Magnesio e malattie croniche: che relazione c'è?
Pubblicato
4 anni fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata
Scopri perché è indispensabile per la salute e che conseguenze può avere quando l'organismo è in carenza
Che il magnesio è indispensabile per la nostra salute ormai è noto. Sappiamo anche che la carenza, per motivi diversi, è molto comune e può favorire sintomi e problemi che non sempre vengono messi in relazione con bassi valori di questo minerale.
Gli studi hanno anche dimostrato che quando l'organismo non dispone di sufficienti quantità, facilita infiammazione di basso grado che può facilitare o aggravare le malattie croniche. Ecco quali sono.
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Protagonista della salute
Il Magnesio è indispensabile per la nostra salute, perché è il quarto minerale più abbondante nel corpo umano e perché, da solo, partecipa ad oltre 300 reazioni metaboliche.
Partecipa ad esempio alla sintesi proteica, alla produzione e all’immagazzinamento dell’energia cellulare (quella che serve per compiere anche le azioni più semplici) e alla riproduzione e alla sintesi di DNA e RNA e del glutatione, uno degli antiossidanti più potenti secreti dal nostro organismo. Inoltre svolge anche un ruolo importante nella trasmissione nervosa, nell’eccitabilità cardiaca, nella contrazione muscolare, nel mantenimento della pressione sanguigna e del metabolismo di glucosio e insulina.
Grazie alla vasta gamma di funzioni in cui è coinvolto, il Magnesio in generale gioca un ruolo importante nella prevenzione delle malattie. Eppure nonostante sia così importante, secondo la comunità scientifica oltre il 50% della popolazione in tutto il mondo non riesce ad assumerne, tramite l’alimentazione, adeguati dosaggi.
La carenza, sul lungo periodo, può manifestarsi con una serie di sintomi come crampi muscolari, ansia, insonnia e tachicardia. E sai che gli studi l'hanno messa in relazione con la presenza di malattie croniche? Per scoprire se hai una carenza di Magnesio, leggi questo articolo.
Tale relazione è stata studiata negli ultimi 70 anni, permettendo di mettere in evidenza che uno scarso apporto di Magnesio nell'organismo può essere associato a numerose condizioni patologiche che hanno tutte la caratteristica di avere alla base una condizione infiammazione cronica.
La carenza scatena infatti una risposta infiammatoria anomala: un apporto al di sotto del 10% del fabbisogno quotidiano di Magnesio provoca l’attivazione di leucociti e macrofagi, il rilascio di citochine infiammatorie e di proteine di fase acuta (nel sangue) e una eccessiva produzione di radicali liberi, favorendo quindi stress ossidativo. Tutti questi fattori attivano una infiammazione di basso grado (si chiama così perché si manifesta senza sintomi).
Ciò suggerisce che la carenza di Magnesio non è la causa principale delle malattie croniche, quanto semmai un fattore che può contribuire a peggiorare tali condizioni già in essere, perché aumenta l'infiammazione cronica alla base. Come a dire… piove sul bagnato!
Quali malattie croniche favorisce la carenza di Magnesio
Di seguito quindi vediamo in che modo il Magnesio può migliorare alcune delle malattie croniche più diffuse oggi.
Emicrania
L’emicrania – il dolore acuto o pulsante che interessa la parte anteriore o un lato della testa – è una condizione di cui ancora non si conoscono del tutto le cause. Questo tipo di cefalea si verifica quando i vasi arteriosi che scorrono nel cervello subiscono una costrizione (si restringono) riducendo il corretto afflusso sanguigno nelle aree del cervello e scatenando il dolore. Tale meccanismo, inoltre, facilita il rilascio di sostanze pro-infiammatorie nei vasi del cervello.
Alcuni ricercatori si sono resi conto che il Magnesio è fra i rimedi naturali in grado di avere dei benefici proprio sull’intensità e la durata dell’emicrania. Lo ha messo in evidenza uno studio clinico randomizzato, controllato con placebo a cui hanno partecipato 133 persone che soffrivano di emicrania, suddivise in 4 gruppi: al primo gruppo è stato somministrato ossido di Magnesio, al secondo L-carnitina, al terzo sia ossido di Magnesio che L-carnitina, mentre il quarto gruppo era di controllo. L’esperimento è durato 12 settimane, al termine delle quali il gruppo al quale era stato somministrato Magnesio ha riportato la maggiore diminuzione in termini di episodi, durata e gravità degli attacchi mensili.
La Canadian Headache Society ne suggerisce l'uso nelle sue linee guida per contrastare l’insorgenza dell'emicrania. Secondo alcune ricerche, infatti, l’assunzione di Magnesio aiuta a bloccare la secrezione di alcune delle sostanze chimiche che causano la costrizione e il restringimento dei vasi del cervello.
