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La Via dello Psiconauta

Pubblicato 3 anni fa

Ho deciso di pubblicare questa enciclopedia in base a varie constatazioni. 

La prima è che mi sono ormai inoltrato nella nona decade della mia vita, un'età in cui i ricercatori tendono a guardare indietro, tentando di riesaminare e riepilogare le proprie scoperte.

Ho dedicato sei di quei decenni alla ricerca di ciò che ho denominato stati olotropici: un vasto e importante sottogruppo di stati di coscienza non ordinari, dotati di potenziale terapeutico, trasformativo, euristico ed evolutivo. Poiché si è trattato di un'avventura in nuovi territori ancora inesplorati e non riconosciuti dalla psichiatria e dalla psicologia tradizionali, sarebbe stato irrealistico aspettarmi di poter presentare prima, in forma definitiva, tutte le informazioni che ho ammassato durante questa ricerca.

Mentre scavavo più a fondo nei nuovi domini della mente e descrivevo le mie ricerche in una serie di libri, la mia concezione delle cose subiva determinati cambiamenti. Sebbene i fatti fondamentali restassero invariati, l'importanza che attribuivo alle mie varie scoperte stava cambiando.

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Nei miei primi anni di ricerca psichedelica scoprii, con sorpresa, che tutti custodiamo nel nostro inconscio un minuzioso registro delle fasi della nostra nascita biologica. Era una rivelazione che contraddiceva ciò che avevo appreso nei corsi di medicina.

Dopo essermi convinto che si trattava di una scoperta vera e propria, ho attribuito molta importanza al trauma della nascita in rapporto a svariati ambiti, quali una nuova concezione dei disturbi emotivi e psicosomatici, la vita rituale e spirituale dell'umanità, la violenza e l'avidità umane, la sessualità, la morte e il morire e i contenuti delle opere d'arte.

In retrospettiva, riconoscere la straordinaria rilevanza che la nascita biologica riveste per la psiche non ha rappresentato una prodezza di grande rilievo intellettuale.

Il cervello del neonato è sicuramente abbastanza sviluppato da contenere il ricordo di ore di esperienza potenzialmente pericolosa per la sua sopravvivenza. Inoltre vi sono ricerche che comprovano la sensibilità del feto durante la vita intrauterina e va anche detto che la capacità di formare dei ricordi esiste in organismi che si collocano molto più in basso nella scala evolutiva rispetto al neonato umano.

Dopo aver accettato l'idea che la nascita è chiaramente un grande trauma psichico, mi è stato più difficile ammettere che i clinici e gli accademici tradizionali non fossero in grado di riconoscere questo fatto.

In anni successivi i miei interessi nell'ambito della ricerca psichedelica si sono rivolti a fenomeni la cui esistenza era molto più difficile da accettare intellettualmente, essendo sprovvisti di un sostrato materiale rilevabile. Essi includevano le memorie ancestrali e filogenetiche, le esperienze di vite passate, l'identificazione esperienziale con animali e piante, i domini storici e archetipici dell'inconscio collettivo, le sincronicità, la coscienza cosmica e la cosiddetta "creatività superiore".

In quella nuova visione delle cose la nascita ha perso il suo ruolo dominante e l'enfasi principale si è spostata sulle dinamiche archetipiche. Le Matrici Perinatali di Base (BPM), in quanto modelli esperienziali preposti al rivivere le fasi della nascita biologica, sono divenute esse stesse manifestazioni ed espressioni specifiche di quelle dinamiche archetipiche.

Tale mutamento concettuale mi ha inoltre permesso di collegare il mio nuovo quadro cognitivo con l'astrologia archetipica sviluppata da Richard Tarnas e colleghi. L'alleanza fra queste due discipline ha ulteriormente chiarito e ampliato sia la comprensione delle esperienze psichedeliche e di Respirazione Olotropica, sia degli episodi di emergenza spirituale, che in precedenza era impossibile spiegare adeguatamente.

Durante la stesura di questa enciclopedia ho ritenuto importante descrivere tutti i fenomeni da me studiati nel modo in cui li concepisco adesso.

La seconda constatazione che ha contribuito alla catalisi di questo libro riguarda il rapido avvicinarsi del settantacinquesimo anniversario della scoperta epocale dell'LSD ad opera di Albert Hofmann. Questo è un buon momento per riflettere sul contributo che l'LSD ha offerto al mondo e sul modo in cui questa sostanza ha modificato il concetto di coscienza e di psiche umana.

