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Ecco perché costruire laghetti in permacultura nel tuo orto o giardino

Pubblicato 2 anni fa

Rendono piacevole il paesaggio, creano biodiversità, mitigano il clima e ridanno vita ai territori desertici: ecco come progettarli al meglio

Come ogni estate si torna a parlare di problemi di approvvigionamento idrico, di manutenzione della rete idrica, di siccità; il tutto collegato agli allarmi per il cambiamento climatico. E come ogni anno si corre ai ripari con soluzioni emergenziali, che spesso non fanno che aggravare i problemi.

L’acqua è il nodo di tutto. Come scrive giustamente il contadino ribelle, il permacultore austriaco Sepp Holzer, nel suo libro Come trasformare il deserto in paradiso: «La chiave per la stabilità climatica è l’acqua. L’acqua è il capitale più prezioso di un paesaggio. Se non c’è acqua, anche il miglior suolo è inutile per il contadino». 

E proprio Sepp Holzer ci spiega come rinaturalizzare i paesaggi attraverso l’acqua, cioè restituendo al suolo la sua umidità naturale. E lo fa insegnandoci a leggere la natura, a osservarla per cercare di capire se ci stiamo comportando bene nel ciclo naturale o se siamo invece gli elementi che ne turbano l’equilibrio. Holzer ci insegna che è possibile tornare indietro, cioè recuperare territori anche ormai desertici, rendendoli nuovamente fertili. 

Indice dei contenuti:

Una gestione idrica naturale

Per farlo occorre, con umiltà, tornare a prendere lezioni dalla natura e molto spesso occorre dimenticare quanto imparato nelle università, infatti, come spiega lo stesso Holzer «all’università non si insegnano i principi di una gestione idrica naturale: molte delle cose che spiego e dimostro sono completamente nuove per gli idrologi e gli ingegneri idrici e contraddicono tutte le teorie riconosciute dalla comunità scientifica. La cosa non sorprende, perché in ambito accademico l’acqua non è considerata qualcosa di vivo in cui ci si deve immedesimare, ma soltanto una formula chimica. Invece, solo se la si tratta come un organismo vivente si riesce a capirla, a indirizzarla e a collaborare con essa».

Osservando la natura, invece, si comprende come emularla, si capisce quali sono i principi fondamentali da rispettare, quali ruoli svolgono i vari protagonisti. Dovremmo comprendere, ad esempio, quale ruolo svolge il suolo. Questo – continua Holzer – «allo stato naturale si impregna di acqua e la cede a tutte le creature viventi che ne hanno bisogno: esseri umani, animali e piante. Dove è stata annientata l’umidità naturale del suolo, l’uomo dovrà intervenire per correggere gli errori del passato. Deve farlo prima che la terra si trasformi in deserto, e può riuscirci creando paesaggi acquatici decentrati conformi alla natura. Un’area di ritenzione idrica, e dunque un bacino di conservazione per l’acqua piovana non impermeabilizzato e creato seguendo il modello naturale, ha un effetto stabilizzante sul clima: raccoglie l’acqua piovana e le permette di penetrare di nuovo lentamente nel suolo». 

Quindi le impermeabilizzazioni dei bacini di ritenzione tramite teli di plastica o cemento sono, non solo superflue, ma anche controproducenti. La natura ci insegna infatti che l’acqua deve penetrare nel suolo per poter ristabilire il bilancio idrologico. L’acqua è per sua natura incline allo scambio e non all’isolamento.

Laghi e stagni per il riequilibrio climatico

La natura ci mostra anche che «quando il sole estivo irradia il suo calore su un paesaggio di laghi e stagni, anche se l’acqua si riscalda in superficie, in profondità rimane comunque fresca. Di notte cede lentamente il calore accumulato, e con l’evaporazione e la condensazione della rugiada tutta l’area ne trae refrigerio e umidità diffusa. Un sistema di bacini di ritenzione idrica è la premessa, se non la base stessa, per la creazione di un sano bosco misto che, ricevendo sufficiente umidità dal basso, trasforma acqua e calore in energia e crescita. 

Così un paesaggio acquatico e la vegetazione che cresce in questo ambiente sono in grado di compensare anche una forte calura e portano al clima equilibrio e stabilità. 

Questo tuttavia non vale se ho un grande specchio d’acqua privo di vegetazione, un lago squadrato o perfettamente rotondo senza zone più o meno profonde, oppure una diga di sbarramento centrale. Questo bacino d’acqua si riscalderà facilmente per poi raffreddarsi senza esercitare un effetto di compensazione, perché l’acqua non si muove e non dà luogo a un efficace scambio termico». 

Bacini idrici all’insegna della biodiversità

Quindi un bacino di ritenzione idrica non deve essere un invaso artificiale, anzi, l’esatto contrario. La natura prevede dislivelli, zone piatte e zone profonde, ombra, forme diverse: la natura prevede biodiversità. «Un bacino di ritenzione idrica – scrive Holzer – è un sistema all’insegna della biodiversità: varie profondità, numerose forme di piante e terrazze, molti esseri viventi. Più un sistema è vario, più è stabile». 

Imparare a “lavorare” in maniera naturale con l’acqua ci può aiutare non solo a non avere problemi di approvvigionamento idrico e a rinaturalizzare territori, ma potremmo addirittura recuperare terreni che il comportamento irresponsabile dell’uomo ha reso desertici. 

E conclude: «Senza una progettazione conforme alla natura, l’acqua si limita a vegetare, ma non bisogna privarla della vitalità». 


Ultimi commenti su Ecco perché costruire laghetti in permacultura nel tuo orto o giardino

Recensioni dei clienti

Gilia M.

Recensione del 06/08/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 06/08/2025

Sicuramente costruire laghetti ha tutti questi vantaggi ma piantare alberi ancora di più perché loro attirano acqua, un laghetto senza alberi diventerà presto vuoto soprattutto con la calura estiva.

Baristo T.

Recensione del 24/07/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 24/07/2025

Esatto, laghi e stagni attirano vegetazione che a sua volta attira acqua. Inoltre, piantare alberi è un buon modo per attirare altra acqua sul terreno. Noi ne abbiamo due, uno a monte e uno a valle, quello a monte si riempie con le piogge e poi rilascia nel terreno fino a valle. Grazie per tutte le spiegazioni.

Lia M.

Recensione del 21/02/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 21/02/2025

Trovo la pratica della permacultura molto importante sia da un punto di vista del fare le cose in modo che si integrino con la natura circostante e funzionino insieme, sia per un buon risparmio. Un articolo dove questa pratica è spiegata molto bene

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