La ragione deve essere emotiva altrimenti non è ragionevole
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4 anni fa
Leggi un estratto da "Scoprire l'intelligenza del cuore" di Isabelle Filliozat per comprendere l'importanza di emozioni e sentimenti
Si dice che i sentimenti si oppongano alla ragione.
Abbiamo tutti l'esperienza che le emozioni influenzano il ragionamento. Il cervello funziona rapidamente quando si è felici mentre rallenta quando si è tristi.
Ma questo ci permette di continuare a sostenere che la tradizionale opposizione tra ragione ed emozione sia giustificata?
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Phineas Gage: la perdita di morale
Nel 1848 la vita di un uomo di venticinque anni, caposquadra in un'impresa di costruzioni di ferrovie, cambia improvvisamente.
Phineas Gage, questo è il suo nome, è uno specialista delle mine. Durante un'operazione si verifica un'esplosione improvvisa e una barra di ferro particolarmente affilata, che serve per bucare la roccia e inserire le mine, lo colpisce. Il ferro perfora, dal basso verso l'alto, la guancia sinistra di Gage, sfonda la base del cranio, attraversa la parte anteriore del cervello ed esce dalla testa.
Con grande stupore di tutti egli si rialza, riesce a parlare, a camminare e rimane perfettamente lucido.
Curato, il nostro uomo sopravvive, ma la sua personalità muta completamente. Il suo carattere, i suoi gusti, i suoi sogni e le sue ambizioni si trasformano. Egli non ha più alcun senso morale, non rispetta niente e nessuno e prende una serie di decisioni assurde. Diventa completamente incapace di prevedere e di considerare le conseguenze dei suoi atti.
Eppure le sue facoltà mentali sono restate intatte: attenzione, percezione, memoria, linguaggio e intelligenza, sottoposte a test dai medici dell'epoca, sono nella norma.
Apparentemente la lesione di Phineas Gage, situata a livello della corteccia frontale, modifica soltanto il suo comportamento sociale.
Gli studi dei coniugi Damasio
Durante gli anni Settanta Antonio Damasio, direttore del dipartimento di neurologia dell'Università dello lowa, e sua moglie Hanna, ricercatrice, si interessano alle lesioni del lobo frontale del cervello.
Essi si imbattono in un paziente, il signor Elliot, che è stato operato per un tumore situato nella stessa regione cerebrale colpita nell'incidente di Gage.
In seguito all'operazione anche la personalità di Elliot cambia radicalmente. Pur disponendo ancora di tutte le sue capacità percettive e intellettuali egli si distrugge socialmente non rispettando più alcuna convenzione e prendendo costantemente delle decisioni in contrasto con i propri interessi.
Non riesce più a lavorare, ma non gli viene riconosciuta alcuna invalidità perché i suoi test intellettivi sono ottimi e il suo QI molto elevato. I medici sospettano che sia un truffatore o che abbia squilibri psicologici. Se le facoltà razionali sono intatte, il suo comportamento non può essere dovuto che a fattori psicologici... A meno che sia un pigro! Gli viene quindi consigliato un trattamento psicoterapeutico.
Damasio incomincia a sottoporre a test Elliot e ha la conferma che le sue capacità percettive, la sua memoria a corto e a lungo termine, la sua capacità di apprendere, di parlare e di fare calcoli sono ottime.
«La mattina bisognava sempre stimolarlo per farlo preparare e andare al lavoro», scrive. «Arrivato in ufficio egli si dimostrava incapace di gestire in maniera razionale l'organizzazione della sua giornata. Se doveva archiviare dei documenti, capitava spesso che interrompesse improvvisamente il lavoro per esaminarne attentamente uno, oppure passava un intero pomeriggio a chiedersi che tipo d'ordine (cronologico, alfabetico, eccetera) dovesse utilizzare per l'archiviazione. Elliot si fermava su ogni piccola tappa del processo lavorativo, talmente a lungo da perdere di vista l'obiettivo finale. Era completamente inaffidabile per ogni tipo di lavoro, non dava alcun peso a qualsiasi critica e veniva continuamente licenziato.»
Nel periodo in cui Damasio fa conoscenza con il suo paziente, questi si comporta in maniera completamente insensata, si lancia per esempio in una serie di operazioni finanziarie con conseguenze disastrose. Sembra aver perso ogni senso critico.
La sua famiglia non capisce come un uomo così intelligente e informato possa agire in questo modo. Di fronte a tali assurdità sua moglie chiede il divorzio e, dopo poco tempo, anche una seconda moglie non lo sopporta più e lo lascia.
Le condizioni di vita del pover'uomo sono drammatiche, ma nessuno sa cosa fare per aiutarlo. Il suo comportamento è un vero enigma.
A quel punto un fatto particolare attira l'attenzione di Damasio: durante tutti i loro incontri egli non ha mai visto il viso di Elliot esprimere una sola emozione. Questi racconta tutta la sua vita e le sue drammatiche vicende con un distacco che contrasta clamorosamente con la gravità di ciò che gli accade.
Si comincia allora a stimolarlo emotivamente. Gli vengono mostrate immagini molto forti: persone gravemente ferite, case in fiamme eccetera. Niente riesce a colpirlo.
Egli dichiara di non essere più capace di reagire come prima e di non sentire più nessuna emozione, né positiva né negativa.
C'è dunque un rapporto tra l'alterazione della sfera emotiva e gli errori nella valutazione razionale delle diverse situazioni?
I Damasio passeranno i vent'anni successivi a testare questa ipotesi su uomini e scimmie. Essi concluderanno che «la capacita di esprimere e di sentire le emozioni fa parte dei meccanismi della ragione».
Sicuramente, in certe circostanze le emozioni possono turbare il ragionamento, ma l'incapacità di sentire e di esprimere emozioni può alterare gravemente la capacità di ragionare.
Il corpo è il primo strumento della coscienza
Le rappresentazioni mentali che ci permettono di pensare sono costruite a partire da percezioni interne ed esterne al nostro corpo. Noi pensiamo attraverso immagini e anche le idee più astratte hanno un contenuto sensoriale.
Le emozioni, anche se rimangono inconsce, sono molto spesso il fattore determinante nelle nostre scelte. La logica, da sola, si trova in difficoltà di fronte alla complessità e all'incertezza della nostra esistenza.
Pensate a come si prende una decisione: noi proiettiamo nel nostro cervello una serie di immagini del futuro e il nostro corpo, attraverso delle sensazioni, ci spinge a decidere. Pensiamo alla decisione A e un'onda di calore e di piacere ci dice SÌ! Passiamo alla decisione B e un'onda di freddo e di malessere ci fa dire NO! Questi segnali somatici, queste sensazioni fisiologiche che sono le emozioni, accrescono la precisione e l'efficacia del processo di decisione.
Le emozioni riorganizzano la memoria e, quando evochiamo un ricordo, non ritroviamo l'immagine originale, ma una sua ricostruzione.
Se proviamo a richiamare il viso di nostra madre noi ricreiamo mentalmente la sua immagine che però non sarà la realtà ma una versione ricostruita dai nostri neuroni. Questo ricordo non sarà dunque neutro, ma un'interpretazione per forza affettiva.
Più le nostre emozioni saranno consce, più la nostra esistenza sarà libera.