Nessun'altra sostanza ha mai rappresentato una promessa di simile portata per una gamma talmente ampia di discipline. Tuttavia, una legislazione drastica e irrazionale ha posto fine a quella che era considerata l'epoca d'oro della psicofarmacologia e ha trasformato il "bambino prodigio" di Albert in un "bambino difficile".

Trascorsa qualche decina d'anni, durante i quali era stato praticamente impossibile fare ricerca legalmente sugli allucinogeni, oggi si assiste a un improvviso rinascimento globale dell'interesse verso queste affascinanti sostanze. È sempre più evidente che l'LSD fosse un bambino prodigio, nato però in seno a una famiglia disfunzionale.

In quell'intervallo di tempo, la pratica comune di trasmettere esperienze e conoscenze da una generazione all'altra ha subito un'interruzione di decenni, e i primi pionieri degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento stanno rapidamente sparendo dalla scena per vecchiaia o decesso.

Attualmente si stanno intraprendendo molti nuovi progetti di ricerca sulle sostanze psichedeliche e sugli enteogeni e si assiste alla comparsa di nuove generazioni di giovani terapeuti. Ho pensato che costoro potrebbero trarre beneficio dalle informazioni accumulate da chi di noi ha avuto l'opportunità di condurre ricerche all'epoca in cui le sostanze psichedeliche erano ancora legali e da coloro che hanno trovato delle scappatoie legali e hanno continuato a fare ricerche clandestine. Speriamo di essere sulla buona strada per realizzare il sogno di Albert di una Nuova Eleusi, un futuro in cui la legalizzazione degli psichedelici sarà intessuto nella trama della società moderna a beneficio dell'umanità.

Il terzo e più stringente incentivo a scrivere questo libro è stato l'invito di Stephen Dinan, direttore esecutivo di The Shift Network, affinché creassi un videocorso di formazione a distanza in otto puntate dal titolo: Psychobgy of the future [Psicologia del futuro; N.d.T.]. Il format ha avuto un buon successo di pubblico (oltre seicento utenti) e questo ha indotto Stephen a chiedermi di scrivere un corso avanzato di ventiquattro puntate, che abbiamo deciso di intitolare La via dello Psiconauta. Ho accettato la sua offerta con una certa riluttanza e ponderatezza.

Dar seguito a un corso di otto settimane con un corso di altri ventiquattro moduli senza rischiare di ripetersi avrebbe rappresentato un grande impegno; ma sarebbe stata anche un'opportunità per dare un'occhiata ai miei primi scritti e per capire come avrei modificato o perfezionato le mie teorie iniziali. Per di più, avrei dovuto esplorare alcune aree a cui in passato non mi ero dedicato, o alle quali non avevo ancora ancora concesso l'attenzione che meritavano.

Mia moglie Brigitte, che visionava le puntate, ha insistito affinché rendessi disponibili le informazioni contenute nel corso anche in forma scritta. Inoltre mi ha suggerito di concepire quest'opera sotto forma di un'enciclopedia, nella quale chi fosse interessato al viaggio interiore avrebbe potuto reperire tutte le informazioni necessarie, senza doverle cercare in varie pubblicazioni o su Internet.

Quando ho deciso di iniziare la stesura di questo volume mi sono riproposto vari obiettivi. Intendevo offrire, in forma concisa ed esauriente, le informazioni necessarie o utili per i neofiti che iniziavano a condurre sessioni psichedeliche, per i loro clienti e per chi avesse intrapreso i propri viaggi interiori in maniera autonoma.

Decisi di includere in questo lavoro le osservazioni rivoluzionarie tratte dalla ricerca degli stati di coscienza olotropici che rendono obsoleta la concezione tradizionale della mente umana e che evidenziano un urgente bisogno di revisione radicale.

Ho anche suggerito i cambiamenti che sarebbe necessario fare nella teoria e pratica psichiatrica per integrare questi "fenomeni anomali" nel corpus principale del sapere psicologico. Ciò permetterebbe agli psichiatri di raggiungere una comprensione migliore e più approfondita dei disturbi emotivi e psicosomatici e dei metodi più efficaci per curarli.

Struttura del libro

La prima sezione di questa enciclopedia descrive la storia della Psiconautica, definita come «la ricerca e l'utilizzo sistematici degli stati di coscienza olotropici, a fini di guarigione, auto-esplorazione, ricerca spirituale, filosofica e scientifica, e per attività rituali e artistiche».

