Le dieci principali sfide che una HSP deve affrontare
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4 anni fa
Leggi un estratto da "Troppo Sensibili - Istruzioni per l'Uso" di Mel Collins
Nel corso della vita ho affrontato molte sfide legate al mio tratto di personalità, perciò, quando ho iniziato a lavorare come terapeuta con altre HSP, mi sono chiesta se anche loro dovessero fare i conti con gli stessi problemi.
Come parte del mio lavoro di ricerca, ho quindi deciso di scoprire quali erano le principali sfide che i miei pazienti dovevano affrontare, per cercare di individuare eventuali schemi ricorrenti. La lista che trovate in questo capitolo è il risultato di questo lavoro.
Se anche voi siete altamente sensibili, è probabile che conosciate questi problemi e sappiate già quanto sono complessi da affrontare. Se invece non siete altamente sensibili ma state leggendo questo libro per cercare di aiutare una persona cara, questo capitolo vi permetterà di capire meglio le sue difficoltà e sarà un ottimo spunto per chiederle qual è la sua esperienza personale al riguardo.
Le dieci principali sfide che una HSP deve affrontare sono, in ordine sparso, le seguenti.
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Essere una «spugna» di emozioni
Le HSP sono per natura generose e dotate di una forte empatia. Gli studi condotti dalla neuroscienziata Bianca Acevedo e dai suoi colleghi mostrano che, «osservando fotografie di volti che esprimono emozioni forti, l'attivazione cerebrale delle aree connesse con l'empatia è più intensa nelle HSP che negli individui non-sensibili» e hanno evidenziato una «maggiore attività del sistema dei neuroni specchio». Questi neuroni sono legati alla capacità di provare empatia. La loro attività, così come le differenze del sistema nervoso biologico, possono contribuire a spiegare perché le HSP si sentono facilmente esaurite, sopraffatte o emotivamente logorate.
Anche gli ambienti negativi possono consumare le energie delle HSP L'eccesso di rumore o la presenza di troppe persone, ad esempio, le fanno sentire sovrastimolate, sfinite e confuse. Quando succede, le HSP spesso sentono il bisogno di ritirarsi dal mondo esterno per liberarsi delle energie assorbite in eccesso e ricaricarsi. Alcune HSP sono persino in grado di percepire i sintomi fisici delle altre persone, tanto da sentirli in prima persona.
Sensibilità emotiva profonda
Le HSP hanno la tendenza a commuoversi profondamente, talvolta fino alle lacrime, di fronte a emozioni positive quali la gioia, la gentilezza e l'amore. Ma fanno anche molta fatica a gestire le emozioni negative quali il senso di colpa, la vergogna, la paura, il dolore, la perdita, la gelosia, la rabbia e il tradimento, molto più delle persone non-sensibili. Questo fa sì che tendano a chiudersi quando vengono criticate, giudicate, tradite o ingannate, e impiegano più tempo delle persone non-sensibili a riprendersi da questo tipo di esperienze.
Le ricerche condotte da Acevedo, Aron e colleghi hanno mostrato che l'area del cervello chiamata insula (tra le cui funzioni c'è l'integrazione della consapevolezza dello stato emotivo interiore) tende ad attivarsi di più nelle HSP che nel resto della popolazione.
Un senso di non appartenenza
Nelle HSP, il senso di non appartenenza spesso si manifesta per la prima volta nei rapporti con la famiglia d'origine, rispetto alla quale si sentono molto diverse: non solo in termini di come pensano o agiscono, ma anche nel modo di vedere il mondo. Si considerano la pecora nera della famiglia o quando sono in compagnia dei parenti stretti si sentono degli «extraterrestri».
Molte HSP trascorrono l'infanzia tentando di adattarsi per essere più simili alle persone che le circondano, nel tentativo di adeguarsi o non essere considerate diverse.
Un'infanzia difficile
Per molte delle HSP con cui ho lavorato, l'infanzia è stata un'esperienza molto difficile e dolorosa. Alcune di loro, in aggiunta, hanno subito abusi o sono state vittime di bullismo. È bene sottolineare tuttavia che non tutte le HSP hanno avuto un'infanzia così dura.
