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Autostima: 8 consigli per migliorarla

Pubblicato 12 mesi fa

Marcello Ferrara Corbari
Autore, scrittore e musicista

Scopri che cos'è l'autostima, da cosa è influenzata, come si crea e i consigli per aumentarla ed evitare l'autosabotaggio

Valutare il mondo che ci circonda non è mai stato facile. Ancor più difficile è valutare se stessi, soppesando pregi e difetti con un equo metro di giudizio, libero da condizionamenti emotivi. Autostima significa proprio questo: ossia la capacità di “stimare” se stessi, attribuendo il giusto peso sia ai propri punti di forza che alle proprie debolezze, con un occhio il più possibile imparziale.

Non è un lavoro facile, richiede molta lucidità.

E senza l’ausilio di alcuni principi-guida l’impresa rischia di naufragare. Ognuno di noi sa di cosa stiamo parlando. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su alcuni di questi principi-chiave.

Indice dei contenuti:

Autostima, la difficile arte di guardarsi allo specchio

Parlare di autostima significa parlare di una delle competenze più difficili da acquisire, ma anche delle più fondamentali. Valutare i propri comportamenti in maniera obiettiva può apparire quasi come un controsenso psicologico, dal momento che il giudizio deve venire proprio dalla stessa persona che si guarda allo specchio. In una situazione del genere è facilissimo prendere qualche cantonata, succede anche ai migliori.

Ed è proprio questo il primo insegnamento di cui tenere sempre conto: non siamo perfetti, siamo fallibili, e anche nel momento in cui cerchiamo il più obiettivamente possibile di valutare i pro e i contro di un nostro comportamento, o di una nostra maniera di essere in senso lato, dobbiamo essere consapevoli che le nostre conclusioni potrebbero non essere veritiere. Che un particolare essenziale potrebbe esserci sfuggito o essere stato sottostimato. Accettare ciò significa fare un passo significativo verso l’auto miglioramento, verso la tolleranza e anche verso la capacità di sopportare le piccole frustrazioni che inevitabilmente accompagnano ogni percorso di crescita.

Donna in ufficio insoddisfatta

Figlia della luna

L’autostima, come la luna e come l’amore, quando non cresce, cala. Detto in termini meno aulici sta a significare che quello dell’acquisizione e del mantenimento di una buona stima di sé è un processo in costante divenire, non stabilito una volta per tutte. Anche nelle persone apparentemente più solide, infatti, questo dato psicologico è fluttuante. Varia a seconda delle situazioni e dei contesti in cui ciascuna persona viene a trovarsi in un determinato momento.

Ovviamente, nuotando in acque conosciute è più facile che certi parametri psicologici tendano a mantenersi relativamente stabili. Ma appena usciamo dalla zona di comfort le cose possono cambiare notevolmente. Ed è proprio qui che si gioca la partita più importante col nostro sé.

Out of the zone

Come accade nel mondo animale, uscire dal proprio territorio per avventurarsi in zone sconosciute genera inquietudine. Gli animali, tradizionalisti per natura, non amano questi sconfinamenti e preferiscono il mantenimento di un tranquillo status quo psicologico, anche se magari un po’ penalizzante, alle ansie dell’ignoto.

Per noi esseri umani la cosa è diversa. Da una parte perché è la vita stessa a costringerci spesso a fare metaforicamente le valigie e spostarci in nuovi territori (che sia un nuovo lavoro o l’inizio di una nuova relazione o l’apprendimento di un nuovo hobby). Dall’altra parte perché noi esseri umani abbiamo bisogno di crescere, evolverci e superare i nostri limiti.


Uscire dalla comfort zone è segno inequivocabile di vitalità e di salute psicologica. Per cui spesso e volentieri ci imbarchiamo in nuove avventure, incontrando persone nuove e venendo a contatto con ambienti sconosciuti. 


Questo si rivela ogni volta un test per la nostra autostima, poiché venendo a contatto con nuove realtà siamo in qualche modo forzati a ripensarci, osservandoci dall’esterno con occhi rinnovati.