Un forte bisogno di esperienze trascendentali, il fattore motivante implicito nella psiconautica, costituisce l'impulso più forte a cui è sottoposta la psiche umana; la loro ricerca risale agli albori della storia dell'umanità, a partire dagli sciamani dell'era paleolitica. Essa è proseguita lungo i secoli presso le culture elevate dell'antichità, negli antichi misteri della morte e della rinascita, nei riti di passaggio e nelle cerimonie di guarigione e altri eventi tribali delle culture indigene. Le grandi religioni mondiali hanno sviluppato le loro "tecnologie del sacro", metodi per indurre esperienze spirituali utilizzati nei monasteri e nelle loro diramazioni mistiche.

L'era moderna della psiconautica ha preso avvio all'inizio del XX secolo con l'isolamento della mescalina dal peyote, realizzato da Arthur Heffner; seguito poi dall'isolamento dell'ibogaina estratta dall'arbusto africano, il Tabemanthe iboga, e dell'armalina, estratta dalla ruta siriana o Pergamum harmala. Nei primi trent'anni del Novecento furono effettuati i primi esperimenti con la mescalina.

L'epoca d'oro della psiconautica ebbe inizio nel 1943 con la scoperta di Alber Hofmann degli effetti psichedelici dell'LSD-25. Il suo tour de force chimico proseguì con l'isolamento della psilocibina e della psilocina, gli alcaloidi attivi dei cosiddetti "funghi magici" degli Indiani mazatechi, e del monoamide dell'acido lisergico (LAE-32) ricavato dai semi di ipomea violacea (detta ololiuqui). Queste nuove sostanze psicoattive hanno ispirato una valanga di studi laboratoriali e clinici.

Quando apparve evidente che si stava verificando una grande rivoluzione coscienziale, la ricerca fu improvvisamente interrotta da becere misure legali e amministrative.

I quarant'anni in cui non fu virtualmente possibile condurre ricerche con le sostanze psichedeliche in realtà hanno costituito un capitolo importante della psiconautica, grazie alle ricerche semi-legali e illegali e alla sperimentazione che ha prodotto ed esplorato una vasta gamma di enteogeni, derivati della fenetilamina e della triptamina. Nell'atmosfera di rinascita che oggi sta vivendo la ricerca psichedelica, le informazioni generate da questi studi informali potrebbero ispirare altri studi legali controllati, come è già accaduto nel caso dell'MDMA. Speriamo quindi di poter assistere agli albori di un'altra entusiasmante era psiconautica.

La sezione successiva di questa enciclopedia verte su osservazioni ed esperienze ricavate dalla ricerca di stati olotropici che indicano un pressante bisogno di revisione radicale, rivolta ad alcuni assunti di base della psichiatria e della psicologia tradizionali. Inoltre determina le aree in cui c'è bisogno di cambiamenti e ne descrive la natura.

Esistono prove inconfutabili che la coscienza non è il prodotto del cervello umano, bensì un aspetto basilare dell'esistenza; il cervello opera una mediazione della coscienza, ma non la genera.

La psiche umana inoltre non si limita alla biografia postnatale e all'inconscio individuale freudiani. Prevede infatti altri due domini di importanza capitale: lo strato perinatale, strettamente correlato al trauma della nascita biologica, e lo strato transpersonale, fonte di esperienze che trascendono i limiti spazio-temporali e la portata dei nostri sensi fisici.

Un'altra area che richiede un'importante revisione è rappresentata dall'origine e dalla natura dei disturbi emotivi e psicosomatici di tipo psicogeno (che non hanno alcuna base biologica). Molti di essi non hanno origine durante l'infanzia e la fanciullezza, ma hanno ulteriori radici più profonde che raggiungono i livelli perinatali e transpersonali.

Il lato positivo di tutto ciò è che gli interventi terapeutici a livello di biografia postnatale non rappresentano l'unica opportunità di miglioramento della condizione clinica. Infatti si rendono disponibili dei potenti meccanismi di guarigione e trasformazione positiva della personalità, quando la regressione agli stati olotropici raggiunge il livello perinatale e quello transpersonale.

Un altro suggerimento per un radicale cambiamento prospettico in psichiatria riguarda l'atteggiamento verso la spiritualità. Dalla prospettiva delle osservazioni raccolte negli stati olotropici, la spiritualità non è indice di superstizione, pensiero magico primitivo, carenza di conoscenze scientifiche o malattia mentale, come invece ritiene la scienza materialistica. È piuttosto una dimensione legittima della psiche umana e dell'ordine universale.

Quando la regressione d'età negli stati olotropici raggiunge i livelli perinatali e transpersonali, le esperienze assumono una qualità nuova, che Jung definiva "numinosità". Si tratta di una diretta appercezione della natura straordinaria e ultraterrena di ciò che viene sperimentato.