Qui sotto trovate alcune considerazioni che i miei pazienti hanno fatto a proposito della loro infanzia:
- «Da bambino venivo preso di mira dai miei compagni perché ero diverso. »
- «Mi accorgevo facilmente delle emozioni degli adulti e questo mi faceva sentire confuso, perché non le capivo. Ero un bambino timidissimo e delicato.»
- «Essere un bambino altamente sensibile è stato davvero difficile! Mi sentivo sopraffatto da quello che avevo intorno e nessuno mi capiva. »
- «Ero un bambino timido, sensibile e detestavo quando gli altri mi escludevano. Non mi sentivo integrato a scuola. All'inizio dell'adolescenza i bulli mi prendevano in giro e sono diventato introverso. »
Problemi di autostima e di amor proprio
Alcune HSP hanno una scarsa autostima, una mancanza di amor proprio e poca fiducia in se stesse, oppure sentono di non essere all'altezza. È una condizione particolarmente frequente nelle persone che hanno subito critiche fin dai primi anni di vita e quindi provano disagio o si vergognano della propria sensibilità. In risposta a queste critiche, molte HSP tendono a compiacere o a «salvare» sempre gli altri, cercando costantemente di «correggersi», il che spesso è un modo per soddisfare alcuni bisogni inconsci.
Difficoltà nei rapporti con le altre persone
L'esperienza clinica mi ha insegnato che un certo numero di HSP ha un passato sentimentale fatto di relazioni infelici, perché il partner non capiva il loro tratto di personalità o il loro bisogno di isolarsi quando si sentivano esauste o sopraffatte. Queste dinamiche solitamente generano conflitti o risentimenti da entrambe le parti.
Pare inoltre che, nelle prime relazioni, le HSP tendano a nascondere i propri sentimenti e indossare una «maschera» per timore di essere considerate troppo emotive. Per questa ragione, il partner è spesso incapace di soddisfarne (e addirittura di conoscerne) i veri bisogni emotivi.
Se invecchiando la maschera si radica nella personalità, possono ritrovarsi con partner ai quali non si sentono veramente legate o rimanere coinvolte in relazioni co-dipendenti con partner affettivamente dipendenti oppure narcisisti, nelle quali non c'è alcuno spazio per i loro bisogni emotivi.
Anche costruire amicizie equilibrate è spesso un problema per le HSP, date le loro innate qualità di ascolto e la loro generosità. Spesso attraggono modelli di amicizia unilaterali e, quando sono loro ad aver bisogno di aiuto, scoprono di non avere amici in grado di sostenerle.
Problemi di salute
Le HSP sono estremamente sensibili al dolore e sono soggette a disturbi quali la fatica cronica, la fibromialgia o l'insonnia. Spesso soffrono di allergie, intolleranze, sindrome dell'intestino irritabile e problemi di digestione. A livello fisico, tali disturbi possono essere legati a una sensibilità nei confronti di alimenti o sostanze chimiche; a livello emotivo, invece, possono essere il segno della difficoltà di «digerire» ed elaborare correttamente i problemi altrui.
Il mio lavoro di terapeuta e di guaritrice mi ha insegnato che c'è sempre un legame tra mente ed emozioni e il nostro corpo. A lungo termine, il malessere che abbiamo dentro può manifestarsi - e accade molto spesso - attraverso sintomi fisici.
Nella mia esperienza clinica, ho scoperto che alcune HSP fanno abuso di determinate sostanze come strategia per gestire la propria sensibilità: di caffeina (per contrastare la sensazione di esaurimento o il fatto di essere delle «spugne» di emozioni), di cibo, in generale o anche di alimenti specifici come la cioccolata (per consolarsi o sentirsi protette) e infine di alcol o droghe (per rilassarsi o evadere dalla realtà).
Altre ancora ricorrono a dipendenze più socialmente accettabili, come gettarsi a capofitto nel lavoro, per «intorpidirsi» e rendere innocue le difficoltà che devono affrontare in quanto HSP
Difficoltà nell'accettare il «lato oscuro» di sé
Tutti quanti abbiamo degli istinti primitivi, compresi quelli che ci spingono a ricercare il piacere o il potere. Tuttavia, poiché le HSP sono spesso persone generose, che vogliono essere «buone» e fare del bene agli altri, non è raro che fatichino ad accettare quelli che considerano i lati «oscuri» della propria personalità.
