Le nostre abitudini impediscono la chiaroveggenza?
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3 anni fa
Leggi un estratto dal libro "Il Lato Nascosto delle Cose - Vol.2" di C.W. Leadbeater
Partiamo ad esempio dal cibo. Secondo il detto attribuito al Cristo, non ciò che entra, ma ciò che esce dalla bocca contamina l'uomo.
Sia che il Cristo abbia o no pronunziato queste parole, non vi è certo alcun dubbio sul fatto che un uomo può sicuramente essere contaminato da ciò che entra nella sua bocca.
Il cibo
Il cibo che mangiamo è effettivamente assorbito dal corpo e diventa parte di noi stessi, onde è evidente che il magnetismo di cui è saturo è questione di grande importanza per noi.
Tanto la purezza magnetica che la purezza fisica del cibo sono importanti, e vi sono alcune persone che trascurano l'una, mentre altre trascurano l'altra.
Per esempio, in India, si annette grandissima importanza alla purezza magnetica, ed il brahmana non tocca cibo che sia stato assoggettato al magnetismo di un individuo di una casta inferiore. Dall'altro lato il brahmana fa molto meno attenzione di noi in occidente alla pulizia fisica nella preparazione del cibo, dimenticando che ciò che è fisicamente sporco non può mai essere magneticamente puro.
Noi curiamo generalmente molto la pulizia fisica, ma non diamo mai un pensiero alla questione della purezza magnetica.
Ciò che ha maggiore influenza sul magnetismo del cibo è il fatto che esso è, durante la preparazione, manipolato tanto dalle mani del cuoco. Ora il magnetismo speciale di una persona fluisce principalmente attraverso le dita, e per conseguenza il cibo toccato dalle mani non può fare a meno di essere saturo del magnetismo della persona che ti lo ha toccato.
Questo è specialmente vero nel caso della pasticceria o del pane, che sono impastati con le mani in quei paesi ancora tanto retrogradi da non avere adottato le impastatrici meccaniche. Il cibo preparato in tal modo sarebbe assolutamente immangiabile, se non fosse che fortunatamente l'azione del fuoco nel cuocere rimuove le tracce di quasi tutte le specie di magnetismo fisico.
Pure è certamente da desiderarsi che il cuoco tocchi il cibo il meno possibile, e adoperi mestoli e cucchiai, che facilmente possono essere demagnetizzati, tanto nel preparare che nel servire le pietanze, naturalmente questi utensili devono essere tenuti sempre scrupolosamente puliti.
Onde evitare per quanto è possibile la mescolanza del magnetismo, molti studiosi di occultismo usano sempre una tazza ed un cucchiaio riservati esclusivamente per loro uso.
Madame Blavatsky consigliava fortemente questo, e diceva che, quando non era possibile farlo, la tazza ed il cucchiaio usati avrebbero dovuto essere demagnetizzati prima di ogni pasto.
L'uomo ordinario non presta nessuna attenzione a simili cose, ma lo studioso di occultismo che cerca di entrare sul Sentiero deve agire altrimenti.
È possibile mediante uno sforzo di volontà di demagnetizzare il cibo, e con un poco di pratica un semplice gesto della mano accompagnato da un forte pensiero otterrà tale risultato quasi istantaneamente. Ma bisogna rammentare che la demagnetizzazione non toglie né l'impurità fisica né la sua copia astrale, quantunque possa rimuovere altre influenze astrali, e perciò bisogna prendere tutte le precauzioni possibili per assicurare la perfetta pulizia in tutte le operazioni culinarie.
Il cibo assorbe anche il magnetismo di quelli che ci sono vicini quando stiamo mangiando. Questa è la ragione per cui in India l'individuo preferisce mangiare da solo e non deve farsi veder mangiare da uno di casta inferiore.
La mescolanza che deriva dal mangiare in pubblico tra una folla di sconosciuti, come per esempio in un ristorante, è sempre controindicata e dovrebbe evitarsi per quanto è possibile. Il magnetismo della propria famiglia è generalmente più simpatico, e ad ogni modo un individuo vi è più abituato, onde certamente è meno dannoso dell'improvvisa introduzione di una mescolanza di vibrazioni affatto nuove, molte delle quali sono probabilmente in disarmonia con le nostre.