Le più interessanti rivelazioni ottenute dagli stati olotropici sono quelle inerenti la strategia terapeutica. Esiste un vasto numero di scuole di psicoterapia in disaccordo fra loro in riferimento ad alcuni aspetti fondamentali di carattere teorico e terapeutico. Di conseguenza, i rappresentanti di scuole diverse non concordano sulla rilevanza di svariati problemi e interpretano in modo differente le medesime situazioni.

Il lavoro con gli stati olotropici risolve questo dilemma, offrendo un'alternativa radicale. Accedere a tali stati attiva un'intelligenza interiore auto-guaritrice, che guida automaticamente il processo verso il materiale inconscio che ha una forte carica emozionale ed è vicino alla soglia di coscienza; dopodiché lo porta spontaneamente alla superficie affinché venga elaborato.

La terza sezione di questo volume presenta una panoramica delle più importanti mappe della psiche create dai fondatori di varie scuole di psicologia del profondo: il suo fondatore Sigmund Freud, e i famosi "rinnegati" Alfred Adler, Otto Rank, Wilhelm Reich e Carl Gustav Jung, e Sandor Ferenczi. Prende in esame gli insegnamenti di queste scuole servendosi della lente di osservazione offerta dalla ricerca sugli stati di coscienza olotropici e stabilisce quali di queste idee pionieristiche abbiano trovato conferma, e quali invece debbano essere modificate, integrate o scartate.

Questa panoramica ha dimostrato che ciascuno di quei pionieri si è concentrato su una determinata banda ristretta del vasto spettro esperienziale che la mente umana è in grado di manifestare, dedicandosi poi alla descrizione, peraltro adeguata, della sua particolare fenomenologia e dinamica. Il problema risiedeva nel fatto che ciascuno di loro sembrava essere cieco di fronte alle parti di spettro studiate ed enfatizzate dai suoi colleghi, riducendole al proprio modello e stile di pensiero.

Così Freud si specializzò nella biografia postnatale e, salvo una piccola e limitata eccezione, ha ignorato il settore perinatale e ha confinato la mitologia e i fenomeni psichici alla biologia. Rank ha riconosciuto l'eclatante rilevanza del trauma della nascita, ma ha ridotto i fenomeni archetipici a derivati della nascita. Jung, che riconobbe e descrisse correttamente il vasto dominio dell'inconscio collettivo, negò con forza che la nascita biologica avesse un qualunque significato psicologico.

L'analisi storica ha chiarito che la navigazione sicura delle realtà alternative richiede una vasta cartografia della psiche, un modello che includa e integri i livelli biografico, perinatale e transpersonale.

La quarta sezione di questo volume offre una visione radicalmente innovativa dei disturbi emotivi e psicosomatici, che si rende disponibile non appena si espande la nostra concezione della psiche, con l'aggiunta delle dimensioni perinatale e transpersonale.

Risulta dunque evidente che Freud e i suoi seguaci avessero imboccato la strada giusta quando cercavano di rintracciare le radici dei disturbi emotivi risalendo alla prima infanzia; ma non scavarono abbastanza a fondo, trascurando le radici perinatali e transpersonali delle psiconevrosi, dei problemi sessuali, della depressione, del suicidio e, in particolare, delle psicosi. I modelli esperienziali associati al rivivere gli stadi consecutivi della nascita (Matrici Perinatali di Base o BPM) offrono schemi logici e naturali per i sintomi e per come i sintomi si aggregano fino a formare le sindromi.

Il fatto che il nucleo centrale dei disturbi emotivi sia costituito dal trauma della nascita, un processo di vita e di morte, illustra una intensità e profondità che risulterebbero altrimenti incomprensibili. I comportamenti umani estremi, quali la violenza incontrollata che conduce all'assassinio brutale o al suicidio violento, devono necessariamente discendere da una fonte di uguale intensità e importanza.

L'approccio freudiano alla psicopatologia, sebbene andasse nella giusta direzione, non era convincente e talvolta sfiorava l'assurdo e il ridicolo. Gli psichiatri convenzionali, messi a confronto con quella situazione, "buttarono via il bambino con l'acqua sporca": risposero cioè rinunciando a cercare cause credibili dei disturbi emotivi nei primi anni di vita di una persona e ricorsero invece al cosiddetto "approccio neo-kraepeliniano", che comporta semplici descrizioni di sintomi in assenza di considerazioni eziologiche.

L'introduzione della sfera perinatale nella cartografia della psiche inoltre risolve il conflitto fra gli psichiatri che preferiscono le spiegazioni biologiche e quelli che enfatizzano gli influssi psicologici nell'approccio ai problemi emotivi.

