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La straordinaria prugna umeboshi

Pubblicato 8 anni fa

Dealma Franceschetti
Foodblogger, autrice, insegnante di cucina e consulente macrobiotica

Cos’è, quali proprietà possiede e come usarla in cucina

Oggi si sente parlare sempre più spesso di “umeboshi”, soprattutto all'interno dell'alimentazione macrobiotica, che la utilizza sia in cucina, sia per la preparazione di rimedi speciali.

L'umeboshi ha proprietà davvero uniche e merita di trovare un posto di rilievo nella nostra cucina.

Ma andiamo con ordine.

Indice dei contenuti:

Cos'è l'umeboshi?

La parola umeboshi (ume: prugna e boshi: secco) significa letteralmente “ume essiccata”.

L'ume è il frutto dell'albero Prunus mume, una forma intermedia tra un pruno e un albicocco. Per questo motivo vengono chiamate anche "prugne umeboshi". Originario della Cina, viene coltivato da secoli in Giappone, ma anche in Corea e in Vietnam, dove i suoi frutti sono sempre stati usati come cibo e come medicina.

È un albero molto amato dai giapponesi perché fiorisce a febbraio, il periodo più freddo dell'anno, esprimendo grande forza e resistenza.

Come viene preparato l'umeboshi

Le prugne umeboshi vengono raccolte quando sono ancora acerbe, quando la quantità di acido citrico è al massimo. Vengono poi lavate e lasciate asciugare all'aria giorno e notte per diversi giorni finché si raggrinziscono.

A questo punto vengono messe dentro a barili di legno con sale marino integrale e foglie di shiso, su cui vengono appoggiati dei pesi. L'azione del sale e della pressione schiaccia e trasforma le umeboshi rimpicciolendole e facendo perdere liquidi che si raccolgono sul fondo del barile. Le foglie di shiso cedono il proprio colore rossastro donando alle umeboshi il tipico colore rosato e il caratteristico sapore.

Le umeboshi vengono lasciate nei barili da 6 mesi a sette anni. Le umeboshi di 7 anni sono le più potenti.

Uso tradizionale dell'umeboshi 

Tradizionalmente le umeboshi venivano utilizzate in caso di intossicazioni alimentari, contaminazione dell'acqua, diarrea, costipazione, disturbi gastrici, mal di mare, mal di testa, stanchezza ecc.

Erano anche conosciute per il loro potere di ritardare la fermentazione del riso cotto, grazie alle proprietà antibatteriche.

Yin e yang

Le Umeboshi rappresentano un meraviglioso esempio della conoscenza del principio di yin e yang.

Secondo questa filosofia, l'umeboshi fresca e acerba è molto yin. Il processo di preparazione introduce fattori molto yang: l'esposizione al sole, il sale, la pressione, il tempo. In questo processo si crea una combinazione di fattori molto yin e molto yang che imprimono una grande e potente energia alla prugna.

Questa dualità energetica consente importanti applicazioni pratiche, dall'aspetto yin e yang:

  • permette di introdurre nel corpo un'intensa e potente energia yang, che alcalinizza e neutralizza eventuali fattori molto yin presenti nel sangue, come zucchero, alcool, tossine ecc., 
  • permette di introdurre anche un'intensa energia yin per contrastare i problemi che derivano da un eccesso di yang. Un proverbio giapponese dice addirittura che l'umeboshi fa passare la sete.

Cosa contiene di speciale?

L'umeboshi contiene moltissimi sali minerali ed è particolarmente ricca di calcio, ferro e fosforo.

Rispetto agli altri frutti contiene più acidi organici (in particolare acido citrico e acido fosforico) che rimangono inalterati durante la marinatura nei barili. L'elevatissima quantità di acido citrico (bilanciata dall'alcalinità del sale) favorisce l'assorbimento del ferro, del magnesio e del calcio da parte dell'intestino.

Ma non solo, velocizza la scomposizione dell'acido lattico (dopo attività fisica o abuso di zucchero e proteine animali), alcalinizzando il sangue e togliendo il senso di stanchezza e spossatezza. Aumenta anche la resistenza durante l'attività fisica. L'umeboshi è stata infatti definita “la regina dei cibi alcalini”.

Umeboshi: proprietà

  • Alcalinizzante
  • Disintossicante del fegato
  • Favorisce la digestione delle proteine
  • Regola l'attività intestinale (ottima sia per la stitichezza sia per la diarrea)
  • Antipiretica
  • Anti nausea
  • Utile per il mal di testa a tempie, occhi e fronte
  • Riequilibra i problemi digestivi (reflusso, gastrite, digestione difficile)
  • Aiuta polmoni e reni grazie all'attività disintossicante
  • Toglie la stanchezza
  • Favorisce la guarigione dal raffreddore
  • “Antidoto” contro l'abuso di alcol e zuccheri
  • Ringiovanisce e aumenta la vitalità

Le proprietà antisettiche e antimicrobiche sono davvero eccezionali.

