Mantenere gli impegni
Pubblicato
3 anni fa
Leggi un estratto da "Le 7 Regole per un Matrimonio di Successo"
Un dono che ci è stato dato è il nostro libero arbitrio. Questa è la nostra capacità di scegliere liberamente i nostri obiettivi e agire in maniera autodeterminante.
Il vostro scopo e il vostro sistema di valori sono le vostre decisioni più importanti, semplicemente perché governano ogni altra scelta. Una volta che avrete preso queste decisioni essenziali, il segreto è vivere con integrità in modo da attenervi a esse.
Questo richiede forza di volontà e disciplina. Spesso dovrete scontrarvi con forze estremamente potenti, tra cui il già citato radicatissimo copione culturale che vi ha derubato della vostra vera identità. E che sottrae alle persone la consapevolezza dell'esistenza delle 4 doti che, se sfruttate al meglio, aumentano le capacità, la libertà, la felicità, il potere produttivo degli individui. Il potere di diventare la forza creativa della propria esistenza. Ed ecco perché il libero arbitrio diventa l'essenza della terza regola.
I nostri 4 doni umani ci aiutano in questo. Più usiamo questi doni, maggiore è la nostra capacità di diventare noi stessi la forza creativa della nostra vita.
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Come potete diventare la forza creativa della vostra vita?
La chiave sta nell'interrelazione sinergica tra tutte e 4 le doti umane:
- autoconsapevolezza, cioè la capacità di distaccarsi dalla propria esistenza, dal proprio stato d'animo, dai propri sentimenti e pensieri e osservarli dall'esterno;
- coscienza, cioè la possibilità di immaginare una risposta diversa secondo modalità nuove;
- immaginazione, cioè la possibilità di reinventarsi completamente;
- libero arbitrio, cioè la capacità di agire in base alle altre tre doti.
La loro sinergia ci aiuta sicuramente a mettere in ordine le priorità. Ma cosa significa in termini di relazione?
Nell'ambito delle relazioni umane, quelle che contano di più, nella vita di ciascuno di noi, sono le relazioni familiari.
Chiunque ascolti i racconti di una persona sul letto di morte sa che l'unica cosa di cui desidera parlare è l'affetto dei suoi cari. E il legame più vitale è quello con il partner. È la relazione chiave a cui dare la priorità. È una priorità assoluta.
Esercitate le vostre libertà
È vostra libera decisione stabilire come prioritario il rapporto più importante della vostra vita. Questo sembra molto semplice, ma è spesso una vera e propria sfida. La seguente storia mostra cosa succede se non usiamo la nostra libertà.
Spesso, durante le mie lezioni, chiedo alle persone del pubblico: «Quanti di voi sanno suonare il piano?». Di solito il 5-10%. A quel punto continuo: «Quanti sanno suonarlo bene?». L' 1-2%. Poi chiedo: «Quanti hanno iniziato a prendere lezioni e poi hanno mollato?». Al che, di solito, ad alzare la mano è almeno un terzo dei presenti, se non la metà. E io replico: «Io ero uno di voi. Andavo a casa del mio insegnante di piano e, non appena uscivo da lì, lanciavo il manuale tra i cespugli. Poi, la settimana dopo, andavo a recuperarlo un attimo prima della lezione. Alla fine il maestro disse ai miei genitori che stavano sprecando il loro denaro, perché al pianoforte preferivo di gran lunga giocare e l'unico tempo che dedicavo a esercitarmi era quello della lezione, dunque non sarei mai migliorato. Risultato di quel comportamento? Non ho la libertà di suonare il piano».
Questa storia mostra che la libertà richiede pratica!
Naturalmente, ci sono libertà molto più preziose che suonare il pianoforte.
Che dire della libertà di chiedere perdono? E della libertà di perdonare? O della libertà di perdonare senza che l'altro ce lo chieda? Della libertà di non essere calpestati? Della libertà di creare una sinergia tra le 4 peculiari doti umane, per diventare la forza creativa della vostra vita? Della libertà di reinventare la vostra esistenza?
Vedete, sono libertà ben più rare, ma tutte richiedono esercizio - proprio come le lezioni di piano - e un'attenzione costante al loro utilizzo in modo regolare.
Le fondamenta della gioia e della felicità
Anche avere relazioni felici richiede pratica. A volte è estenuante e talvolta ci richiede sacrifici, tuttavia è la base della gioia e della felicità. Non deve necessariamente essere divertente, ma porta dritto alla gioia e felicità.
Cosa significa esattamente mantenere relazioni con gli altri? Significa che prendiamo gli altri più sul serio di noi stessi, che stiamo attenti ai bisogni degli altri al di là dei nostri. Questo ci aiuta ad avere la prospettiva per cambiare e cambiare il mondo attraverso gli occhi anche degli altri.
La chiave di tutto questo è creare lo spazio tra lo stimolo e la risposta e utilizzarlo regolarmente e attivamente. I nostri 4 doni umani ci aiutano in questo.
- Fermatevi ancora e ancora. Entrate in voi stessi. Approfittate della consapevolezza di voi stessi e prestate attenzione a come di solito reagite a determinate situazioni.
- Chiedete alla vostra coscienza se questa reazione in realtà corrisponde ai vostri valori interni più profondi.
- Usate la vostra immaginazione per ottenere la reazione ideale da mostrare in dettaglio.
- Mobilitate il vostro libero arbitrio e impostate la reazione desiderata coerentemente all'atto.
Come già accennato: ciò richiede pratica, sforzo e talvolta sacrificio. Ma è così che imparate a essere più amichevoli e più empatici. E per me, questa è la base per relazioni forti e felici.
