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Manifesting: come ottenere ciò che vuoi in 4 passaggi

Pubblicato 6 mesi fa

Marcello Ferrara Corbari
Autore, scrittore e musicista

Come nasce questa tecnica, quali sono i capisaldi e come utilizzarla per migliorare noi stessi

Una nuova tendenza spopola da qualche tempo nel panorama digitale. Si tratta del fenomeno noto col nome inglese di manifesting (in italiano: manifestare). Vale a dire la capacità, o perlomeno l’intenzione, di riuscire a concretizzare i propri sogni e desideri attraverso una pratica costante di positivo self-talk e rafforzamento delle proprie convinzioni. Nonché di scoperta e valorizzazione delle proprie potenzialità.

Secondo il Cambridge Dictionary manifesting è la parola-simbolo dell’anno 2024. Una scelta, quella del prestigioso dizionario, basata sul numero di ricerche decisamente esorbitante da parte degli utenti della propria pagina on-line: 130.000 domande inerenti questa tematica nel giro di pochissimi mesi.

Questa tecnica è divenuta virale, inoltre, grazie al passaparola mediatico ad opera di youtuber e giovani tiktoker. Facendone all’atto pratico uno dei credo fondanti della Generazione Z (così sono definiti i nati nelle decadi a cavallo tra la fine del vecchio millennio e l’inizio di quello nuovo).

Ma a interessarsi di manifestazione non sono solo e soltanto le generazioni più recenti.

Indice dei contenuti:

Un fenomeno trasversale

Il fenomeno del manifesting concerne milioni di pubblicazioni, post, condivisioni. Miliardi di visualizzazioni. Ed è tuttora in costante aumento. La manifesting-vogue promette di cambiare in meglio la nostra vita, sotto molteplici punti di vista.

Amore, lavoro, realizzazione personale, amicizie, ricchezza, abilità fisiche e mentali. Non c’è campo che sfugga al potere di questa tecnica di auto-persuasione, come potrebbe essere definita cogliendone l’aspetto di condizionamento psicologico auto-indotto.


Secondo la teoria del manifesting è il nostro modo di vedere le cose, più che le cose in sé per sé, a dare forma alla realtà in cui viviamo.


La maniera in cui noi ci consideriamo è la lente che dà forma al nostro universo personale.

Fuori dalla caverna di Platone

Semplificando un po’ potremmo dire che il mondo per se stesso non esiste, ma è una proiezione del nostro modo di concepire la realtà. Perciò è essenziale per noi essere i nostri primi sostenitori, guidando la nostra visione lungo i binari di una propensione positiva al successo e al benessere interiore.

Poiché spesso siamo noi i primi ad autosabotarci, i primi a non nutrire una sana fiducia in noi stessi e nelle nostre potenzialità. Spesso siamo noi i primi a creare gli ostacoli che si frappongono nel cammino tra noi e le nostre agognate conquiste. Tra noi e la realizzazione dei nostri sogni.

Perché dunque non spezzare questa catena e fare un tentativo nella direzione di una positiva visione delle cose? Magari aiutati da un pizzico di visione magica.

Concetto di legge di attrazione. Illustrazione con icone, frecce e parole chiave su uno sfondo di lavagna nera

Law of Attraction 3.0

Apertamente ispirata alla ben nota Legge d’Attrazione (il principio reso celebre dal libro The Secret secondo cui la realtà si adatta alla nostra proiezione mentale riguardo a ciò che essa dovrebbe essere) questa tecnica di positive-thinking si differenzia dalla precedente in virtù di alcune caratteristiche proprie e peculiari. Che la rendono particolarmente apprezzata e affine al sentire della nostra contemporaneità.

Soprattutto dopo gli stravolgimenti della pandemia globale.

È per questo che può essere letta in filigrana come la manifestazione d’irrequietudine di un’epoca turbata dall’incertezza del futuro. E desiderosa di riuscire ad applicare qualche forma di controllo mentale ed emotivo al proprio presente, percepito come incerto e in larga misura di difficile gestione.