Negli anni '50 il dottor Kyo Sato dell'Hirosaki University, riuscì a estrarre una sostanza antibiotica dall'umeboshi. Con 6 grammi di estratto riuscì a distruggere i germi della dissenteria, con 9 g quelli dello stafilococco. Nel 1968 venne isolato un componente dell'umeboshi attivo sui batteri della tubercolosi. Purtroppo queste scoperte non ebbero conseguenze di rilievo perché la penicillina e altri antibiotici erano già ampiamente utilizzati.

Come si usa?

In cucina: l'umeboshi può essere usata per salare cereali o verdure. Si può utilizzare un pezzetto di prugna schiacciata, un po' di purea oppure usare l'acidulato di umeboshi (lo puoi trovare sul nostro e-commerce) per condire le verdure al posto di sale e aceto. Ottima mescolata al tahin per ottenere una crema salata spalmabile.

In palestra o durante l'attività fisica o le competizioni: si mettere una prugna in una bottiglia d'acqua. Bevendo l'acqua prima, durante e dopo l'attività fisica si aumenta la resistenza, si evitano i crampi e si riduce l'eventuale indolenzimento del giorno dopo.

Come rimedio: si può utilizzare per preparare la famosa bevanda con il kuzu, per tonificare e riequilibrare il tubo digerente, alleviare disturbi digestivi e intestinali, il mal di testa, abbassare la febbre e ridurre i sintomi del raffreddore. Si può usare aggiunta al tè o all'acqua, per alcalinizzare e favorire la digestione. Si può persino succhiare il nocciolo dell'umeboshi per difficoltà digestiva, mal di gola e alitosi.

Attenzione: Essendo salata va usata in piccole quantità.

Rimedio speciale: bevanda di kuzu e umeboshi

Bevanda di kuzu e umeboshi

Ingredienti (che trovi sul nostro shop):

  • 1 cucchiaino di kuzu
  • 1 pezzetto di umeboshi o la punta di un cucchiaino di purea
  • 1 tazza d'acqua
  • 2-3 gocce di shoyu (facoltativo)

Sciogli il kuzu nell'acqua e aggiungi l'ume. Porta a bollore mescolando. Quando inizia a bollire puoi aggiungere, se ti fa piacere, un po' di shoyu. Spegni e bevi caldo.

Utile in caso di raffreddore, influenza, febbre, inappetenza, debolezza, disturbi digestivi e intestinali. Si può prendere tutte le mattine a digiuno per alcuni giorni consecutivi fino a un miglioramento, oppure bisogno. 

Per sfruttare i benefici dell'umeboshi, ti consigliamo questi prodotti:

Potrebbe interessarti anche: 

› Kuzu, Umeboshi e Shoyu - Elisir di Lunga Vita


Ultimi commenti su La straordinaria prugna umeboshi

Recensioni dei clienti

Mattia D.

Recensione del 20/06/2025

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 20/06/2025

Di solito mi limito alle care, vecchie e buone prugne secche, ma queste sono infinitamente più utili all'organismo. Grazie dell'approfondimento, l'ho trovto davvero utile.

Baristo T.

Recensione del 16/11/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 16/11/2024

Le mangiamo spesso nei piatti giapponesi e ci sono sempre piaciute inoltre con questo articolo sappiamo quante proprietà abbiano. Grazie per tutti i consigli e la splendida ricetta.

Gilia M.

Recensione del 07/10/2024

Valutazione: 5 / 5

Data di acquisto: 07/10/2024

Le conosco da una vita perché oltre ad essere stata in oriente sono una mangofila e non conoscerle sarebbe una grave mancanza. Invece sapere le proprietà e come usarle è un altra cosa e adesso ho una visione completa di queste splendide prugne.

Valentina R.

Recensione del 10/02/2019

Valutazione: 4 / 5

Data di acquisto: 10/02/2019

Non conoscevo per nulla l'umeboshi, e cercavo qualche informazione su cosa fosse e come utilizzarlo. In quest'articolo ho trovato molte informazioni, grazie mille dot.ssa Franceschini! Se possibile, avrei una domanda: essendo un cibo fermentato, non sarebbe meglio evitare le preparazioni cotte in modo da preservarne tutti i benefici e i microorganismi? Ho letto anche altri articoli e tutti riportano ricette su verdura cotta o ammollo in acqua calda, e qui il rimedio con il kuzu (che proverò di sicuro!) ma il dubbio mi rimane. Grazie comunque per l'accuratezza dell'articolo. Valentina

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