Lo Squilibrio del Microbiota: la disbiosi
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9 anni fa
Leggi un estratto dal libro di Miguel Angel Almodovar "Intestino, secondo cervello"
La disbiosi è uno squilibrio, quantitativo e qualitativo, che si produce nell'ecosistema batterico intestinale e incide sulla funzione metabolica e sulla sua corretta distribuzione lungo il tratto intestinale. Questo squilibrio può avere origine, lo vedremo più avanti, da cause molto diverse, per esempio i disturbi alimentari provocati da un elevato consumo di proteine animali - specialmente carne rossa - e zuccheri semplici, lo stress o un'eccessiva assunzione di farmaci.
Queste alterazioni nella concentrazione batterica intestinale provocano l'insorgere o il peggiorare di vari disturbi, da un semplice gonfiore addominale, emicranie occasionali e riflusso gastroesofageo, a problemi di maggiore portata, come stipsi cronica, malattie infiammatorie intestinali o artrite reumatoide.
Col passare degli anni il problema si aggrava, con il risultato che non solo la salute generale dell'individuo si indebolisce, ma si accelera l'invecchiamento e l'intestino si infiamma e non assorbe adeguatamente i nutrienti, il che conduce a un'importante scadimento nutrizionale che si manifesta in carenze di minerali come magnesio (con conseguente insorgere di spasmi muscolari), rame (aumento del colesterolo) o il litio (disturbi emotivi).
A ciò si sommano un affaticamento generalizzato, allergie di ogni tipo e sintomi patologici in altri organi che degenerano in problemi come l'artrite o la fibromialgia.
Negli uomini, la disbiosi intestinale provoca infiammazioni alla prostata e alla vescica e in certi casi impotenza, mentre nelle donne può ingenerare secrezione vaginale, perdita della libido, candida, dolori nell'attività sessuale e frequente desiderio di orinare.
Quali sono i sintomi di una disbiosi intestinale?
Tra i sintomi più comuni che dovrebbero mettere in guardia di fronte a una possibile disbiosi intestinale occorre menzionare; flatulenza; lingua bianca (per questa ragione non sarebbe fuori luogo che i medici tornassero all'antica pratica di chiedere ai pazienti di mostrare loro la lingua); intolleranze o allergie alimentari; stitichezza; pruriti frequenti agli occhi, al naso e/o all'ano; agitazione e nervosismo; irritazioni e pruriti; dolori articolari senza motivo apparente; perdite occasionali di memoria (in particolare della memoria a breve termine); mal di testa ed emicranie; infezioni delle mucose; problemi di vista; malori anemici; problemi di insonnia; intolleranza a sostanze chimiche; affaticamento forte e cronico; indolenzimenti o problemi muscolari ricorrenti e senza causa apparente; negli uomini: infiammazioni a vescica, prostata o disfunzioni erettili; nelle donne: secrezione vaginale, perdita della libido, dolori nell'attività sessuale, pruriti alle labbra vaginali, infezioni ricorrenti alla vescica, frequente desiderio di orinare, sindrome premestruale e crampi nell'addome inferiore.
Perché viene la disbiosi intestinale?
Le ragioni e le cause per cui nel microbiota intestinale si produce uno squilibrio possono essere raggruppate in quattro grandi gruppi che di solito si manifestano congiuntamente ma presentano, a livello di potere scatenante, una rilevanza diversa a seconda dei casi.
Diete squilibrate
Le diete squilibrate meritano forse il primo posto tra questi grandi gruppi, dal momento che, nelle società sviluppate occidentali, sono ormai la norma e non l'eccezione. Sono diete in genere carenti di fibre e alimenti fermentati, e molto ricche, invece, di proteine animali, zuccheri semplici e grassi vegetali parzialmente idrogenati o trans. A ciò si aggiunge un consumo eccessivo, quasi quotidiano, di alimenti precotti o cibo spazzatura del genere fast-food, un abuso di edulcoranti artificiali, l'ingestione di alimenti contenenti nitrati, mercurio e altri metalli impossibili da eliminare per l'organismo, oppure protetti da confezioni realizzate con bisfenolo A (BPA) o, ancora, prodotti ricorrendo a quantità impietose di pesticidi agricoli.
Uso generalizzato delle terapie antibiotiche
La seconda delle principali cause scatenanti della disbiosi è il ricorso sempre più generalizzato a terapie antibiotiche. Questo, unito a prescrizioni spesso ingiustificate da parte della classe medica e all'assunzione molte volte irresponsabile da parte dei pazienti, ha dato origine a una sempre più elevata, ed enormemente preoccupante, resistenza batterica, oltre che a gravi alterazioni dei microbi intestinali. Il risultato è un considerevole calo delle popolazioni batteriche benefiche, unito a un pericoloso proliferare delle colonie di potenziali patogeni opportunisti.
Aumento dello stress quotidiano
Il terzo elemento che spiega l'insorgere della disbiosi è lo stress imperante che colpisce una vastissima parte della popolazione e, negli ultimi anni - soprattutto in conseguenza sia dell'eccesso di compiti scolastici, sia della crisi economica con tutto il carico di incertezze che genera - anche i bambini e gli adolescenti, influenzati da angosce e ansie familiari. Agli effetti di quanto trattiamo in questo libro, la conseguenza più immediata dello stress è l'interrompersi della corretta comunicazione bidirezionale fra cervello e intestino, che altera gravemente il buon funzionamento del microbiota intestinale.
Igiene eccessiva
Dalla fine degli anni Novanta ha cominciato a prendere piede la tesi, sempre più corroborata da nuove prove, che l'eccessiva igiene delle società occidentali sia un fattore scatenante della disbiosi e del proliferare di malattie atopiche e autoimmuni.
Stando ai sostenitori di questa tesi, i bambini che vivono in società con indici igienici molto elevati, dov'è universalmente diffuso l'utilizzo di refrigerazione, pastorizzazione e trattamento delle acque e degli alimenti, non sarebbero esposti a quantità di microbi e specie microbiche sufficienti per garantire il pieno sviluppo del loro ecosistema intestinale, il che, è evidente, costituisce il primo passo verso la disbiosi.
Nei capitoli che seguiranno esamineremo uno per uno e in dettaglio questi principali fattori scatenanti l'alterazione del microbiota intestinale, i loro possibili meccanismi d'azione e le misure che possiamo adottare per attenuare o annullarne gli effetti, un'analisi che condurremo con la dovuta cautela, suffragati da tutte le conoscenze di cui oggi disponiamo.