La nascita è un processo potente e complesso, che include emozioni e sensazioni fisiche molto intense, che si compenetrano inestricabilmente. Le esperienze postnatali quindi possono accentuare l'uno o l'altro aspetto di questo ibrido, ma a un livello più profondo rappresentano due facce della stessa medaglia. Il ruolo della dimensione transpersonale nella psicopatologia e la sua interazione col livello perinatale possono quindi spiegare fenomeni che stabiliscono un rapporto fra la spiritualità e la violenza, quali il flagellantismo o una combinazione di omicidio e suicidio a scopo religioso.

La parte dedicata all'architettura dei disturbi emotivi e psicosomatici si concentra su un'ampia gamma di disturbi emotivi: le classiche psiconevrosi di Freud (le fobie, l'isteria di conversione e le nevrosi ossessivo-compulsive), la depressione, il comportamento suicida, le disfunzioni e le deviazioni sessuali, le malattie psicosomatiche e le psicosi funzionali.

Il mio obiettivo è quello di dimostrare quanti aspetti della loro sintomatologia tipica sono spiegabili ricorrendo a una combinazione di elementi biografici, perinatali e transpersonali. Questa nuova comprensione riveste inoltre importanti implicazioni terapeutiche riferite a quei disturbi.

La quinta sezione di questa enciclopedia presenta quella che forse è la più importante implicazione derivante dal lavoro con gli stati olotropici di coscienza e dalla cartografia allargata della psiche: il concetto di crisi transpersonale o "emergenza spirituale".

In base alle nostre esperienze con la terapia psichedelica e la Respirazione Olotropica, la mia defunta moglie Christina e io ci interessammo a un vasto e importante insieme di esperienze olotropiche spontanee, che la psichiatria tradizionale diagnostica e cura come manifestazioni di gravi malattie mentali, o psicosi.

Scoprimmo che se questi disturbi sono correttamente interpretati e adeguatamente sostenuti, hanno uno straordinario potenziale terapeutico, trasformativo, euristico e perfino evolutivo.

In questa sezione ho inserito la fenomenologia, gli inneschi, le diagnosi differenziali e la terapia per questi disturbi. Ho incluso anche una sintesi delle varie forme assunte dall'emergenza spirituale, quali la crisi iniziatica sciamanica, l'attivazione della Kundalini, l'"esperienza di picco" di Abraham Maslow, il processo di rinnovamento per mezzo della discesa nell'Archetipo Centrale di John Perry, i problemi con i ricordi di vite passate, le crisi di apertura psichica, gli stati di possessione e altro ancora.

La sesta e ultima sezione di questo libro riguarda la Respirazione Olotropica, un innovativa forma di psicoterapia esperienziale che la mia defunta moglie Christina ed io abbiamo sviluppato quando vivevamo all'Istituto Esalen di Big Sur, in California. Questo approccio induce potenti stati di coscienza olotropici servendosi di mezzi molto semplici: una combinazione di respirazione accelerata, musica evocativa e lavoro corporeo per favorire il rilascio emozionale, in un setting speciale.

I partecipanti lavorano a coppie, alternandosi nei ruoli di respiranti e di sitter (assistenti). Dopo aver completato una seduta i partecipanti dipingono dei mandala, che riflettono ciò che hanno sperimentato. Poi si riuniscono in piccoli gruppi per fare una condivisione e per elaborare ciò che è emerso dalle sedute.

La Respirazione Olotropica combina i principi base della psicologia del profondo con alcuni elementi di sciamanismo, i riti di passaggio, le grandi filosofie spirituali d'Oriente e le tradizioni mistiche di tutto il mondo. La sua teoria è formulata in linguaggio psicologico moderno e si fonda sulla psicologia transpersonale e su un nuovo paradigma scientifico.

Dopo aver descritto il potere guaritore del respiro, il potenziale terapeutico della musica e il ricorso al lavoro corporeo per il rilascio e il sostegno, questa sezione descrive il setting e la preparazione alle sedute, i ruoli dei respiranti e dei sitter, la fenomenologia dell'esperienza, la pittura dei mandala e l'elaborazione delle condivisioni di gruppo. Viene posta particolare attenzione alla discussione dei risultati terapeutici e ai colloqui di controllo che fanno seguito alle sedute.

Ho scritto il primo volume di questa enciclopedia e il volume successivo nella speranza che rappresentino delle guide utili, non solo a offrire agli psiconauti qualche valido approfondimento antologico sulle esperienze che hanno già vissuto nei loro viaggi, ma anche per presentare a coloro che desiderano intraprendere fantastiche avventure di scoperta e auto-scoperta tutte le informazioni di base necessarie a compiere viaggi sicuri e fecondi nelle realtà alternative.

Bon voyage!

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