Qual è il Magnesio migliore per contrastare mal di testa ed emicrania? Secondo i ricercatori è il citrato di Magnesio, noto anche come Magnesio Supremo, ottenuto dalla sinergia fra Magnesio e acido citrico, che è una delle forme meglio assorbibili dall'organismo.
Ipertensione
Il Magnesio è coinvolto nella regolazione della pressione sanguigna, insieme al Potassio, al fine di mantenerne i valori costanti. Una meta analisi che ha analizzato oltre 22 studi che hanno coinvolto 1173 persone ha messo in evidenza che l’assunzione abituale del Magnesio può aiutare ad abbassare i valori della pressione sia sistolica che diastolica.
Ciò si deve al fatto che come antagonista del Calcio stimola la vasodilatazione attraverso la produzione di prostacicline (dei lipidi) e di ossido nitrico (un mediatore endogeno che controlla la circolazione del sangue) aiutando in questo modo a regolare la pressione. Quando invece è carente, innesca una risposta pro-infiammatoria dei vasi, contrastando l’azione di antiossidanti naturalmente prodotti dall’organismo, come glutatione, superossido dismutasi e catalasi. Ecco perché la carenza è stata associata all'insorgenza dell'ipertensione, perché esiste una correlazione inversa tra pressione sanguigna e livelli sierici di Magnesio. In altre parole: meno Magnesio c’è nell’organismo, più la pressione tende a salire.
Inoltre, se l'organismo dispone di poco Magnesio c'è una maggiore probabilità di sviluppare malattie cardiache come l’aterosclerosi, causata da un accumulo di placche di grasso e altro materiale che ostacola il normale flusso sanguigno nelle vene.
Secondo uno studio la combinazione di Magnesio e Potassio abbinata a una ridotta assunzione di Sodio è più efficace nel ridurre la pressione arteriosa rispetto all'assunzione di un singolo minerale. Questo perché la riduzione del Sodio e del Calcio intracellulari, da un lato, e l'aumento del Magnesio e del Potassio, dall'altro, migliorano la risposta pressoria.
Alzheimer
La relazione fra carenza di Magnesio e rischio di demenza è sempre stata controversa, perché alcuni studi sembrano confermarla mentre altri non mostrano alcuna correlazione. Al fine di di fare chiarezza e stabilire se questo minerale può essere coinvolto nell’insorgenza di demenza e Alzheimer (la forma più comune di demenza), il Rotterdam Study ha monitorato i valori di Magnesio in quasi 10 mila persone con una età media di 65 anni. Al momento dell’avvio dello studio nessuno dei partecipanti aveva deficit cognitivi, ma nel corso degli 8 anni di monitoraggio, 823 partecipanti hanno ricevuto una diagnosi di demenza senile; di questi 662 erano affetti da Alzheimer. Secondo lo studio sia livelli eccessivi che carenti di questo minerale contribuiscono a insorgenza della malattia.
Uno studio condotto su 101 pazienti anziani affetti da morbo di Alzheimer ha messo in evidenza che in queste persone i livelli di Magnesio sierico e Magnesio ionizzato (somministrato ai pazienti per migliorare le capacità cognitive) erano più bassi rispetto a quelli riscontrati nelle persone di pari età (la media era di 73 anni) non affetti dalla malattia.
L’Hisayama Study, infine, che ha monitorato 303 partecipanti giapponesi per 17 anni, ha messo in evidenza che le persone che avevano una dieta povera di cibi contenenti Magnesio, Potassio e Calcio tendevano a sviluppare demenza senile.
Sindrome metabolica
Poiché il Magnesio è utile per normalizzare i valori di pressione arteriosa, glicemia (agisce anche sull’insulina, l'ormone che controlla i livelli di glucosio nel sangue), colesterolo e trigliceridi, alcuni studiosi hanno ipotizzato che il minerale possa avere benefici anche sulla sindrome metabolica, la condizione che si manifesta in presenza di almeno 2 delle condizioni sopracitate. Tale sindrome è considerata il fattore di rischio per il diabete di tipo 2 e per le malattie cardiovascolari.
A confermare questa ipotesi è una revisione basata su studi randomizzati in doppio cieco insieme a uno studio randomizzato in doppio cieco, che ha permesso di evidenziare che l’assunzione di Magnesio migliora la sindrome metabolica riducendo la pressione sanguigna, l'iperglicemia e l'ipertrigliceridemia.
Recentemente, sono stati fatti studi sull’utilità del Magnesio in situazioni di stress cronico coinvolgendo persone obese. L'obesità è un importante fattore di rischio proprio per malattie croniche associate a bassi livelli di Magnesio, come il diabete di tipo 2, l'aterosclerosi e il colesterolo alto. Da questi esami è emerso che i partecipanti obesi e ipertesi avevano concentrazioni plasmatiche di Magnesio significativamente inferiori rispetto ai partecipanti non obesi.
Il Magnesio dunque si conferma uno dei minerali indispensabili per la nostra salute.
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