Le api, la loro importanza e la loro preziosa operosità
Pubblicato
3 anni fa
Le api e la loro affascinante struttura organizzativa sono diventate ormai famose, purtroppo, per il rischio che corrono di estinguersi. Questo comporterebbe tutta una serie di meccanismi a catena che andrebbero ad intaccare drammaticamente il nostro ecosistema e l’ordine ed i meccanismi che per milioni di anni hanno magicamente prodotto meravigliosi risultati dalla nostra madre terra.
Il mondo intero ne deve prendere coscienza, o meglio, avrebbe già dovuto farlo. Se ne parla in modo molto approfondito nella Giornata Mondiale dedicata alle api (20 maggio).
Senza dubbio bisognerebbe sensibilizzare la società tutta, ogni singolo giorno dell’anno. Non c’è davvero più tempo.
La giornata dedicata
La giornata del 20 Maggio, dunque, diventa sicuramente un punto di partenza per lo studio e l’analisi di dati e numeri davvero sorprendenti, nei confronti di un mondo, quello delle api, appunto, e di tutti gli insetti impollinatori, tanto magico quanto scientifico.
É stata scelta il 20 maggio dalla data di nascita dell’apicoltore sloveno Anton Janša, noto ai più per essere stato uno dei precursori dell' apicoltura moderna.
Cosi le Nazioni Unite hanno deciso nel 2017, su richiesta della Slovenia, di designare tale data in sua memoria, per
- ricordare il prezioso operato di Anton Janša;
- ricordare l’assoluta importanza di questi piccoli esseri viventi, e sensibilizzare sull’argomento la popolazione mondiale;
- cercare con tutti i mezzi di proteggere gli insetti impollinatori dell’invasione dell’uomo moderno e dal pericolo, molto vicino, di distruggere, con la loro sparizione, l’intero ecosistema e la sostenibilità ambientale.
La loro importanza
Si stima che le specie di api esistenti al mondo siano circa 20 mila. Nel nostro paese se ne calcolano un migliaio. Tra queste le api da miele, che è quella più rappresentata.
Alcune specie stanno scomparendo. Le api da miele hanno la fortuna di avere come figure di riferimento, nel mondo umano, la figura dell’ apicoltore. Egli in pratica si preoccupa di procurare alle api protezione e cure, di accudirle nel loro sviluppo; in cambio egli accumula una quota del loro prodotto, tra cui miele, polline, cera d’api, pappa reale e propoli.
In tutta l'Unione Europea ci sono almeno 600.000 apicoltori, che gestiscono 17 milioni di alveari e producono circa 250.000 tonnellate di miele l’anno. In Italia, gli apicoltori censiti in Italia al 2020 erano 65.000, in costante aumento. In aumento è anche il numero degli alveari (1.950.000 unità nel 2020), con una produzione di miele stimata in circa 25.000 tonnellate.
Sebbene nel veganesimo questa figura non sia vista di buon occhio, bisogna riconoscerne in ogni caso il lavoro e la professionalità, soprattutto se rispettosa ed etica. Se parliamo invece di iperproduzioni a livello industriale e senza rispetto per il ritmo naturale di questi piccoli esseri viventi, allora è tutta un’altra storia.
Dobbiamo, tuttavia, essere coscienti e fare in modo che l’esistenza di questi preziosi insetti possa preservarsi. Api, farfalle e gli altri insetti impollinatori, infatti, hanno un'influenza primaria sulla produzione di frutta e verdura. Essi dipendono direttamente da loro. Se le api sparissero definitivamente la nostra vita e quella del nostro pianeta sarebbe in vero pericolo. Si andrebbe difatti ad incrinare questo incredibile equilibrio che esiste da milioni di anni.
Circa il 70% delle 115 principali colture agrarie mondiali beneficia dell’impollinazione animale. In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori.
La riproduzione dell’88% delle piante selvatiche da fiore del mondo (circa 308.000 specie) dipende, almeno in parte, dall'impollinazione animale per la riproduzione. Si calcola che la loro comparsa risalga addirittura a 25/30 milioni di anni fa. Alcuni resti fossili risalgono persino a 100 milioni di anni.