Una sorta di Legge d’Attrazione 3.0. Diramata dal megafono della realtà digitale con la velocità e il potere di diffusione che compete a questo pervasivo mezzo di comunicazione. Estremo avamposto del pensiero cosiddetto New Age, il fenomeno del manifesting è ormai già un classico del pensiero positivo. Rivisitato e corretto per adattarsi alle esigenze dei giorni nostri, tanto più rapidi e concitati rispetto al passato.

Ma cosa vuol dire in parole semplici manifestare?

Significato di manifesting

Come sempre accade quando un nuovo termine irrompe nel nostro universo linguistico, anche in questo caso la gara a chi riesce a produrre la definizione più significativa del concetto di manifesting è già cominciata. E già ha prodotto alcuni preziosismi.

Secondo alcuni manifestare è “l’arte di dare corpo alla realtà desiderata” per fare un primo esempio. Per altri “fare manifesting è concretizzare l’inafferrabilità delle nostre visioni”. Oppure anche: “manifesting come riscrittura della realtà”. Queste sono solo alcune delle definizioni spigolate in Rete.


Colui che manifesta è visto come l’artefice del proprio destino, il solerte architetto della propria vita.


Al contrario, non manifestare significa lasciare in balia del caso e di convinzioni vecchie o errate il corso della nostra esistenza. Parafrasando molto sinteticamente il pensiero dei tanti sostenitori di questa pratica.

Che cos’è il manifesting

Secondo la youtuber americana Mel Robbins (tre milioni d’iscritti al proprio canale) “il manifesting è una dichiarazione d’impegno. La presa in carico della bontà e realizzazione della propria vita”. Esiste una grande differenza tra il semplice sognare o desiderare che qualcosa si avveri e il farsene carico in maniera proattiva.

Non si tratta cioè di ripetere semplici frasi e attendere che qualcuno o qualcosa, da lassù, soddisfi le nostre preghiere in virtù della nostra incrollabile tenacia. Si tratta invece di preparare il nostro sistema mente-corpo affinché esso sia in grado di aiutarci e sostenerci nella direzione del cambiamento che più desideriamo.

Rimuovendo gli ostacoli psicologici dei dubbi sulle nostre capacità, le resistenze, la procrastinazione, un insano perfezionismo, lo scoraggiamento, l’ansia e le inevitabili insicurezze.

Niente di nuovo sotto il sole, potrebbe obiettare giustamente qualcuno. Facendo notare che anche per quanto riguarda la Legge d’Attrazione le cose stanno pressappoco così. Quali sarebbero allora le differenze che fanno sì che si parli dei due fenomeni come realtà distinte?

Differenza tra Legge d’Attrazione e Manifesting

È ancora la Robbins a darci un aiuto per uscire da questa empasse. “La differenza tra le due correnti di pensiero è sottile – spiega – ma ben definibile. Mentre il concetto-chiave della Legge d’Attrazione è che io attraggo ciò che voglio, nella tecnica del manifesting io attraggo ciò che sono!”.

Allinearsi con il proprio io interiore, dunque, facendo germogliare dentro di sé aspetti di sicurezza e serenità, di volontà ferma seppur rispettosa delle esigenze altrui, che inevitabilmente porteranno frutti duraturi. Nella direzione dei nostri desideri.

Fidati dell'universo, concetto di legge di attrazione

Aggiornamento del sistema-uomo in corso

Per iniziare a manifestare bisogna essere disposti a farsi carico dunque di una sorta di aggiornamento della propria immagine interiore. Non è detto che il nostro io di oggi sia lo stesso di cinque o dieci o quindici anni fa. Guardarsi dentro, conoscersi, sondare la natura delle proprie necessità e speranze alla luce di ciò che oggi siamo diventati.

Migliori o peggiori di come ci aspettavamo non sta a noi dirlo, e non è questo il giusto modo di valutare la questione. Semplicemente diversi, questo sì, molto probabilmente.

Siamo creature in costante mutamento.

Accade spesso che nel lungo viaggio della vita portiamo dentro di noi idee e convinzioni che abbiamo fatto nostre nell’arco della prima giovinezza, senza più metterle in discussione veramente, adattandole alle esperienze diverse fatte nel corso degli anni.


La pratica del manifestare comincia con una silenziosa e accurata azione d’introspezione. Ancora una volta, l’intramontabile conosci te stesso, di ellenistica memoria.