Saper gestire questo senso di naturale inquietudine e saper rispondere alle domande autocritiche che inevitabilmente ci troviamo a rivolgerci è un requisito fondamentale nel mantenimento di una radicata autostima.

Nosce te ipsum

Ossia: conosci te stesso. Questo motto campeggiava sopra l’entrata del tempio di Apollo a Delfi. La conoscenza di se stessi è un ingrediente imprescindibile di una buona autostima.

L’idea che abbiamo di noi stessi deriva in parte dalla rappresentazione fisica che ciascuno di noi ha del proprio corpo (magro, grasso, giovane, vecchio, più o meno sportivo, più o meno affascinante, gradevole o sgradevole, troppo alto, troppo basso ecc.), in parte dal feedback che riceviamo dagli altri (ci consideriamo e siamo considerati intelligenti, simpatici, spigliati, noiosi, autoritari, vulcanici, altruisti o egoisti?).

In terza battuta contano i dati che potremmo chiamare materiali (il nostro grado di realizzazione professionale, la qualità generale della nostra vita materiale). Infine, i valori relazionali (famiglia, amore, figli, sessualità, amicizie, rete parentale e di conoscenze).

Diario aperto e scritto su  un tavolo davanti a una finestra con luci sul davanzale

Tutti questi elementi formano il patchwork che va a comporre la nostra autostima.

Soffermarsi di tanto in tanto a soppesare queste questioni non è affatto una perdita di tempo e può darci il polso della nostra situazione e del nostro grado di soddisfazione. Nonostante la nave solchi le acque in apparente linea retta, il capitano compie continui aggiustamenti di traiettoria per mantenersi fedele al tragitto desiderato. Non dimentichiamolo.

Competenza, il sesto senso

Quello della competenza è un “senso” che va affinato. Competenza significa avere la consapevolezza di essere in grado di fronteggiare le avversità, quando si presentano, e di avere le risorse necessarie per superarle. Di più: per saper trarre da esse dei validi insegnamenti.


Superare ostacoli, ideare soluzioni brillanti, trovare alternative, mantenere il giusto grado di lucidità senza perdere di vista la dimensione emotiva delle situazioni. Tutto questo fa parte del senso di competenza, il secondo ingrediente fondamentale di una buona autostima, insieme alla conoscenza di sé.


Il senso di competenza è strettamente legato alla spinta motivazionale: riusciamo a mantenerci motivati quando ci imbattiamo in problemi che non travalicano le nostre capacità bensì le stimolano, alzando di poco l’asticella e invitandoci a superarla con energia e determinazione. La buona riuscita di questo processo procura un appagante senso di efficacia e di orgoglio che è concime fertile per la nostra autostima. Sentirsi competenti significa sentirsi nel posto giusto, responsabili delle proprie azioni e portatori di un valore aggiunto. Tutto questo è un tonico per la psiche.

Ma cosa succede invece quando questi elementi vengono a mancare?

Bassa autostima: capita anche nelle migliori famiglie

Uno spettro si aggira per le stanze del nostro palazzo interiore: è il fantasma della scarsa fiducia in noi stessi. Questa manifestazione ectoplasmica, sebbene inquietante, non è un male assoluto. Come lo spirito di un antenato dispettoso essa si integra in un contesto più ampio di luci e ombre della nostra personalità, rappresentandone la controparte eversiva. Non è del tutto negativa perché rappresenta una voce critica che ha una propria dignità e una propria ragione d’essere. Ma va tenuta a bada.

Poiché tale voce, spesso caustica e ipercritica e tendente al mero disfattismo, può causare gravi danni al nostro benessere, minando le fondamenta della nostra pace interiore. Le sue affermazioni vanno sempre accolte cum grano salis. Vediamo nel dettaglio i segnali cui prestare particolare attenzione.