Al polso indosso un braccialetto su cui è incisa la nostra mission statement familiare. È scritta in una sorta di codice, ma fondamentalmente il senso è questo: "Serviamo Dio mettendoci al servizio degli altri".
Il concetto è che mettersi al servizio del prossimo è l'essenza reale della nostra vita. A volte non è facile, e spesso richiede dei sacrifici, ma è il fondamento della nostra gioia e felicità.
Coltivare le relazioni familiari significa mettere i nostri cari al di sopra di noi stessi; quando ci mettiamo al servizio degli altri anziché del nostro io, e quando impariamo a vedere il mondo con i loro occhi anziché con i nostri, sviluppiamo la capacità di utilizzare lo spazio tra lo stimolo e la risposta.
Tutto questo significa che dobbiamo fare una pausa, fermarci, poi fare un'altra pausa, entrare nella nostra testa e acquisire la consapevolezza delle nostre tendenze, immaginare e usare la coscienza per poter elaborare una risposta migliore. E poi agire in base a essa.
Questo richiede molto esercizio, proprio come suonare il piano. Così facendo, ci esercitiamo a essere più gentili, sensibili, empatici e sinergici. E queste, ne sono fermamente convinto, sono le fondamenta della gioia e della felicità.
Excursus: le 7 conseguenze del divorzio
Tempo fa ho scritto la prefazione al libro Thinking Divorce? Think again, di Lorie Fowlke.
È stata un'esperienza molto interessante: Lorie è un avvocato divorzista e dedica gran parte del suo tempo a matrimoni e nuclei familiari. E ammette che esistono momenti in cui è probabilmente necessario riflettere sulla possibilità di separarsi dal partner, ma sarebbe auspicabile ripensarci e considerare il divorzio come l'ultima spiaggia.
Cosi, propone ai suoi clienti di modificare il loro focus e di usare la loro energia, le loro risorse, la loro creatività e i loro sforzi nell'intento di salvare il loro matrimonio. E, a questo proposito, cita sempre le 7 conseguenze del divorzio:
- Si dà fondo alle proprie risorse. Il processo di divorzio è un autentico salasso finanziario. Nella gara a chi si aggiudica di più bisogna continuare a pagare le bollette, lo stipendio dell'avvocato e le spese processuali.
- Si inizia una nuova vita a metà. Il divorzio limita lo stile di vita. Un nucleo familiare non può dividersi in due mantenendo le stesse entrate. I bambini hanno due case. Alle banche non interessa che abbiate divorziato; i debiti non scompaiono magicamente nel nulla.
- Dolore e disperazione. Il divorzio comporta una devastazione emotiva, oggi o domani. C'è il dolore che porta alla separazione, l'agonia del processo e la disperazione prolungata delle vacanze, delle tradizioni e degli eventi familiari, che subiscono inevitabili modifiche. Senza contare il relativo processo di elaborazione, che può essere doloroso a sua volta.
- Impatto negativo sulla produttività. Il divorzio influisce negativamente sul vostro lavoro. E su ogni parte della vostra vita. Perdete il vostro focus e la vostra produttività si riduce. Tutti i genitori devono andare a lavorare.
- Senso di colpa. "È colpa mia?". Il divorzio traumatizza i bambini e voi, che vi sentite in colpa per il loro dolore e la perdita della loro innocenza. I comportamenti dei bambini rispecchiano quelli dei genitori. La maggior parte dei divorzi implica una qualche forma di conflitto.
- Il mito della libertà. Il divorzio complica inevitabilmente la vita. È raro che spazzi via del tutto il vostro partner, se ci sono dei figli di mezzo. E iniziare una nuova relazione con un bagaglio di questo tipo è molto complesso.
- Dove sono finiti tutti i genitori? Il divorzio danneggia la società. I conflitti irrisolti passano alle generazioni successive. I genitori in crisi non fanno volontariato. Le decisioni individualiste distruggono le comunità.
La Fowlke prosegue raccontando di come ha assistito, caso dopo caso, al verificarsi di queste 7 conseguenze:
Oggi gli studi avvalorano l'ipotesi per cui l'idea che il divorzio renda felici due adulti infelici è, in realtà, un mito. Secondo i ricercatori della University of Chicago, gli adulti con un matrimonio infelice che hanno attraversato un divorzio non sono più felici cinque anni dopo la separazione rispetto agli adulti con un matrimonio altrettanto infelice che però sono rimasti insieme.
In uno studio condotto dall'Institute for American Values, i due terzi delle persone che sono rimaste insieme riferiscono un matrimonio più felice cinque anni dopo. Anzi, l'80% delle persone che hanno giudicato profondamente infelice il loro matrimonio ha riferito, cinque anni dopo, un netto miglioramento.
La statistica più sorprendente, in questo studio, è quella che indica che, se una coppia è infelice, le possibilità di essere felice dopo cinque anni sono del 64% se rimane insieme, ma solo del 19% se divorzia e gli ex coniugi si risposano.
Ed ecco il commento conclusivo:
Alla fine della fiera, viste le ferite potenzialmente inflitte ai figli, alla famiglia e alla comunità, pensate che ne varrebbe comunque la pena? Se la vostra risposta è sì, probabilmente fate parte di quel ristretto gruppo che dovrebbe divorziare. Se, però, non ne siete sicuri, se avete qualche esitazione, se ora pensate che il divorzio potrebbe essere uno sconvolgimento devastante e non in grado di portarvi la gioia, la pace o il sollievo che cercate... ripensateci.
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