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Lo zenzero - Estratto da "Antivirali Naturali"

Pubblicato 6 anni fa

Leggi in anteprima un estratto dal libro di Stephen Harrod Buhner e scopri come curare alcune tra le più comuni forme virali con la fitoterapia

Lo zenzero è un rispettabile antivirale solo se se ne utilizza il rizoma fresco. Non lo è quando si usa la radice essiccata. Più specificamente, il succo del rizoma fresco; anche la tintura alcolica preparata con il rizoma fresco funziona, ma non altrettanto bene.

Indice dei contenuti:

Informazioni generali sullo zenzero

Nella medicina cinese, radice essiccata e radice fresca sono considerate due medicine diverse, con proprietà molto diverse. Di fatto lo sono. La composizione dello zenzero infatti si altera considerevolmente nel processo di essiccazione, perché molti oli volatili si disperdono e gli altri costituenti di alterano.

FAMIGLIA. Zingiberaceae. Famiglia che conta circa 1400 membri,riuniti in quattro sottofamiglie, cinque tribù e cinquantadue generi, credo. Il genere Zingiber è quello considerato in genere come il vero zenzero, ed è quello del quale quasi tutti hanno sentito parlare, anche sene conoscono solo la principale varietà usata in cucina, lo Z. officinale. I membri del genere Alpinia (i cui membri sono noti col nome di galanga, ma io conosco anche una persona che lo porta come cognome) sono probabilmente i secondi più diffusi membri della famiglia, per le loro virtù medicinali e culinarie. Effettivamente alcuni di essi condividono con lo zenzero alcune azioni (cardamomo e curcuma sono entrambi zingiberaceae, ma appartengono ad altri generi).

SPECIE UTILIZZATE. Sono 85 o forse 100 le specie di piante classificate sotto il genere Zingiber (e in fondo, a cosa ci serve la tassonomia?). Z. officinale, lo zenzero normalmente usato in cucina, è il più noto e quello impiegato più spesso anche come medicinale. Molte delle specie di questa famiglia hanno una composizione simile, che le rende adatte per la fitoterapia. Alcune hanno proprietà antivirali assimilabili, altre diversissime. Limiterò comunque questa breve trattazione solo allo zen-zero comune, lo Z. officinale.

NOMI COMUNI. Zenzero in italiano, ginger in inglese, ma circa un miliardo di altri nomi, a seconda della lingua e della cultura di riferimento.

Parti utilizzate

La radice (sì, lo so che in realtà è un rizoma, ma non importa a nessuno).

Preparazione e posologia

Se usate lo zenzero come antivirale, il succo fresco è insuperabile. Dopo averlo assunto sotto forma di tè caldo, ci vogliono trenta minuti perché i suoi principi attivi entrino in circolo; dopo un’ora la loro concentrazione raggiunge il picco massimo, poi comincia a calare. In presenza di una condizione clinica in fase acuta o ai primi sintomi di raffreddore o di influenza, bevete del tè di succo fresco ogni due o tre ore, in modo da mantenere abbastanza costante la concentrazione dei composti attivi nel circolo sanguigno.

TÈ DI SUCCO DI SUCCO FRESCO 

Estraete il succo da uno o più pezzi di radice di zenzero. In totale – per orientarvi – usate una quantità pari a quella di una carota medio-grande,oppure quattro pezzi della misura del vostro pollice. Conservate la poltiglia avanzata dall’estrazione del succo (vi servirà per preparare un infuso, vedi più avanti), oppure strizzatela più che potete in modo da estrarre il succo fino all’ultima goccia: ne rimane sempre tanto.Versate 60 ml di succo fresco in un bicchiere e mezzo di acqua bollente, aggiungetevi 1 cucchiaio da tavola di miele millefiori, un quarto di lime spremuto e una presa di pepe di Cayenna. Bevetene da 4 a 6 tazze al giorno.

INFUSO 

  • Metodo 1. Mettete in infusione la parte della radice avanzata dall’estrazione del succo in uno o due bicchieri di acqua bollente, a seconda di quanta ve ne è rimasta, e lasciate riposare l’infuso coperto per 4-8 ore. Filtratelo e usatelo al posto del succo fresco per la preparazione del tè di succo fresco descritto sopra. Non sarà altrettanto efficace del succo appena estratto, ma quasi.
  • Metodo 2. È il metodo da usare se non disponete di un estrattore o di una centrifuga per estrarre il succo dalla radice di zenzero. Grattugiate il rizoma o tritatelo il più finemente possibile: in questo caso un pezzo solo, della dimensione del vostro pollice. Mettete la poltiglia in un contenitore, copritela con un bicchiere, un bicchiere e mezzo di acqua bollente e lasciate riposare l’infuso per 2-3 ore, coperto, in modo che gli oli essenziali non si disperdano. Bevetene da 4 a 6 bicchieri al giorno.
  • Nella fase acuta di una malattia. Bere almeno 6 bicchieri al giorno di infuso.

