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Megalitismo e giganti: il celato anello mancante dell'evoluzione umana

Pubblicato 3 anni fa

Leggi un estratto da "Culto" di Riccardo Tristano Tuis

«Dagli sconfinati territori delle Americhe al bacino del Mediterraneo, dal cuore dell'Asia all'Oceania, fino all'estremo artico i giganti hanno lasciato traccia della loro esistenza prima della loro misteriosa scomparsa».

Il "gigantismo" di molti siti megalitici non è mai stato realmente spiegato dall'archeologia, specie nel delucidare in maniera credibile e comprovabile come siano riusciti uomini di 5000 o 10.000 anni fa a costruire opere di siffatta imponenza. Eppure, nonostante le deboli spiegazioni accademiche un nuovo paradigma sta fiorendo nella rigida comunità scientifica e al di fuori di essa, gettando maggior luce su ampie zone d'ombra.

Questo nuovo paradigma, almeno per noi generazioni educate al dogma precedente, è in realtà vecchio quanto il mondo e corrisponde alle antiche tradizioni dell'intero globo.

Dagli sconfinati territori delle Americhe al bacino del Mediterraneo, dal cuore dell'Asia all'Oceania fino all'estremo artico, i giganti hanno lasciato traccia della loro esistenza prima della loro misteriosa scomparsa, ma il loro pool genetico sembra a volte ripresentarsi fino ai giorni nostri palesando come i giganti non siano frutto d'invenzioni storiche, come ci vorrebbe far credere quella scienza asservita ai poteri forti (Fig. 10).

A quanto sembra, troviamo esseri umani di alta statura nella penisola italica fin dall'antichità, ad esempio gli Etruschi, parte del Popolo del Mare conosciuto anche come Tirrenni, provenivano presumibilmente da uno stesso gruppo del Neolitico ove vi erano anche i Rinaldoniani.

Entrambi, tra le loro élite, presentavano persone di altezza cospicua, le cui ossa trovate in Umbria in un sepolcro etrusco erano di 2,2 metri, ma questo non significa che non ci fossero individui ben più alti visto che le ossa "anomale" per la narrazione ufficiale tendono a sparire o a non venire dichiarate. Persone di alta statura si sono trovate in sepolcri etruschi e rinaldoniani e anche in aree come la Calabria, toccata dai Minoici e Micenei, e la Sardegna.

Rinaldoniani ed Etruschi presentavano una civiltà matrilocale incentrata su un culto della dea. I primi, nella loro civilizzazione nel Centro Italia avvenuta nel 4000 a.C, hanno lasciato degli imponenti megaliti nel sito preistorico di Poggio Rota in cui è stata accertata la loro funzione di osservatorio astronomico e relativo al culto astrale.

Se nella nostra penisola sono oramai rimaste poche le vestigia di questo lontano passato, ciò non è accaduto nelle Americhe, la cui urbanizzazione ma soprattutto insabbiamento è iniziato solo nell'Ottocento e fortunatamente non è stato ancora completato a causa del numero esorbitante di siti di tumuli sparsi nel vasto territorio nordamericano.

La cultura dei giganti, anche se in questo caso il termine più corretto è di "popolo di alta statura", che costruirono i tumuli nel Nord America, aveva una sviluppatissima conoscenza di astronomia, estrazione mineraria, rotte commerciali, ecc. Tali popoli costruivano dighe, acquedotti sotterranei e fognature nelle loro città. L'insediamento di queste culture poteva raggiungere fino a cinquanta acri.

Nell'area del Mississipi Valley e della costa orientale Statunitense sono state posizionate sotto i segni celesti dello Scorpione e del Sagittario con la dominazione di Marte e Giove. Nella cosiddetta Valle dei giganti in West Virginia sono stati scoperti cinquanta tumuli funerari in cui furono ritrovati scheletri di individui alti oltre i due metri.

Mummie di individui di alta statura e dai capelli biondi, castani e rossi sono state trovate nelle caverne, mentre delle mummie recuperate in Florida sono stati fatti test del dna, rilevando genomi dell'aplogruppo x, marcatore presente in determinate popolazioni europee, del Vicino Oriente, americane, nordafricane e del Corno d'Africa, possibili superstiti della civiltà d'Atlantide e civilizzatori postdiluviani. In diversi siti le sepulture sono datate 7500 anni fa fino a raggiungere i 16.000 e 30.000 anni fa. Nelle Americhe si sono trovati moltissimi crani allungati sia mummificati sia provenienti da normali sepolture.

Segnaliamo la leggenda dei giganti dai capelli rossi della Lovelock Cave. Questa è una grotta nel Nevada che presumibilmente conteneva i resti di giganti dai capelli rossi. La storia narra che i Paiutes, una tribù di nativi che abitavano la zona, erano in guerra con questi giganti. Secondo la leggenda, alcuni di questi sarebbero stati alti fino a tre metri e mezzo circa e cannibalizzavano i Nativi americani.

In Nevada, precisamente a Fallon, si sono ritrovati giganti Ainu caucasici con capelli rossi e occhi azzurri mummificati da guano di pipistrello. Ne Le stirpi degli Illuminati abbiamo approfondito come questa specifica genetica si ritrova costantemente nella classe di comando di numerosi imperi e regni: ancora adesso le famiglie più potenti del mondo presentano questi tratti genetici mentre la loro altezza può considerarsi appena sopra la media.


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