Lapacho, un sostegno contro funghi batteri e virus
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4 anni fa
Il Lapacho, noto anche con il nome di Tabebuia e Pau d’arco, è conosciuto fin nell’antichità dalle tribù indigene sudamericane per il legno della corteccia che veniva usato allo scopo di costruire archi per la caccia.
Negli anni successivi si scoprirono anche le innumerevoli proprietà della corteccia, a partire dall’utilizzo come medicamento, per uso topico, contro le ferite cutanee, psoriasi e punture d’insetto in quanto è ricco di elementi antiossidanti che aiutano la formazione di collagene e principi attivi antifungini e antibatterici che prevengono l’insorgenza di infezioni.
In questo articolo ti proponiamo...
I benefici del Lapacho
Nel corso degli anni il Lapacho è stato studiato approfonditamente. Le sue proprietà benefiche sono da attribuire soprattutto al ricco complesso minerale (calcio, magnesio, fosforo, zinco, cromo, silicio, manganese, rame, potassio sodio), agli oligoelementi e a due sostanze dal potere antibiotico e antinfiammatorio, la xilodina e il lapacholo, utili per contrastare funghi, batteri, per tonificare e depurare l’organismo e per stimolare le naturali difese immunitarie.
Il Lapacho quindi si colloca tra i migliori rimedi naturali contro la candidosi, la cistite e le infezioni vaginali, ma non solo.
Nel 2013 presso l’università federale di Pernambuco (Brasile), il suo principio attivo (beta lapacholo) è stato testato contro lo staphylococcus aureus, ottenendo un ottimo risultato sia somministrato singolarmente, nei ceppi più blandi, sia in sinergia con amoxicillina nei ceppi più resistenti.
Un’altra qualità del Lapacho è la sua atossicità: nel 2008 con lo scopo di studiarne le proprietà antinfiammatorie, i ricercatori dell’ istituto di bioscienze e biotecnologie dell’università della Corea del Sud, hanno valutato che nella dose di 400 microgrammi/ml non ci sono effetti citotossici. Inoltre si è dimostrato che il beta lapacholo inibisce notevolmente (-80/90%) la produzione di prostaglandine, noto mediatore pro-infiammatorio, e di ossido nitrico, un’altra sostanza presente in molte malattie infiammatorie acute e corniche.
Alla luce di queste informazioni si è voluto testare anche contro le encefalomieliti autoimmuni come nel caso della sclerosi multipla e nel 2013 presso il dipartimento di neurobiologia dell’Arkansas, si è evidenziato che il Lapacho inibisce la produzione delle cellule pro-infiammatorie del sistema nervoso centrale e nel midollo spinale. Sono stati valutati anche i sintomi di queste malattie, che sono migliorati grazie alla somministrazione degli estratti della pianta.
Migliorare la qualità della vita delle persone affette da encefalomieliti autoimmuni è una conquista per il mondo della medicina naturale da non sottovalutare.
In conclusione elenchiamo le principali proprietà attribuite a questa pianta:
- antinfiammatorie, (articolare e cutanea),
- affezioni cutanee (eczema, acne, foruncolosi, psoriasi),
- antivirali, (herpes zoster),
- antibatteriche (stafilococchi, streptococchi, bruchella ecc…),
- parassitosi intestinale,
- infezioni della bocca, naso e gola,
- antiossidanti,
- antifungine, (candidosi),
- disordini del sistema urogenitale (cistite, uretrite, prostatite, vaginite).
Il Lapacho si può trovare in commercio sotto forma di tisana, estratto idroalcolico, estratto secco in capsule ed estratto acquoso in ampolle.
L’uso è sconsigliato alle donne in gravidanza e allattamento, o nel caso ti terapie che prevedono l’assunzione di farmaci anticoaugulanti.
Bibiografia
1)Beta-Lapachone activity in synergy with conventional antimicrobialsagainst methicillin resistant Staphylococcus aureus strains, L. Macedoa, T. Fernandesa, L. Silveiraa, A. Mesquitaa, A.A. Franchittib, E.A. Ximenesa, Laboratório de Fisiologia e Bioquímica de Micro-organismos, Centro de Ciências Biológicas, Departamento de Antibióticos, Universidade Federal de Pernambuco, CEP-50670-901 Recife, Pernambuco, BrazilbDepartment of Biochemistry, Kansas State University, 141 Chalmers Hall, Manhattan, KS 66506, USA
2) In vitro and in vivo anti-inflammatory effects of taheebo, a water extract from the inner bark of Tabebuia avellanedae, Se Eun Byeona,1, Joo Young Chungb,1, Yong Gyu Leea, Byung Hun Kima, Kook Hyun Kimc, Jae Youl Choa, School of Bioscience and Biotechnology, and Institute of Bioscience and Biotechnology, Kangwon National University, Hyoja-2-dong, Chuncheon 200-701, South Korea, Department of Bioprocess Technology, Korea Biopolytechnic College, Nonsan 320-905, South Korea, Gapi-Korea, Seoul 153-803, South Korea
3) In vitro and in vivo wound healing-promoting activities of _-lapachone, Hsiu-Ni Kung,1 Mei-Jun Yang,1 Chi-Fen Chang,1 Yat-Pang Chau,2* and Kuo-Shyan Lu1*, Department of Anatomy and Cell Biology, College of Medicine, National Taiwan University; and 2Institute of Anatomy and Cell Biology, School of Medicine, National Yang-Ming University, Taipei, Taiwan Submitted 21 May 2008; accepted in final form 17 July 2008