di condivisione di esperienze.
Le contraddizioni, come si vede, sono numerose e tante le sollecitazioni che ne derivano per i genitori: la conflittualità in casa, quei “no, non mi va” ripetuti a oltranza, gli occhi che si alzano al cielo pieni di insofferenza, le porte che si sbattono, le stanze che si chiudono, i muri spessi di incomunicabilità che si erigono. Vediamo i nostri ragazzi diventare qualcuno che non riconosciamo più. Sembra che ci sfuggano di mano.
Mindfulness in famiglia
Ma in che modo la pratica della consapevolezza può aiutare i genitori a tenere testa a queste trasformazioni profonde? Come può supportarci a viverle in serenità, anzi, a fare in modo che esse diventino un’occasione per approfondire e migliorare la qualità della relazione con i nostri figli e, di conseguenza, della relazione dei nostri figli con se stessi?
La risposta in breve è: coltivando la mindfulness e applicandone i principi nel rapporto con loro.
La mindfulness è uno stato di coscienza che alleniamo sul cuscino da meditazione, caratterizzato dall’osservazione attenta e non giudicante della realtà per come questa ci si presenta istante per istante. Questo atteggiamento risvegliato e amorevole, che acquisiamo grazie alle nostre sessioni di pratica (dalla meditazione seduta, alla meditazione camminata, allo yoga), può essere poi trasposto nella sfera dei rapporti interpersonali, a partire da quello con i nostri figli.
Le mamme e papà mindful:
● utilizzano gli scambi con i propri ragazzi per rallentare, prestare attenzione a se stessi e alle proprie reazioni;
● in questo fare spazio (che può significare, a seconda dei casi, contare fino a 10 o a 100, fare tre respiri consapevoli o prendersi un’ora al parco) imparano a scegliere come agire, piuttosto che scivolare nei propri consolidati automatismi;
● guardano i propri ragazzi come se non li conoscessero, con curiosità e mente aperta;
● li ascoltano con attenzione e presenza;
● intravedono la luce che vuole brillare in loro, talvolta sotto strati e strati di atteggiamenti sgradevoli, e si sintonizzano su di essa.
Errori utili
Soprattutto, mamma e papà mindful hanno un atteggiamento non giudicante a partire da sé e dalle loro défaillance. Sanno che sbagliare è umano e che la perfezione — come genitori, figli, persone che si muovono per il mondo — è una chimera irraggiungibile. Utilizzano gli errori, sia i propri che quelli dei propri ragazzi, come occasioni di crescita. Questo atteggiamento compassionevole stempera l’ansia da prestazione in casa, insegna più di mille parole il valore dell’accoglienza profonda di ciò che si è, ed è un potenziatore di benessere psicologico per tutti.
Talvolta mamma e papà mindful possono invitare i ragazzi a prendere parte alle loro sessioni di pratica: anche una piccola meditazione sul respiro di pochi minuti o una breve sequenza di yoga realizzata insieme possono fare la differenza. In questa ottica, il protocollo di mindfulness “Il Fiore Dentro”, studiato appositamente per i ragazzi, può essere un valido strumento di aiuto e fornire un ricco repertorio di pratiche meditative cui genitori desiderosi di sperimentarsi in questo senso possono attingere.