Ciò può portarle a reprimere le emozioni che ritengono deleterie. La rabbia, in particolare, è molto difficile da accettare ed esprimere per una HSP, in quanto è considerata negativa e dannosa, specialmente dalle persone che hanno forti convinzioni spirituali.
Ma più si resiste a qualcosa, più è difficile sbarazzarsene, e così il fatto di reprimere o negare quello che provano non fa che generare un accumulo di emozioni, che può fuoriuscire in maniera inappropriata o sfogarsi contro qualcuno che non c'entra, con conseguenti rimorsi e sensi di colpa. Per questo è così importante che le HSP imparino a esprimere in modo sano le proprie emozioni e trovino un modo sicuro e appropriato di sfogare le emozioni represse. (Ce ne occuperemo nella seconda parte, nei capitoli 9 e 10.)
Occuparsi dei genitori o di altri membri della famiglia
Le HSP con cui ho lavorato spesso sembrano più vecchie o più responsabili rispetto alla loro età e possono assumere inconsciamente un ruolo genitoriale, sia per cercare di cambiare i propri famigliari, sia per modificare i loro livelli di consapevolezza. Accade in particolare quando la persona ha dei genitori che non capiscono la sua sensibilità o che sono chiusi sul piano emotivo. A livello inconscio, forse stanno cercando di rimediare alle carenze delle figure genitoriali, che le hanno fatte soffrire in passato.
Per affrontare questa sfida, dovete cercare di liberarvi del bisogno di cambiare gli altri accettando che non spetta a voi farlo. Tutto ciò che potete fare è cambiare il modo in cui vi relazionate con i vostri famigliari.
Prima di compiere questo passo, molte persone trovano utile allontanarsi per un certo periodo dalla famiglia, per comprendere meglio i propri schemi di comportamento. Affrancandosi dal bisogno di cambiare gli altri, le HSP possono attingere a nuove energie e iniziare il percorso che le porterà a prendere atto che la paura di non essere accettate per come sono non è che un'idea infondata.
Sentirsi insoddisfatti
Lavorando per tanti anni con le HSP, ho imparato che molte di loro sentono una forte spinta a fare qualcosa di significativo per il mondo. Di conseguenza, molte HSP si sentono frustrate sotto questo aspetto e pensano di aver scelto il lavoro sbagliato. Dedicano quindi molto tempo a cercare quello che «dovrebbero» fare.
In realtà, qualunque lavoro ha la capacità di riflettere alcuni aspetti di noi o di soddisfare un bisogno interiore.
Io, ad esempio, sono cresciuta in una famiglia in cui entrambi i miei genitori lavoravano molto ma guadagnavano poco. Ora capisco che i dieci anni di lavoro in banca rispecchiavano il mio bisogno di sicurezza economica. E che tutti i lavori che ho svolto da allora mi hanno aiutato ad arrivare dove sono oggi, a fare qualcosa che mi appassiona veramente. Qualsiasi lavoro può essere visto come un trampolino di lancio verso uno scopo più appagante.
Queste dieci sfide vi suonano familiari? Vi riconoscete in molte di esse? O solo in alcune? Scommetto che alcune vi spaventano un po', come quella sui «lati oscuri» citata al punto 8. Se è così, non siate troppo duri con voi stessi. Tutti noi abbiamo dei problemi che vorremmo evitare di affrontare. Ma, come vedremo nel prossimo capitolo, riconoscere e mostrarsi all'altezza di sfide come quelle che abbiamo appena considerato spesso è la chiave per realizzare dei cambiamenti radicali nella nostra vita.
Sebbene vivere con il tratto dell'alta sensibilità presenti certamente delle difficoltà in una società non-sensibile, la buona notizia è che molte di queste difficoltà si possono superare grazie a una maggiore consapevolezza, accettazione e amore di sé. Come disse il grande filosofo greco Socrate; «Conosci te stesso». È questo il vero segreto per vivere meglio.