In questo senso, vale sicuramente la pena familiarizzare un po’ con questa tecnica.

Poiché in questi tempi frenetici le occasioni di auto-indagine sono spesso rimandate. Dunque ben venga una filosofia di pensiero che parte dalla riscoperta del sé.

Ma da dove partire e come?

Come si fa a manifestare? Tecniche di manifesting

Come sempre accade in questi casi, parlare di tecnica riguardo a un ramo della conoscenza che tocca tematiche spirituali e filosofiche farà torcere il naso a certuni e manderà in visibilio altri.

Molti dei promulgatori di questa corrente di pensiero parlano del manifesting come di una vera e propria “scienza”. E come tale correlata alla soddisfazione di certuni parametri e all’acquisizione d’innumerevoli skills (abilità) che possono essere apprese con tempo e dedizione costante.

In tanti però hanno mosso e continuano a muovere obiezioni alla presunta scientificità di questa corrente di pensiero.

Sia come sia, il manifesting si definisce in base a quattro passaggi:

  1. definizione degli obiettivi,
  2. visualizzazione degli stessi,
  3. affermazioni positive quotidiane,
  4. connessione cosmica.

Nella definizione degli obiettivi occorre essere il più possibile precisi e specifici. Perciò non dirò a me stesso, ad esempio, che voglio imparare genericamente a suonare uno strumento, ma mi porrò come obiettivo settimanale o mensile il fatto di apprendere un brano di musica scelto in base al mio livello di competenze (all’inizio molto basso, per ovvi motivi). Brano dopo brano, dopo un certo periodo di tempo potrò fondatamente dire di saper suonare uno strumento.

La parte della visualizzazione degli obiettivi concerne il fatto di dedicare ogni giorno alcuni (piacevoli) momenti della nostra giornata alla visualizzazione di noi stessi impegnati in modo soddisfacente nello svolgimento della nostra nuova abilità. Questo avrebbe lo scopo di rafforzare nella nostra mente il senso di possibile realtà del nostro desiderio.

Le affermazioni positive quotidiane hanno lo scopo di potenziare l’effetto già innescato dalla visualizzazione dei nostri obiettivi. E le due pratiche in sinergia sono responsabili della trasformazione dei nostri pensieri in comportamenti veri e propri, consapevoli o meno, volti all’avvicinamento dei nostri agognati traguardi.

Infine, la connessione cosmica. Quest’ultima componente sposta il discorso su di un piano che potremmo definire di spiritualità, per il quale ciascuno di noi ha una sensibilità e un credo personalissimo. Al di là delle definizioni, che lo si chiami Dio o Universo o Energia Vitale o Destino, ciò che conta è la fiducia nell’idea che le vibrazioni che generiamo con i nostri pensieri e con i nostri atti non siano sterili, ma siano accolte in seno ad una forza più grande di noi che saprà metterle a frutto nella maniera migliore per noi stessi.

E se quest’ultimo elemento non appartiene alla nostra visione delle cose? Sicuramente, come già detto, la pratica di una minuziosa autoanalisi e l’impegno a trasformarsi in una versione migliorativa di se stessi sono abitudini assolutamente positive.

Per approfondire e perfezionare la tecnica del manifesting, ti suggeriamo questi libri:

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Ultimi commenti su Manifesting: come ottenere ciò che vuoi in 4 passaggi

Recensioni dei clienti

Gilia M.

Recensione del 13/03/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 13/03/2025

Non sapevo cosa fosse nello specifico il "Manifesting" ma ora l'ho capito grazie a questo articolo molto chiaro e trovo che sia una tecnica importante da utilizzare in tutti i casi in cui sia necessario affrontare le cose in modo positivo.

Lia M.

Recensione del 11/03/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 11/03/2025

Questo articolo mi è piaciuto molto anche perché non è solo una spiegazione su come manifestare, ma si pone anche come base per vivere in maniera più positiva, andando a risolvere quei blocchi, quei pensieri che altrimenti prendono spazio

Baristo T.

Recensione del 10/03/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 10/03/2025

Interessante questa tecnica di cui non avevo mai sentito parlare ma che può essere molto utile a chi ha bisogno di una carica di fiducia in se stesso e realizzare i propri scopi. Grazie per tutte le spiegazioni.

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