Tuttavia in ogni specie di cibo vi sono sempre due sorte di magnetismo, l'interno e l'esterno:
- Il primo appartenente al carattere proprio della sostanza
- Il secondo impresso sopra di essa dal di fuori.
Il magnetismo del mercante che lo vende e del cuoco che lo cucina sono entrambi di questa seconda specie, e possono perciò essere rimossi dall'azione del fuoco ma il magnetismo che è inerente nel cibo stesso non è toccato da questa azione.
Per esempio, nessuna cottura prolungata della carne può toglierne le inerenti qualità nocive, e tutti i sentimenti di dolore, di orrore e di odio di cui è saturata.
Nessun individuo capace di vedere tal magnetismo e le vibrazioni che ne derivano riuscirebbe a mangiare carne.
Bevande alcooliche
Invero molte delle perniciose abitudini degli ignoranti diverrebbero subito impossibili se essi potessero vedere il lato nascosto delle loro egoistiche debolezze.
Anche gli individui poco evoluti che si affollano in una bettola si ritrarrebbero con orrore se vedessero da che specie di entità sono circondati i tipi più bassi e più brutali di una evoluzione rudimentale, masse fungiformi, gonfie e livide, indicibilmente ripulsive e orribili; e peggio ancora di queste, perché degenerati da qualche cosa che dovrebbe essere molto meglio, sono gli ubriaconi defunti, bruti saturati di alcool, che hanno annegato la divina immagine negli abissi della dissolutezza e che ora si affollano attorno ai loro successori spingendoli ad eccessi sempre maggiori, con luridi ghigni e risa di scherno, eppure con una disgustosa sensualità orribile a vedere.
Tutto questo senza contare l'indubitato deterioramento tanto del corpo astrale che del corpo mentale prodotto dall'abitudine di far uso di bevande alcooliche.
L'individuo che cerca avidamente delle scuse per abbandonarsi ai suoi desideri più bassi, spesso asserisce che il cibo e le bevande appartengono al piano fisico, e che per conseguenza possono avere ben poco effetto sopra lo sviluppo interno di un uomo.
È ovvio che questa asserzione non è in accordo col buon senso.
Nell'uomo la materia fisica è intimamente connessa colla materia astrale e mentale tanto che ciascuna di queste specie di materia è, fino ad un certo punto, una copia delle altre.
Per esempio vi sono molti tipi e gradi di densità nella materia astrale, onde è possibile che un uomo abbia un corpo astrale formato di particelle molto grossolane ed ordinarie, mentre un altro individuo può invece avere un corpo astrale molto più delicato e raffinato.
Siccome il corpo astrale è il veicolo dei sentimenti e delle emozioni, ne segue che un individuo, il cui corpo astrale è principalmente formato della materia di tipo più grossolano, sarà principalmente suscettibile alle passioni ed ai sentimenti più bassi, mentre un altro, che ha un corpo astrale più raffinato, troverà che le sue particelle vibrano più prontamente in risposta alle emozioni ed alle aspirazioni più alte e più raffinate.
Così un individuo che si forma un corpo fisico grossolano ed impuro, si forma anche allo stesso tempo il corpo astrale ed il corpo mentale grossolani ed impuri.
Questo effetto è subito visibile agli occhi del chiaroveggente che ha subito un regolare tirocinio; ed egli distingue prontamente un uomo che nutre il suo veicolo fisico con cibo puro ed un uomo che contamina il suo con bevande inebrianti, o carne che si decompone.
Non vi è dubbio circa il fatto che ogni uomo ha il dovere di sviluppare tutti i suoi veicoli per quanto è possibile, onde renderli perfetti strumenti per l'uso dell'anima, la quale è a sua volta educata a divenire un buon istrumento nelle mani del Logos ed un perfetto canale per l'amore divino.
Il primo passo da fare per ottenere questo risultato è che l'individuo stesso impari a dominare perfettamente i veicoli inferiori, onde non vi sia in essi pensiero o sentimento che egli non approva. Perciò tutti questi veicoli devono essere portati al più alto grado possibile di efficienza; devono essere puliti, puri, liberi da ogni macchia, ed è evidente che ciò non può aver luogo fino a tanto che l'uomo introduce nel suo veicolo fisico degli ingredienti controindicati.