Il rapporto dell’uomo e le api e l’utilizzo del miele come alimento è documentato sin dal Mesolitico. Da allora la perfetta operosità di questo piccolo insetto ha creato un equilibrio sistemico che dobbiamo difendere e proteggere.
La vita dell’alveare corrisponde ad un altissimo livello di programmazione, sia sui tempi brevi che in quelli lunghi.
La loro preziosa operosità
Le api si suddividono in ruoli ben precisi.
- Le api regina, che vivono diversi anni e hanno come compito quello della riproduzione.
- I fuchi, anch’essi dedicati alla riproduzione, a cui tocca il lavoro della fecondazione, dopo la quale non riusciranno a sopravvivere. Un sottile equilibrio ed anello di congiunzione tra l’inizio della vita e la sua fine.
- Ed ultime, ma non d’importanza, le api operaie, fondamentali per la sopravvivenza di tutte e responsabili di scelte complesse e di un’organizzazione dettagliata e precisa. Si dividono in guardiane, ceraiole, nutrici, pulitrici,...
L’obiettivo per tutte è la salute ed il mantenimento della famiglia.
Interessante lo studio delle loro interazioni e di come, a tutti gli effetti, possano essere di esempio etico e sostenibile anche per la nostra società umana a volerne tener conto.
Biodiversità ed equilibri
L’obiettivo della vita, di qualunque specie, è quello di perpetuare la vita stessa. L’uomo si è reso responsabile di molte azioni che, una dopo l’altra, hanno causato forti disequilibri nella natura.
Per esempio ci sono insetti impollinatori che vivono per mangiare ed impollinare un solo fiore. L’evoluzione crea cosi biodiversità. La natura studia e si inventa mille e più modi per proteggere questo diritto alla vita. E l’uomo non può più essere indifferente ai problemi causati dalle sue scelte.
Ci sono delle zone in alcuni paesi del mondo dove le api non ci sono più e l’uomo è costretto ad impollinare con pennelli e manualmente.
Possiamo evitare tutto questo?
“La buona notizia è che è possibile adottare una serie di misure per ridurre i rischi di effetti negativi per gli impollinatori; il rispetto delle norme e raccomandazioni di uso riportate sui prodotti fitosanitari e il seguire gli usi e la conoscenza locale è importante a questo riguardo. Questi passaggi includono la promozione di un'agricoltura sostenibile, che aiuta a diversificare il paesaggio agricolo e adotta processi ecologici come parte della produzione alimentare."
Specificatamente queste opzioni includono:
- la realizzazione di siepi o di ‘strisce’ tra i filari delle colture erbacee e arboree o di macchie di piante selvatiche da fiore, allo scopo di mantenere o creare una maggiore diversità di habitat degli impollinatori a scala paesaggistica;
- la riduzione dell'esposizione degli impollinatori ai pesticidi riducendone l'uso, cercando forme alternative di controllo di patogeni e parassiti e di erbe infestanti, adottando una serie di pratiche gestionali agrarie specifiche, comprese le tecnologie per ridurre la deriva dei pesticidi durante i trattamenti;
- il miglioramento delle pratiche di allevamento delle api domestiche rispetto al controllo di patogeni e parassiti, insieme a una migliore regolamentazione del commercio e dell'uso di impollinatori, anche nella loro riproduzione. (fonte ISPRA)
Ora non c’è più tempo per pensare. Bisogna agire concretamente, fare scelte giuste.
Dobbiamo capire che i meccanismi dell’impollinazione sono stati collaudati per milioni di anni e non possiamo premetterci di perdere tutto questo per una manciata di anni dai risultati disastrosi. Il servizio che le api e gli altri insetti impollinatori rendono alla vita è tanto prezioso quanto gratuito.
Questa generosità, che crea un circolo virtuoso, deve essere ricambiata, protetta e perpetuata. E non possiamo assolutamente fare loro pagare il prezzo delle nostre dinamiche fallimentari e distruttrici!