Segnaletica autosabotante: a cosa prestare attenzione

  • Il credere di non avere le risorse necessarie per superare determinate sfide, e farsi paralizzare da questa credenza.
  • La paura del nuovo, dell’ignoto, del non prevedibile.
  • Il reputarsi indegni d’amore o di amicizia.
  • Il pensare di non aver nulla da dare o da dire al mondo, nulla di valido da aggiungere che non sia già stato detto o fatto.
  • Il considerarsi una persona poco interessante.
  • Il considerarsi una persona brutta, per nulla attraente.
  • Il vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto.
  • Il pensarsi come vittima.
  • L’amplificare gli insuccessi e il minimizzare gli obiettivi raggiunti e le cose ben fatte.

Tutti questi fattori nascono da un eccesso di vulnerabilità nei confronti delle opinioni altrui. E tale vulnerabilità deriva dall’attribuire troppa importanza al giudizio degli altri e troppo poca alle proprie opinioni personali. In altre parole: si antepone la convalida esterna a quella interna, intima, interiore. In questo modo con il passare del tempo la situazione tende irrimediabilmente a degenerare perché anziché sviluppare la nostra capacità di autovalutazione noi la affidiamo in blocco al parere di altre persone. Spesso, come capita oggi al tempo dei social media, perfetti sconosciuti che nulla sanno di noi.

Esiste però di contro un decalogo di atteggiamenti costruttivi che si possono adottare per accrescere la propria autostima. Eccolo di seguito.

Donna che tiene un cuore giallo sorridente di legno fra le mani

Consigli per migliorare la propria autostima

  1. Datti degli obiettivi e impegnati a perseguirli. Non occorre che siano grandi traguardi: comincia con piccoli obiettivi che ti diano il senso della piena realizzazione. Sii orgoglioso dei risultati raggiunti.
  2. Cerca di non paragonarti troppo agli altri. Ci sarà sempre qualcuno più bravo di noi. Anche più di uno. Sforza di valutare i tuoi progressi per il loro effettivo valore di crescita personale.
  3. Prenditi cura di te stesso, sia a livello fisico che psicologico. Sii gentile con te stesso. Non autosabotarti.
  4. Perdonati. Tutti quanti commettono errori: è la maniera per imparare. Un uomo è grande non perché non ha mai fallito, ma perché non permette al fallimento di fermarlo.
  5. Impara a essere assertivo e a mettere dei limiti. Inizia a dire qualche “no”.
  6. Pratica la gratitudine. Riconosci il buono intorno a te, non darlo per scontato. Focalizzati sul positivo e su ciò che hai, piuttosto che su quello che ancora ti manca.
  7. Non permettere a pensieri negativi di colonizzarti. Come avviene per il nostro microbiota, entriamo in contatto ogni giorno con ogni genere di batteri mentali: impariamo a riconoscerli e a starne in guardia.
  8. Rilassati e divertiti.

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Ultimi commenti su Autostima: 8 consigli per migliorarla

Recensioni dei clienti

Gilia M.

Recensione del 10/05/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 10/05/2025

Bellissimo articolo che tratta in modo delicato un grande problema sempre attuale, aiutandoci a migliorare la nostra autostima che è vero, a volte è autosabotata ed è importante uscirne e capire che nessuno si deve permettere di minarla e influenzarla.

Lia M.

Recensione del 08/12/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 08/12/2024

L'autostima non si crea dall'oggi al domani infatti; è importante anche l'ambiente da cui si è circondati, che incide in maniera netta sulla propria autostima

Andrea M.

Recensione del 25/09/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 25/09/2024

Penso che il "perdonarsi" sia una delle cose più importanti. Bisogna imparare ad essere più gentili con noi stessi, riflettendo anche sul fatto che nessuno è perfetto

Baristo T.

Recensione del 13/09/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 13/09/2024

Non facile ma si può attuare. Fin da piccola non ho mai voluto che mi si mettessero i piedi in testa minando così la mia autostima e il mio mantra mattutino era proprio quello di autoconvincermi che ce la potevo fare e nessuno era meglio di me, se ce la fanno gli altri perché non posso farlo io? Grazie per tutti i consigli!

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