Anche il corpo fisico e le sue percezioni sensorie non possono mai essere nelle migliori condizioni possibili se il cibo non è puro; la stessa cosa si verifica in grado ancor maggiore quando si tratta dei corpi superiori.
Anche i loro sensi non possono essere chiari se si introduce in essi materia rozza od impura; qualsiasi sostanza di tal natura li ostacola e li attutisce, cosicché l'anima ha molta maggiore difficoltà ad usarli. L'abitudine della necrofagia e delle bevande alcooliche è assolutamente fatale al vero sviluppo, e quelli che adottano tali abitudini si creano delle difficoltà gravi e non necessarie.
Né l'effetto prodotto durante la vita fisica è la sola cosa da considerare a questo proposito.
Se coll'introdurre sostanze impure nel suo corpo fisico l'individuo si forma un corpo astrale rozzo ed impuro, convien rammentare che egli dovrà passare la prima parte della sua vita dopo la morte in questo veicolo degradato. Come qui sul piano fisico la sua rozzezza attira ogni sorta di spiacevoli e basse entità, che come parassiti prendono dimora nei suoi veicoli e trovano in lui pronta risposta alle loro passioni, così dopo morto egli soffre intensamente a causa della stessa specie di compagnia e delle conseguenze che derivano nella vita astrale dalle cause da lui messe in moto nel mondo fisico. [...]
Il fumo
Un'altra abitudine del pari perniciosa e molto estesa è quella di fumare. In questo caso, come in molti altri, un individuo si adombra subito al menomo suggerimento di abbandonare il suo vizio e risponde "Perché non devo fare quello che mi piace a questo riguardo?".
Quando si tratta della dieta carnea la risposta è chiara, perché quella è una abitudine che non solo danneggia gravemente l'individuo che ne è schiavo, ma implica altresì terribili crudeltà e delitti nel modo di ottenere tal cibo.
Nel caso dell'alcool si può parimenti dare una risposta chiara anche senza considerare l'effetto prodotto sul bevitore stesso, poiché comprando tali dannose bevande egli incoraggia un commercio pernicioso, ed aiuta a creare una richiesta per delle sostanze che inducono all'eccesso e conducono alla distruzione migliaia dei suoi simili.
Nessun individuo che compra bevande alcooliche per bere· può sottrarsi alla sua parte di responsabilità a questo proposito.
In quanto al fumare si può dire che la questione è un poco diversa, poiché non è implicata crudeltà di sorta nell'ottenere il tabacco, né esso distrugge molte vite come fa l'alcool. Questo è vero, e se il fumatore potesse completamente isolarsi dai suoi simili, e se non ha alcun desiderio di progresso occulto di alcuna specie, il suo ragionamento potrebbe essere valido.
Ma se d'altra parte, non essendo un eremita, egli deve almeno qualche volta venire a contatto con altre persone, non ha certo il diritto di rendersi sgradevole ad esse.
Vi sono molti uomini che, essendo profondamente contaminati dallo stesso vizio, non hanno nessuna avversione al disgustoso odore di tabacco; ma tutti quelli che si sono mantenuti puri da questo sanno quanto forte è il disgusto suscitato dalle sue fetide esalazioni.
Tuttavia il fumatore ben poco si cura di questo.
Come ho detto altrove, questa è l'unica cosa che un gentiluomo non si perita a fare anche quando sa di dar noia agli altri; il dominio che questa cattiva abitudine esercita sopra i suoi schiavi sembra esser tale che essi sono assolutamente incapaci di resistervi, e dimenticano tutti i loro migliori istinti in questo deplorevole egoismo.
Qualsiasi cosa capace di produrre simile effetto sopra il carattere di un uomo è una cosa che tutte le persone sagge eviteranno.
L'impurità del tabacco è così grande e così penetrante che l'individuo che ne fa continuo uso ne resta completamente saturato, ed è spiacevole vicinanza all'olfatto di una persona più pura.