USO TOPICO

Il succo fresco di zenzero è eccezionalmente efficace (talvolta) per dare sollievo al dolore delle scottature e per accelerarne la guarigione. Applicatelo direttamente sulla lesione con un batuffolo di cotone. Sulle infezioni cutanee, lo zenzero ha anche un buon effetto antibatterico e antimicotico.

TINTURA

Radice fresca, in alcol al 95%, in proporzione 1:2 (una parte di zenzero per due parti di liquido). Posologia: 10-20 gocce fino a 4 volte al giorno (questo però non è il mio approccio preferito: il succo fresco è molto, molto meglio. Ciò nonostante, anche la tintura è un milione... anzi, un miliardo di volte meglio della radice essiccata).

COME ALIMENTO

In qualunque piatto, dappertutto, spesso.

Effetti collaterali e controindicazioni

Lo zenzero è emmenagogo, quindi in gravidanza ne andrebbero evitatele alte dosi; tuttavia la radice essiccata, in dosi moderate, può aiutare ad attenuare la nausea gravidica. Può far aggravare i calcoli biliari, quindi usatelo con cautela. Raramente può favorire il senso di distensione addominale, il meteorismo, l’acidità di stomaco e la nausea (problemi più spesso associati all’uso della radice essiccata in polvere).

Interazioni con i farmaci

La radice agisce in sinergia con diversi antibiotici, in particolare con gli amminoglicosidi, dei quali amplifica l’effetto, soprattutto nei confronti dei microrganismi resistenti ai farmaci.

Alternative. La Alpinia galanga, nota anche semplicemente come galanga, è parente stretta dello zenzero da cucina e presenta uno spettro antivirale molto simile; impiegata nelle preparazioni alimentari, soprattutto in Asia,è molto diffusa nella cucina thailandese. Anche in questo caso, il succo e l’estratto etanolico di radice fresca sono le preparazioni più efficaci come medicamenti antivirali. Anche altri tipi commestibili di zenzero, come lo Zingiber zerumbet, ingrediente abbastanza diffuso nella gastronomia del Sud Est Asiatico, hanno un’importante attività antivirale.

Descrizione e habitat

L’ubicazione geografica esatta in cui ha avuto origine la pianta di zen-zero è ignota, ma possiamo ipotizzare che si trovi da qualche parte in Asia.

Coltivata da oltre 4000 anni in Cina e in India, è approdata in Occidente circa 2000 anni fa. Il nome del genere Zingiber ha un’antica derivazione dall’Hindu che significa “a corno” (“loro” dicono che è dovuto alla forma della radice, ma io non ci credo, perché ho visto le radici di zenzero. Forse deriva da uno studio in doppio cieco... uno studio dove accecano entrambi gli occhi dei tassonomi e...).

Crescendo, le radici formano densi ammassi irregolari, che sono i rizomi che vengono raccolti e utilizzati.

La pianta è perenne e ama i climi tiepidi e umidi, dal livello del mare fino a circa 1500 metri di altitudine. In natura è rara: è soprattutto una pianta officinale coltivata.Può raggiungere il metro di altezza e il suo aspetto è simile a quello di un bambù più corto, con un sottile fusto centrale. Le piante del genere Zingiber si somigliano molto, e spesso vengono scambiate con quelle del genere Alpinia, che appartengono alla stessa famiglia.

Coltivazione e raccolta

Di nuovo, la radice di zenzero è in realtà un rizoma, ma a nessuno importa veramente della distinzione, a parte ai botanici eruditi, per cui la chiamerò radice, che è il termine usato quasi da chiunque.

Lo zenzero viene quasi sempre coltivato a partire da pezzi della radice viva, come si fa con le patate. Il modo più solito di procedere consiste nel far germogliare una radice di zenzero, poi tagliarla a pezzi, ognuno con un germoglio, e piantarli. Quasi tutte le piante di zenzero della Terra sono cloni di porta innesti (un po’ sul genere delle donne del film La donna per-fetta): è una delle piante più coltivate della Terra. Tutti lo amano (ok, quasi tutti).

La pianta è considerata perenne, ma generalmente impoverisce il suolo in cui cresce, quindi i raccolti vengono ruotati di anno in anno. Ameno che non sia esattamente nel luogo perfetto, non può durare quando il terreno è depauperato.

Lo zenzero è una pianta tropicale. Predilige i luoghi riparati e ombreggiati, il calore, l’umidità, il suolo fertile. Non ama la luce diretta del sole e così via; in sostanza vuole essere coccolato e protetto dagli elementi. Non sopporta le gelate.

Le talee radicali si trapiantano nel tardo autunno o all’inizio della primavera in luoghi riparati dalla luce diretta del sole. Interrate le talee a una profondità di 5-10 cm, con il germoglio rivolto verso l’alto.

Le piante vanno irrigate in modo consistente: non lasciate mai asciugare completamente la terra. Usate uno spessore consistente di pacciame, perché detestano l’aria asciutta. Le foglie si seccano nel giro di 8-10 mesi ed è allora

che si procede al raccolto delle radici, che durano a lungo prima di essiccarsi. Se intendete usarle come antivirali, è necessario mantenerle fresche.


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