Magici incontri con gli animali
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3 anni fa
La lumachina, la ballerina e il pettirosso: come godere dell’incontro inaspettato con la natura
Credo a nessuno sfugga quanto sia importante sviluppare lo spirito di osservazione.
È questa una capacità che, se adeguatamente sviluppata, ci aiuta non solo a comprendere in modo più profondo esseri e situazioni che incrociano la nostra vita, ma anche a entrare in contatto con ciò che un “sentire” superficiale non coglie. L’osservazione comporta infatti una forma di “sospensione”, ossia sospendiamo il giudizio, le categorie, la visione duale (bello/brutto, giusto/sbagliato e via dicendo) con cui normalmente rappresentiamo la realtà.
E quale migliore occasione di esercitare questa facoltà se non ora, in estate? Questa magica stagione, espressione del risveglio della vita nelle sue molteplici manifestazioni, non manca mai di incantarci con la sua bellezza, i suoi canti, i suoi profumi.
OSSERVAZIONE AUTENTICA E MOMENTO PRESENTE
Non è necessario trovarsi in una foresta o in riva all’oceano, la natura è prodiga di stimoli ovunque, spetta solo a noi raccogliere il suo invito per entrare in contatto con il mondo degli animali con cui condividiamo il nostro cammino di scoperta e di rivelazioni progressive che ampliano il nostro stato di coscienza.
Quanta gioia ci dona, infatti, prendere consapevolezza che la nostra presenza su questo pianeta è interconnessa con quella di tante creature, magari anche poco appariscenti, ma capaci di risvegliarci dal nostro torpore, dalle nostre paure, dalle nostre frenesie e manie se soltanto riconosciamo e onoriamo la loro presenza nelle nostre vite? L’osservazione autentica è possibile stando nel momento presente, in quella condizione possiamo entrare autenticamente in contatto con la lumachina che esplora e scopre l’ambiente in cui si trova attraverso le sottili percezioni che fanno sì che il suo mondo non sia meno ricco del nostro.
Dolcemente si affida alla vita, si lascia guidare, e mentre esplora il suo micro-macro cosmo ci offre la possibilità di incantarci di fronte a tanta semplicità e bellezza e di riscoprirle dentro di noi, per dare loro spazio affinché possano prendere il posto di quelle emozioni e stati d’animo che ci disconnettono dalla Vita.
L’ESISTENZA DEI PICCOLI ANIMALI: UN DONO CHE MERITA DI ESSERE RICONOSCIUTO
E di quanta meraviglia possiamo fare esperienza prestando attenzione al canto degli uccelli e alla loro presenza in questa stagione di grande risveglio? Nei giorni scorsi, mentre ero assorta nei miei pensieri, l’attenzione è stata catturata da un fugace movimento dall’altra parte della vetrata del mio studio. Un movimento veloce e aggraziato, esplorazioni curiose di una delicata creatura, la ballerina, un piccolo uccello che con il suo “scodinzolare” naturalmente induce un moto di gioiosa allegria.
Il riconoscere la sua presenza non ha coinciso con una forma di svago o di intrattenimento, è stato piuttosto il sentire che condividiamo insieme un pezzo di strada comune, che respiriamo la stessa aria, che il sole ci illumina in eguale misura e che la sua presenza è un dono che merita di essere riconosciuto. Così, quando mi alzo al mattino, e la vedo saltellare nel giardino di casa grande è la riconoscenza per la grazia e la bellezza che apporta
alla mia giornata e questo induce in me una riflessione: arreco io altrettanta bellezza, grazia e gioia di vivere agli altri esseri con cui condivido il mio cammino su questa terra?
Se siamo connessi, se non siamo frammentati, chiusi e limitati dalla personalità che esprime solo la parte più superficiale del nostro essere, la natura ci parla e gli aiuti e le risposte giungono. È il caso di una cara amica che nel giardino di casa si sentiva osservata nonostante non notasse alcuna vistosa presenza. Rimase in ascolto, nell’ascolto del cuore, e fu così che si rese conto che un pettirosso la stava guardando con interesse. Tese la mano e quella meravigliosa creatura lì si posò. Divennero grandi amici, solo da lei accettava le granaglie che gli venivano offerte e puntualmente per tre anni si ripresentò a farle visita ad ogni inizio inverno. Ecco, non è forse questa un’esperienza che espande il cuore? Quel pettirosso non è stato forse un messaggero di Vita, di verità profonde? Quanto sacro è stato quell’incontro tra esseri apparentemente così lontani evolutivamente?
Gli animali, la natura tutta, ci parla continuamente e ci invita al risveglio. Cogliamo l’occasione propizia che la primavera ci offre, con gioia e buona volontà. Non rimandiamo l’appuntamento con noi stessi e con la Vita, ne va della nostra umanità.