Per questa ragione, che è semplicemente del piano fisico, nessuna persona che viene in contatto con i suoi simili dovrebbe abbandonarsi a questa abitudine reprensibile, e se lo fa si palesa per un uomo che pensa soltanto al proprio piacere egoistico, e per soddisfarlo non cura di infliggere grave disturbo al prossimo.
Tutto questo senza contare l'effetto che il tabacco produce come narcotico, e le varie malattie: catarro dei fumatori, disturbi del cuore, cancro alla bocca, indigestione ed altri che può produrre.
Poiché la nicotina, come ben si sa, è un veleno potente, e l'effetto di essa, anche in piccole quantità, non può essere altro che dannoso.
Perché mai dovrebbe alcuno prendere un'abitudine che produce tutti questi spiacevoli risultati?
A questo non vi è altra risposta, se non che un individuo ha imparato ad amare il gusto del tabacco, poiché non si può addurre in favore di questa abitudine alcuna ragione di necessità o di utilità.
Credo perfettamente vero che in certe circostanze il tabacco abbia una azione calmante sui nervi, questo è parte della sua azione come narcotico, ma tal risultato può ottenersi ugualmente bene mediante altri mezzi meno dannosi.
È sempre male per un individuo adottare una abitudine di cui diventa schiavo, intendo male per lui; ma è molto peggio poi quando questa abitudine implica il cattivo karma di infliggere continuo disturbo agli altri.
Per natura a nessun fanciullo piace il gusto disgustoso di questa pianta, ma perché quelli più vecchi di lui ne fanno uso egli si sforza ad acquistarne il gusto nonostante il naturale senso di nausea che gli produce da principio. Il suo giovane corpo sano protesta contro questa sostanza impura, ma continuando così, poco a poco, si forza ad abituarvici, e finalmente ne diventa schiavo come i suoi maggiori.
Questo vizio arresta il suo sviluppo e lo trascina tra cattiva compagnia, ma che importa? Egli ha affermato la sua virilità nascente dimostrandosi capace di un vizio da adulto.
So bene che i genitori frequentemente consigliano ai loro figli di non fumare, ma forse se loro stessi dessero il buon esempio astenendosene, i loro saggi consigli produrrebbero maggior effetto.
Questa è un'altra di quelle abitudini che producono cattivi risultati e che potrebbe così facilmente evitarsi, occorrendo soltanto di astenersene.
L'impurità prodotta da questa abitudine deplorevole non è soltanto fisica. Può considerarsi un assioma che ogni specie di impurità fisica implica sempre impurità astrali, poiché la copia di ciò che è impuro non può essere pura.
Come questo narcotico attutisce le vibrazioni dei nervi fisici, così attutisce pure tanto le vibrazioni astrali che quelle mentali.
Per il progresso occulto un individuo ha bisogno che i suoi veicoli siano delicati e sensibili al massimo grado, onde poter esser pronto a rispondere a qualunque momento a qualsiasi specie di vibrazione.
Perciò egli non desidera che le sue vibrazioni siano attutite ed il suo corpo astrale appesantito da particelle impure e deleterie.
Molti che professano di essere studiosi di occultismo perseverano in questa spiacevole abitudine, e cercano di trovare ogni sorta di deboli scuse per nascondere il fatto che non hanno la forza di sottrarsi alla sua tirannia; ma i fatti sono fatti, e chiunque può vedere gli effetti prodotti sui veicoli superiori da questo vizio non può fare a meno di constatare che esso causa grave danno.
Il suo effetto sopra il corpo astrale dopo la morte è notevole. L'individuo dedito all'abitudine di fumare ha tanto saturato il corpo astrale di tal veleno, che esso è irrigidito sotto a tale influenza ed è incapace di funzionare a dovere o di muoversi liberamente.
Per un lungo periodo un cotale individuo è per così dire paralizzato, capace di parlare, ma pure impossibilitato a muoversi e quasi interamente chiuso a tutte le influenze superiori. Solo con l'andar del tempo questo individuo esce da tale spiacevole condizione, cioè quando quella parte del suo corpo astrale inquinata dal veleno è stata gradatamente eliminata.